Versi e prose

L'Uomo dei sogni


L'uomo dei sogni (di Valentina Tomasoni) “Offerte di lavoro… Cercasi figura professionale qualificata per incarico di “consegna dei sogni”. Disposto a turni diurni e notturni a seconda delle esigenze. E’ gradita esperienza minima. Frequenti trasferte fuori spazio e tempo”.
Giannicolò Aspettaunmomentino dopo aver letto quell’annuncio sul giornale pensò all’attestato di qualifica
professionale in “Specializzazione in Consegna dei sogni ” conseguito alla Dream School of Rainbow, vicino alla Via Lattea, ormai dimenticato in un cassetto, insieme alle delusioni che il lavoro di “uomo dei sogni” gli aveva portato. Si ricordava ancora il nome dell’albergo in cui soggiornava durante il corso: “la tana di Orione”. Bel posto quello… Di giorno lezioni teoriche sull’empatia tra “uomo dei sogni” e sognatore. La sera lezioni sul campo… Praticamente con il manuale in una saccoccia, l’indice dei sogni nell’altra e la formula relativa ad ognuno per consegnarli all’inconscio del sognatore, legate attorno alla vita e poi si saliva a bordo della destiny car con navigatore satellitare per la nostra galassia, e altri aggeggi per le missioni out-galaxy. Era stato un corso impegnativo e ancora di più che per gli altri per Giannicolò… lui per ogni cosa ci doveva pensare e ragionare “un momentino” in più. Così aveva perso il suo primo lavoro come “uomo dei sogni”… aspettava troppo e il sognatore si svegliava senza aver potuto sognare. Gli ispettori di All Dream are really, società di supervisione sull’attività onirica della galassia terrestre e quelle limitrofe, consegnarono i rapporti sull’operato di Giannicolò alla multinazionale dei sogni per cui lavorava e fu licenziato in tronco. Così Giannicolò si mise in proprio e fondò la sua ditta di “sogni proibiti consegnati gratuitamente”. Faceva pagare un fisso mensile alla ditta appaltatrice di sogni conoscendo i sogni dei clienti che sapeva che sognavano sempre le solite cose, quindi con un guadagno certo e risparmio di tempo. La sera si prepara il tragitto da seguire, un elenco dei clienti da soddisfare con accanto la formula del sogno che deve trasmettere al sognatore. Il sognatore si addormenta, il sensore dei sogni comincia a suonare trasferendo automaticamente al navigatore satellitare il tragitto da seguire, Giannicolò chiede l’autorizzazione alla torre di controllo per il decollo.
Ci sono certe notti che Giannicolò deve correre da nord a sud della terra, anche trenta consegne sogni in una notte. E finché il sognatore accetta il segnale e la formula personalizzata viene recepita dall’inconscio… tutto va bene. Se la formula non è compatibile con l’inconscio il sogno diventa un incubo. E dai guadagni di Giannicolò vengono dedotte le mancate consegne. L’attività di “uomo dei sogni” garantiva a Giannicolò a stento il sostentamento… almeno fino al giorno in cui gli venne una fantastica idea. Allora, partendo dal fatto che la ditta appaltatrice di sogni guadagnava sul fatto che più sogni positivi faceva la gente più il giorno dopo le persone erano portate a spendere soldi. Nel senso che la “consegna dei sogni” era un’attività collaterale della “Money and dream”, infatti la multinazionale faceva capo a boutique, supermercati, concessionarie d’auto, ecc.
Dicevo partendo dai molteplici settori in cui operava la “Money and dream”, Giannicolò elaborò un codice speciale per un sogno standardizzato particolare, che veniva consegnato insieme al sogno sognato realmente e che stimolava ulteriormente il buon umore del sognatore. Un po’ confusa la questione… Certo che speculare sui sogni delle persone! Giannicolò mise da parte la coscienza e si mise al lavoro finché trovo il “sogno ideale che stimola l’attività celebrale”.
Cominciò a studiare i suoi verbali di consegna dei sogni che teneva archiviati in ordine impeccabile in raccoglitori suddivisi per galassie, tematica del sogno. In un angolo teneva anche il raccoglitore nero che conteneva i “sogni mancati”. Elaborò una formula generale comune a tutti i sogni, codificandoli poi per categorie: amore, famiglia, felicità, serenità, soldi… A dire il vero quelli sarebbero stati al primo posto.
La formula generale la chiamò “sognare per vivere meglio (e spendere di più)”. Sottopose alla “Money and dream” il suo progetto che fu accolto con entusiasmo. Giannicolò si dimenticò di un dettaglio: la sua idea funzionò alla grande, ma nei suoi calcoli non aveva tenuto conto che “sognare per vivere meglio” portò buon umore ai ricchi e ai poveri… ma “spendere di più “ portò ulteriore sofferenza a chi non poteva permettersi nemmeno di comprare un pezzo di pane in più…
La “Money and dream” raddoppiò i suoi guadagni, Giannicolò poté comprarsi una nuova “destiny car” un nuovo satellite dotato di ogni comfort. Ma tutto questo improvviso benessere non fu abbastanza a non farlo sentire in colpa. No, non era giusto! Decise di non collaborare più con la multinazionale, chiuse l’attività di “uomo dei sogni” e iniziò un nuovo lavoro: addetto alle stelle cadenti.
Tutti potevano pensare ad un desiderio da esaudire quando vedevano una stella cadente e all’ufficio “raccolta desideri” non c’era distinzione fra ricchi e poveri… i desideri non hanno prezzo… e i sogni? Nemmeno.