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“cedant Arma Togae”

Post n°88 pubblicato il 07 Agosto 2015 da giancarlo.matta

PARAGONI E VALUTAZIONI

La crisi economica che sta devastando l’Italia ( caratterizzata da eziologia endogena ed esogena; in quest’ultimo ambito la maledetta “u. e.” costituisce elemento principale ) manifestò i suoi pròdromi verso la metà degli anni ’90.

E adesso, dopo circa venti anni siamo in agonia. Quasi come in tempo di guerra.

Alcuni sostengono una analogia con la seconda guerra mondiale: alla guerra seguì, dunque seguirà (anche adesso…?) la ricostruzione, il rilancio, il progresso… . I “corsi e ricorsi” storici … . Niente paura, gente !! Anderà tutto bene !! Vedrete !!

Io vedo complessivamente le cose sotto un’altra luce.

La differenza sostanziale che rende il paragone improponibile sta nel fatto che la devastazione bellica -e le correlate convulsioni sociali- si concentrarono in un breve periodo temporale; la compagine sociale che le subì fu quella stessa che sùbito dopo la guerra operò -essendo ancora capace- alla ricostruzione e seguente “miracolo economico” e ciò vuol dire che il “sapere”, le “esperienze” e le “capacità” non erano ancora perdute. E potettero essere trasmesse alla generazione successiva.

Oggi, invece, dopo praticamente un ventennio di declino costante, di vero e proprio “economicidio”, la generazione che lo ha subito si sta estinguendo: ha perduto le forze e soprattutto l’entusiasmo; non potrà ricostruire alcunché, sarà finanche incapace di “passare le consegne” alla generazione successiva che oggi vaga allo sbando.

Ecco perché la crisi economica di questi anni implica conseguenze peggiori -e probabilmente irrimediabili- di quelle derivanti da una guerra tradizionale.

L’esito?

Un declino irreversibile, temo.

E stavolta non abbiamo un “Piano Marshall” di aiuti che una Potenza straniera ma non troppo ostile ci elargisca con intenti relativamente disinteressati… .

Oggi si delinea, anzi è già praticamente in atto, la aggressione islamica che, da un lato con la minaccia terroristica e l’invasione massiva di “migranti” islamizzati e dall’altro con la avidità economica, vuole imporsi per costringere la Civiltà italiana in declino a degenerare nella barbarie islamica. Vogliono costringerci a diventare come loro, o a sottometterci. Comprando i nostri “rottami” a prezzo di liquidazione per poi riassemblarli a loro immagine e somiglianza… .

Possibili rimedi?

Già indicati in altro mio scritto, tempo fa.

Ricordo Lenin il quale asserì che i cittadini possono anche votare coi piedi:

possono votare coi piedi camminando, cioè andandosene e diventano “emigranti”;

possono votare coi piedi correndo, cioè fuggendo e diventano “profughi”;

ma si può essere emigranti o profughi se non si sono ancora compiuti i venti ÷ venticinque anni; poi è praticamente impossibile, o per lo meno implica prevalentemente esito fallimentare.

Io avevo proposto -e insisto, da quel testardo che sono- un terzo modo di votare coi piedi:

prendere a calci nel sedere quelli che hanno ridotto l’Italia nelle attuali condizioni (abbiamo nomi e cognomi) costringendo LORO ad abbandonare il Paese : una vera e propria “Rivoluzione Civile”, per poi tentare un nuovo “Rinascimento” nazionale con le buone forze etiche rimaste.

Il “calcio di avvio” della rivoluzione civile dovrebbero assestarlo tuttavia i Militari… ma non gli “alti gradi” = quelli (sono per giunta in pochi…) stanno ancora troppo bene: chi glielo fa fare? Dovrebbero, potrebbero agire i “ranghi intermedi”. Hanno o non hanno giurato di difendere la Patria ? e allora ? Quando ci vuole, ci vuole… .

Ma... e poi ? E poi “cedant Arma Togae, concedat Laurea Laudi”.

Ma lo so, lo so: SONO PREDICHE INUTILI.

Sarò ben contento di ricevere confutazioni serie e motivate.

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