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Referendum Costituzionale: i dibattiti contorti e di parte dei talk show televisivi

Post n°542 pubblicato il 15 Novembre 2016 da leo.fortuna
 

Faziosi e di parte i talk politici in televisione: rendono credibile ogni asserzione, chiunque può dire qualcosa ma è del tutto evidente che non esiste la verifica reale di quanto sostenuto.
Alla fine di ogni dibattito resta un vuoto tale che il telespettatore rimane smarrito soprattutto per
l'incapacità del conduttore di turno di trovare ed esplicitare una sintesi che dia certezza alla versione dei fatti così come esposti dai contendenti.
Un limite questo che deve porci maggiormente in allerta.
La massa enorme del NO che si oppone ai sostenitori del SI, ad iniziare dagli autori delle riforma
costituzionale, ha capacità mistificatorie di enorme portata.
Nella sua variegata rappresentanza dà la sensazione di essere travolgente ma a me pare che sotto la cenere
si cela un fuoco che scoppiettante, al momento decisivo, farà emergere e trionfare il SI.
C'è da confidare che gli elettori, quelli che ideologicamente seguono il pensiero del proprio partito o
movimento, alla fine si renderanno  conto che non consentire la soppressione del CNEL - Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro -, sarebbe un grande errore.
Di fatto in nessun dibattito televisivo si è mai approfondito, magari in modo spocchioso come tante altre
argomentazioni che vanno contro l'azione del governo, cosa sia il CNEL: era e resta un mistero.
Si può tranquillamente asserire che quasi nessun cittadino lo conosce e allora parliamone almeno tra noi.
Il Cnel è un organismo composto da esponenti sindacali, imprenditoriali e sociali, istituito dall' art. 99 della Costituzione per fornire consulenza a Governo e Parlamento su questioni economiche e sociali e proporre disegni di legge.
Fino al 2011 era composto da 121 membri, poi dimezzati a 64 e oggi ridotti a 24, perché 40 si sono dimessi
e non sono stati sostituiti.
Dall'istituzione è costato anche 22 milioni l'anno, oggi costa 8,7 milioni, essenzialmente per gli
stipendi di circa 50 dipendenti e le spese sostenute per la sede, situata in una elegante palazzina romana di Villa Borghese.
Dal 2015 ( per decisione di questo governo) i consiglieri non percepiscono più alcuna indennità e rimborsi
spese: gli ultimi emolumenti corrispondevano, pro capite, a 2.154 euro al mese.
Nei suoi 60 anni di vita il Cnel ha prodotto circa 100 pareri, 350 osservazioni e proposte, 300 rapporti e
studi, 100 relazioni, 150 convegni e 15 disegni di legge.
Dai predetti dati è lecito chiedersi a che cosa è servito?
Senza alcuna esitazione: a nulla!
E allora aboliamolo!
Sarà un primo grande passo per consentire a questo governo e a quelli che verranno di SOPPRIMERNE tanti
altri di Enti inutili che costano, ai contribuenti, enormi cifre prelevate dalla fiscalità generale. Fissare un nuovo principio costituzionale di tale portata consentirà una quantità considerevole di soppressioni e ristrutturazioni costituzionali, come Comuni e Regioni (di cui mi riservo di scrivere nei prossimi post).
C'è da crederci, senza alcuna esitazione il prossimo 4 dicembre Votiamo SI.

 
 
 
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