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Opinioni di Sergio STAINO sul comportamento della minoranza PD: condivisione totale.

Post n°402 pubblicato il 09 Settembre 2015 da leo.fortuna
 

L’insoddisfatta minoranza Pd, dopo la riunione con Renzi, ha deciso di appartarsi, evitando qualsiasi contatto e rapporto con la maggioranza.
Tutti i senatori vicino a Bersani respingono qualsiasi ipotesi di mediazione del governo. Resta immutata la distanza tra i due Pd che in realtà riguarda equilibri complessivi di potere.
Inutile illudersi, i dissidenti terranno duro sino in fondo perché quel che conta per loro, più di ogni altra cosa, è assestare un duro colpo a Renzi per far cadere il governo e andare a nuove elezioni: ovviamente per perderle!
Intanto, come promesso dal precedente Post, facciamoci illuminare da Sergio Staino che nel migliore dei modi sa fotografare gli stati d'animo dei potenti della politica, dando loro, spesso, consigli di autentico valore.
E’ a tutti noto che Sergio Staino: fumettista, vignettista, disegnatore e regista italiano, è un sicuro riferimento per la sinistra del Partito democratico (sponda ex Pci).
Recentemente, però, a fronte di comportamenti incomprensibili non ha esitato a “strapazzare” Pierluigi Bersani e la vecchia classe dirigente che non ha saputo, a suo parere, comprendere il fenomeno Renzi.
A Bersani, senza peli sulla lingua, ha “consigliato” di "andare al parco con i pensionati", bollando la minoranza del partito democratico, pilotati dal loro leader, come "un gruppo di ubriachi".
Aggiungendo che: "In nessuna loro azione riconosco la tradizione, non dico del partito, ma di una vocazione politica che mi ha accompagnato in tutta la vita. La politica è una cosa sacra, bella. Questi stanno dimenticando tutto".
Ovviamente, per non essere frainteso, precisa anche che: "Di Renzi non mi piace quasi niente. Ho contrastato fin dall'inizio l'ingresso e la sua ascesa all'interno del Pd. Sono stato tra i primissimi a parlare con D'Alema e con i suoi a Firenze, avvertendoli del pericolo, esponendo dei dubbi, ponendo delle domande".
D'Alema come sempre ha risposto con alterigia: “Ma Sergio, Ma che mi dici? Ma cosa te ne frega? Renzi tanto finisce”.
"E quello intanto cresceva. Li ha fregati come bambocci. E lo hanno fatto premier e segretario del partito. Del mio partito. Su tante cose non sono d'accordo con lui. Ma l'idea di buttarlo giù per sostenere quelli che gli hanno permesso di emergere non mi sfiora".
Ciò lo induce a dare un giudizio politico senza appello: "Sembra di avere di fronte un gruppo di ubriachi, di gente drogata, non più in sé. Non capisco cosa sia successo".
"Io non sono in grado di valutare fino in fondo se questa legge elettorale sia la meno peggio e se si potesse fare di meglio, ma so che appellarsi alle preferenze per contrastarla rinnega una storia decennale. Il Pci ha sempre considerato le preferenze come strumento utile a favorire correntismo e clientelismo".
"Ricordo quando Bersani vinse le primarie. Facce nuove, volti amici, speranze che lui tradì infilando i nominati calati dall'alto".
"In Toscana abbiamo avuto la peggior serie di burocrati di partito. Chi li ha rimessi? Lui. Come si permette di criticare quando è stato il primo a portare il partito verso la catastrofe?"
"Vada al parco con i pensionati". E si tolga definitivamente di mezzo, aggiungo io.
Le predette opinioni di Sergio Staino hanno creato in me "religioso" silenzio e infinito rispetto per la sua onestà intellettuale tanto da auspicare, così come ha consigliato Massimo Cacciari: un'imminente SCISSIONE nel PD.
Che vadano per la loro strada gli OLIGARCHI del partito ed i loro seguaci, per lasciare spazio e serenità a chi vuole rendere il partito veramente "democratico", moderno e al passo con i tempi.
Tutto ciò può avvenire solo sotto la guida di Matteo Renzi: autentico fuoriclasse della politica.

 
 
 
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