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« Le elezioni politiche si...LIBERI E UGUALI, nati NO... »

Elezioni politiche: Io ho deciso. E tu?

Post n°672 pubblicato il 08 Gennaio 2018 da leo.fortuna
 

Quella domenica risalente al 14 ottobre 2007, partecipai anch'io (da ex militante del PSI guidato da Bettino Craxi) alle PRIMARIE per il PROCESSO COSTITUENTE del Partito Democratico.

Avevo una sola perplessità: coabitare con gli ex militanti del PCI.

Oggi sono qui a profondere tutto l'impegno possibile per tenere alto quel vessillo.
Rafforzato anche dall'evento verificatosi dopo 10 anni, con l'abbandono di massa dal PD di quei comunisti.
Se ne sono andati quasi TUTTI, ed ecco, allora, che rinasce la speranza di crescere politicamente liberi e andare lontano.
Nel miglior modo possibile continua il mio impegno politico con l'approssimarsi delle elezioni.
Lo faccio soprattutto come cittadino: per dire la mia.
Consapevole che le elezioni sono un adempimento determinante per stabilire chi governerà il Paese per i prossimi cinque anni.
È del tutto evidente che il prossimo quattro marzo, saranno tre i blocchi principali che si sfideranno per la vittoria elettorale: l'attuale centrosinistra di governo, il centrodestra e il M5s.
Personalmente profonderò, attraverso il dialogo e i post che mi accingo a scrivere sul blog, quell'impegno dovuto per il senso convinto di appartenenza, affinché sia il centrosinistra la coalizione vincente.
Auspicando che gli elettori, in maggioranza, decidano, con il proprio voto, in tal senso.
Tenendo conto di quanto il PD, partito di maggioranza dell'attuale governo, ha saputo fare per soddisfare al meglio le esigenze di tutti i cittadini, consentendogli, attraverso l'attribuzione del primato di primo partito, di continuare nell'azione di governo già intrapresa e da continuare.
Sono certo che tutti i cittadini-elettori sapranno ben discernere da chi vuole il bene comune da chi fa proposte di cambiamento che non mostrano alcun orientamento tranquillizzante.

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Enrico il 09/01/18 alle 17:46 via WEB
Stanco delle analisi politiche che propongono i talk show televisivi, mi sono inoltrato in Internet alla ricerca di opinioni libere, imbattendomi anche nella sua. Trovo sobria e ben articolata la motivazione dell'impegno che intende profondere a sostegno del PD e, vista l'acredine anticomunista, le chiedo di spiegare perché ha escluso "Liberi e Uguali con Pietro Grasso" quale quarto polo in competizione, già compreso originariamente in un precedente post. Confido di leggerla a riguardo. Intanto la saluto. Enrico
 
 
leo.fortuna
leo.fortuna il 10/01/18 alle 19:47 via WEB
Caro Enrico, con acume apprezzabilissimo, hai colto un aspetto di cui avrei scritto al momento opportuno ma per atto dovuto alla tua attenzione ne parlo subito, cercando di darti una risposta soddisfacente. Ho volutamente escluso Liberi e Uguali perché si sono costituiti con un solo scopo: adoperarsi a far PERDERE le prossime elezioni al PD e specificatamente a Renzi. E chi compete con questi miserabili scopi non è degno di alcuna considerazione, se non di disprezzo: è inconcepibile che uomini appartenuti al Partito Democratico ne siano fuoriusciti per creare problemi ad un altro uomo dello stesso partito, legittimamente eletto al congresso. Dimenticando un particolare che a me e tantissimi altri appartenenti, a vario titolo, al partito non è sfuggito: ingiustificabile il comportamento di costoro perché un partito politico, se ben strutturato come il nostro, resterà nel tempo indeterminatamente, mentre chi l'ha diretto o chi vi ha militato non ci saranno più un giorno. La convinzione di quanto appena detto è riscontrabile per quanto accaduto alla recente Assemblea Nazionale di Liberi e Uguali tenutosi all'hotel Ergife di Roma, dove è emersa la tipica rappresentazione d'un tempo, riconducibile alla "centralità democratica" del defunto PCI, attraverso una parata rappresentativa di tutte le istanze. Costituita da una presidenza evidentemente atipica perché sorpresa spesso a sconfessarsi: intenti anche loro a seguire altro sugli smart phone, in modo alquanto scomposto. Che dire poi del susseguirsi degli interventi dei compagni: parodia di quel modello dello scorso secolo che non ha più ragione di essere nell'era della globalizzazione. Dulcis in fundo: hanno scelto un capo del tutto inadeguato. Evidentemente carente e privo di quella dialettica politica, tipica degli oratori di sinistra, rifugiatosi in una traccia scritta su un foglio sventolato come un volantino e per di più letto male e con incedere zoppicante. Osservando, e fortemente deluso, mi sono infine chiesto: " E costui sarebbe il nuovo leader della sinistra? Ma dove è finita l'empatia attrattiva e quella capacità oratoria di una analisi programmatica, tipica dei veri leader della sinistra?" Non ho trovato risposta ma provato enorme delusione, tanto da indurmi a non considerare più Liberi e Uguali un quarto polo competitivo.
 
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