Creato da latortaimperfetta il 22/08/2011

la torta imperfetta

Acqua farina caffè marmellata Cuociono i cuochi una torta inventata Il riso in bocca, le mani in pasta Briciole zucchero e basta

Poirot stava cenando con il suo amico Hanry Bonnington a Chelsea dove una cameriera, Molly, si vantava di ricordare sempre quello che piaceva ai suoi clienti….”Forse voi riderete di me, Molly arrossì ma quando hai un cliente da dieci anni si impara a sapere quello che gli piace e quello che non gli piace. Ha sempre detestato sia il rognone che le more ed invece quella sera ha ordinato pasticcio di rognone e torta di more! Era come se non notasse nemmeno quello che ordinava!”

Tre topolini ciechi, A. Christie

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Post n°168 pubblicato il 13 Gennaio 2016 da latortaimperfetta

Due.

Due è un numero come tanti, ma è anche un numero come pochi. E' uno di quei numeri che ricorrono in tutto. Nella scienza, nelle religioni, nella fisica, nelle proporzioni, nei canoni e addosso a te,

Le forze contrapposte sono sempre due, mai tre , mai cinque, e quando capita sono forzature. Così ANCHE per me il due è un cartellino appeso addosso.

Siamo esseri simmetrici, cerchiamo l'anima gemella, discendiamo da due individui, andiamo da A a B, nasciamo e moriamo.

Insomma due, 2, II.

Tra i mille due ci sono anche le decisioni e le indecisioni; faccio o non faccio, lo dico o non lo dico, cuore o testa, anima o corpo?

Il due che in questi giorni mi gira in testa è il seguente.

Noi, la nostra reciprocitàamiciziaamoreconoscenzarapportononsonemmenoiochenomedargli , ci ha fatto innamorare di noi, dei nostri pensieri, dei nostri modi di ragionare, delle nostre sensibilità, dei nostri sorrisi.

Noi, la nostra ricercacontinuagentecheguardanegliocchichiguardanegliocchi, ci ha fatto desiderare sguardi ammiccanti, mani nelle mani, abbracci stretti, dolci baci, lingue intrecciate, corpi frementi e orgasmi fibrillanti.

Siamo in un paradiso di sensazioni e di emozioni, e sto attento che uno dei due NOI non abbia il sopravvento sull'altro. Perchè se mi fermo ad ascoltarne solo uno, subito mi preoccupo che l'altro non venga messo in disparte.

Se incrocio i tuoi occhi e godo dei tuoi sorrisi, mi lascio andare nei nostri giochi di parole e nelle ricerche dei perchè delle cose e delle persone, soddisfacendo e sollazzando di questo piacere la mia mente e la mia anima.

Adoro tutto quello che è il nostro ridere, scherzare, parlare di cose serie, raccontarci vicendevolmente storie della nostra vita, ma anche le nostre quotidianeità. Si perchè , sorprendentemente, non sembrano essere scomode (e questo D-A-V-V-E-R-O è qualcosa di inusuale almeno per me) da tenere nascose, senza nemmeno nominarle.

Ma se poi leggo le tue righe il desiderio di te, del tuo corpo , del tuo calore, dei tuoi umori, la voce della tua soddisfazione mi fa mancare il fiato come un pugno nello stomaco ,e allora quel fuoco risale in me fino al cervello e lo lascia stordito , come a volerlo spegnere, per lasciare spazio solo al primordiale.

Desiderio desiderio desiderio, ci sono momenti in cui mi batte in testa come un martello, stringo i denti nel vero senso della parola, per trattenere questa voglia irrefrenabile. Dopo averti assaggiato, dopo averti esplorato, dopo aver conosciuto il tuo sapore, ti voglio in maniera spasmodica, non posso farne a meno, voglio di più, voglio che sia di più per te, voglio che sia dipendenza per te, così da poter soddisfare la mia dipendenza da te.

E questo inseguimento e continuo, costante , incessante e martellante.

Voglio tutto di te, credo sia l'unica chiave di lettura. Non voglio perdermi niente su nessun fronte.

Razionalmente in una condizione più usuale del nostro nomechenonsappiamopiùqualeusare, avrebbe abbastanza spazio per entrambe le cose, ma noi che rubiamo tempo agli spazi senza tempo, siamo un po a corto di tempo.

Devo far entrare un elefante in una cinquecento.

Non penso al ieri e al domani, perchè ho questi due cani bellissimi che vorrebbero sbranarsi per esser gli unici guardiani di noi due.

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Ricevuto in data 14/01/16 @ 13:39

Chissà che fine ho fatto. Shot: Vicenza

(Continua)

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