"It is no measure of health to be well adjusted to a profoundly sick society"
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Cosa mi serve per essere felice? Molto poco... e tanto, allo stesso tempo.
Molto poco perche' se faccio una lista di tutto cio' che voglio questa si riduce essenzialmente a: 1) aria pura, e 2) solitudine. Aggiungendo magari - perche' no? - anche 3) un pizzico di buona compagnia.
I punti 2) e 3) non sono in contraddizione come potrebbe sembrare, in quanto per solitudine intendo essenzialmente liberta' dal fastidio continuo che la gente piu' schifosa mi procura (e la categoria include per me un buon 90% dei bipedi in circolazione), mentre la presenza di altre persone non appartenenti alla suddetta categoria non mi crea alcun problema.
Infatti, anche se per qualche tempo l'ho creduto, non sono un misantropo: in realta' mi piace la compagnia, e mi piace ascoltare e cercare di capire gli altri (adoro poi avere l'opportunita' di aiutare e fare felice qualcuno). Cio' che da tempo ormai uccide questa mia inclinazione naturale e' il livello generale di degrado, corruzione, e marciume fisico, morale e spirituale che vedo intorno a me: tale da indurre alla fuga qualunque persona dotata di qualche sensibilita'.
Molti mi considerano uno snob per questo, ma e' chiaro che non hanno capito niente, e che non possono capire perche' apparteniamo a mondi diversi. Persone troppo diverse tra loro non possono capirsi, ne' possono condividere alcunche' in alcun modo: non saper riconoscere questo fatto fondamentale e' sempre e solo fonte di problemi.
E' dunque veramente poco cio' che chiedo, e sono convinto che in generale basti davvero poco per essere felici. Lusso e stravaganza mi appaiono del tutto inutili, e per quel che mi riguarda, sono soltanto un indice di decadenza morale e di cattivo gusto.
E lo stesso vale per tutti gli altri falsi idoli del nostro tempo, quali ricchezza, posizione sociale, notorieta': quanto fumo negli occhi! quanta inutile avidita' e vanita'! Chiunque abbia un po' di cervello e di vita interiore sa riconoscere l'errore, e si trae in disparte da questa folle corsa che trascina verso il basso l'individuo, anziche' innalzarlo.
Eppure, dicevo, queste cose cosi' semplici sembrano oggi cosi' difficili da ottenere, proprio a causa della demenza collettiva di cui sopra. Nessuno si cura piu' di cio' che realmente aiuta la qualita' della vita, perche' questa non e' immediatamente quantificabile in termini economici, e quindi mai presa seriamente in considerazione.
Solo il denaro detta legge ormai, o per essere piu' precisi, solo gli istinti piu' bassi della natura umana.
E cosi' tutti corrono come pazzi, senza riflettere, senza porsi domande, e senza una vera meta. Di corsa verso l'inferno che si sono creati con le loro stesse mani.
Inviato da: armando
il 16/04/2013 alle 02:27
Inviato da: born2bemild
il 19/12/2012 alle 00:42
Inviato da: Federika1983
il 18/12/2012 alle 23:50
Inviato da: Meliadea
il 05/12/2012 alle 21:16
Inviato da: grazia.pv
il 05/12/2012 alle 19:40