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La fuga dalla stupidità di massa

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Come sopravvivere in tempi di crisi

Post n°43 pubblicato il 23 Gennaio 2013 da born2bemild
Foto di born2bemild

 

Oggi voglio parlare di come io riesco a cavarmela anche in questi tempi di crisi.

La mia situazione, innanzitutto, e' quella di una persona singola, senza problemi di salute e senza un lavoro, situazione che ai giorni nostri e' abbastanza comune. La situazione di chi ha famiglia e magari anche figli e' naturalmente un po' piu' complicata della mia, ma posso senz'altro scrivere per coloro che non hanno particolari legami o problemi.

Il segreto sta nel rivedere in maniera obbiettiva e senza pregiudizi le proprie spese. Cosa niente affatto facile poiche' proprio i pregiudizi sono l'ostacolo piu' grosso da superare, come chiariro' tra un momento.

Ma procediamo con ordine. Le nostre spese si possono sostanzialmente suddividere in 'necessarie' e 'accessorie' (eufemismo quest'ultimo, se vogliamo, per 'superflue'). La distinzione non risulta ben chiara agli occhi di molta gente, data la tendenza generale, in conseguenza di pregiuzi ben radicati, a considerare come 'necessario' anche cio' che in realta' non lo e'. E allora, per chiarire, diciamo che le spese realmente necessarie e inevitabili si possono riassumere in tre capitoli di base: la casa, il cibo, il trasporto. Su queste spese dobbiamo focalizzare la nostra attenzione, perche' di queste non possiamo fare a meno, mentre possiamo tranquillamente rimandare le spese 'accessorie' a tempi migliori.

La casa innanzitutto. A meno di non voler dormire sotto le stelle (cosa che peraltro ho fatto qualche volta), tutti noi abbiamo necessita' di un alloggio, e questa e' di solito la spesa piu' importante, sotto forma di affitto o di rata del mutuo (il mutuo appare preferibile a molti, perche' alla fine si e' proprietari, ma anche questo e' solo un pregiudizio, su cui pero' non voglio ora soffermarmi). Ebbene, il modo in cui io ho completamente eliminato questa grossa voce di spesa e' stato quello di tornare a vivere con il mio vecchio: niente piu' affitto, bollette e problemi vari. La cosa e' stata abbastanza naturale per me visto che sono spesso in giro per il mondo, senza nessun legame ne' affettivo ne' lavorativo. Certo non amo troppo questo posto, non per la casa in se', ma per l'area infernale in cui si trova, a meta' tra zona industriale e residenziale, con traffico pesante, rumore, inquinamento. Ma alla fine se devo fare i conti di quel che cosi' riesco a risparmiare, posso anche accettare l'inferno, almeno per qualche tempo.

Il cibo poi, la seconda voce piu' importante. Per quanto si sentano continue lamentele riguardo il costo della vita, non credo che al giorno d'oggi, qui in Italia, alcuno soffra la fame: anzi, da quel che si vede in giro si direbbe semmai il contrario. La verita' e' che, con un minimo di buon senso, ci si puo' permettere senza grande spesa tutto cio' che e' necessario per mantenersi in buona salute: gli alimenti fondamentali quali frutta, verdura, legumi, patate, pasta, uova, formaggi sono sempre disponibili a prezzi molto contenuti, e quegli alimenti che non lo sono non sono in genere necessari. Anzi gli alimenti piu' costosi, come la carne, sono talvolta persino nocivi alla salute (nessun sacrificio per me, visto che la detesto comunque).

Posso capire che non tutti possiamo essere degli specialisti in scienze alimentari, e allora un buon criterio di giudizio sempre a portata di mano e' il seguente: se un prodotto e' molto pubblicizzato allora con ogni probabilita' e' superfluo e non ne abbiamo affatto bisogno. Va inoltre sempre tenuto presente il fatto che il costo elevato in nessun modo garantisce una migliore qualita', contrariamente alla credenza popolare.

Ed infine il trasporto. O l'auto, se vogliamo, per la stragrande maggioranza di noi, visto che gli italiani non sembrano riuscire a concepire l'esistenza di alternative. Qui vorrei invitarvi a fare un semplice calcolo, che probabilmente quasi nessuno fa mai. Provate a calcolare quanto vi viene a costare complessivamente l'auto in anno (ad esempio il 2012), includendo tutto: assicurazione, bollo, manutenzione, carrozzeria, tapezzeria, tagliandi, carburante, revisione, bollino blu e pratiche varie, piu' multe, parcheggi a pagamento, spese per il recupero punti della patente, insomma veramente tutto. Se riuscite ad arrivare in fondo a questo semplice calcolo vi si rizzano i capelli di fronte alla cifra, incredibile e insospettata, che costituisce il vero costo di un lusso come l'auto.

Eppure tutti devono averne una, o piu' di una. A nessuno passa mai per la testa l'idea di mettere in dubbio questo dogma fondamentale dei nostri tempi, e chiedersi in tutta onesta': "ho davvero necessita' di mantenere questo buco nero nelle mie finanze? Non si puo' fare altrimenti?"

Questa in effetti e' la domanda che io mi sono posto, e la mia risposta, circa un anno fa, e' stata quella di consegnare la mia vecchia auto allo sfasciacarrozze, e, dopo aver pagato salato persino quest'ultimo atto liberatorio, porre la parola fine all'intero capitolo auto. Chiuso. Non ne voglio piu' sapere. E per l'eventuale, occasionale necessita' di un'auto posso sempre andarne a noleggiare una.

Ora vado in bicicletta: nessuna spesa a parte una manutenzione talmente semplice che me ne occupo personalmente senza problemi. Ho montato gomme di buona qualita' per non rischiare di restare a piedi, e un ampio e leggero bagagliaio posteriore per trasportare la mie cose. Faccio decine di chilometri ogni giorno, estate o inverno, senza problemi e senza mai nemmeno un raffreddore. E a fine giornata non devo andarmi a fare una patetica corsetta per cercare di tenermi in forma come chi passa la giornata seduto in un ufficio e poi seduto nell'auto. E per le distanze piu' lunghe esiste il trasporto pubblico: non utilizzerei comunque l'auto.

Da ultimo, la bici e' pratica e mi porta ovunque e in tempi certi: niente piu' problemi di code, di multe, di parcheggio, ma solo tanta salute in piu'. Niente potrebbe piu' farmi tornare indietro. Eppure quanti decidono di fare una scelta del genere? Quanti riescono a superare il muro del pregiudizio e le mille scuse che servono solo a giustificare la pigrizia mentale e fisica e a nascondere la paura del cambiamento? Io personalmente non ne conosco uno.

Insomma, in conclusione, avendo azzerato come ho detto i capitoli casa e trasporto, riesco a tirare avanti praticamente con le sole spese di sussistenza: 200 euro al mese sono piu' che sufficienti allo scopo per una persona singola, e ci sta tranquillamente dentro dell'altro. Devo pero' aggiungere che non ho alcun vizio - nessuno. Se uno fuma, beve, frequenta locali o gioca d'azzardo allora il discorso e' diverso. In piu', ciascuno di questi (o altri) vizi e' di per se' un grosso peso personale, indipendentemente dall'onere finanziario che comporta, e per quella sola ragione andrebbe eliminato. Ma tant'e', ognuno alla fine fa le sue scelte, e ne deve poi accettare le conseguenze.

Mi si potra' obbiettare: ma che vita e' ridotta all'osso in questo modo, senza potersi permettere uno svago, un capriccio, una pizza con gli amici? Rispondo che anche questo e' un pregiudizio. Il bello della pizza con gli amici sono gli amici, non la pizza - almeno per me. Ed e' un radicato pregiudizio dei nostri giorni che per vedersi si debba fare una delle solite cose: il cinema, una pizza, il bowling o qualunque altra stupidaggine trita e ritrita, ci debba insomma essere una scusa, e di solito anche un modo per spendere dei soldi senza realmente arricchire la nostra vita.

In realta' le cose migliori della vita, quali appunto l'amicizia, la natura, uno sport all'aria aperta, non costano nulla e ci mantengono piu' sani di una bevuta al bar.

Certo una filosofia di vita come la mia non puo' andar giu' facile a tanta gente, specialmente ai politici che, al contrario, vorrebbero spingerci a spendere sempre di piu' per ravvivare l'economia. Ma - niente di nuovo - anche questo e' un pregiudizio. Una maggiore ricchezza non significa una vita migliore, e ci sono fior di ricerche a confermarlo. Il nostro vero obiettivo dovrebbe essere semplicemente la qualita' della nostra vita, non diventare sempre piu' ricchi per poi spendere la nostra ricchezza in frivolezze. Perche' alla fine non di solo P.I.L. (Prodotto Interno Lordo, per i non iniziati) si vive.

 
 
 
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