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La verità sulla crisi che nessuno vi dirà mai

Post n°32 pubblicato il 16 Ottobre 2012 da born2bemild
Foto di born2bemild

 

Ricordo di un vecchio detto secondo il quale le vere intenzioni di una persona si giudicano non da ciò che quella persona dice, ma da quello che fa. La stessa considerazione vale, ed in misura ancor maggiore, per governi e istituzioni, che per loro natura sono propensi a investire una gran quantità di risorse in chiacchiere.

Se vogliamo capire quali siano le vere priorità del nostro o di altri governi dobbiamo perciò spostare la nostra attenzione dalle dichiarazioni ufficiali, che sono in genere solo fumo negli occhi a beneficio del popolo ignorante (di ciò che sta realmente avvenendo) alle azioni concrete intraprese e alle loro conseguenze.

Ebbene, se su tali basi andiamo a valutare ciò che è accaduto dallo scoppio della crisi finanziaria globale quattro anni or sono, e andiamo a vedere ciò che i vari governi hanno fatto nei paesi maggiormente colpiti, scopriamo che quasi senza eccezioni le priorità sono state:

1) salvare dalla bancarotta i grandi colossi bancari e finanziari che hanno prodotto quella crisi,

2) far pagare a qualcun altro le loro perdite: in genere la collettività, o se vogliamo il popolo che paga le tasse.

Voglio chiarire bene il concetto. Le banche si sono per anni arricchite con una politica miope e rischiosa di espansione incontrollata del credito, e quando la festa è finita e si sono trovate improvvisamente esposte a perdite colossali anziché andare incontro al dovuto fallimento, come dovrebbe avvenire in una vera economia di libero mercato (non in una che lo è solo a chiacchiere, come la nostra), eliminando così la classe dirigente e le pratiche che ne sono state responsabili, sono state salvate dai vari governi, o tramite iniezione diretta di fondi pubblici o tramite la creazione dei vari fondi 'salva-stati', che in realtà sono solo dei fondi 'salva-banche', poiché sono proprio le banche a detenere la gran parte del debito pubblico.

In altre parole, queste banche, non solo hanno fatto il danno e prodotto la situazione in cui ci troviamo, e non solo non se ne fanno in nessun modo carico, ma hanno anche trovato il modo per far pagare a tutti noi i lori stessi debiti.

E a chi dovesse dubitare che anche noi qui in Italia stiamo pagando, visto che in fondo qui lo stato non è ancora intervenuto a salvare direttamente una banca, voglio solo ricordare che tutti i fondi europei di salvataggio sin qui costituiti comprendono una quota italiana, e che le perdite a cui la Banca Centrale andrà prima o poi incontro sui titoli incautamente acquistati (fuori dal loro mandato, tra l'altro) saranno distribuite tra tutti i paesi dell'area euro, tra cui l'Italia.

 

(Parte prima. La seconda a seguire tra breve).

 
 
 
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