Delirando

RISVEGLI


Mesi dall'ultimo post. Un viaggio in più alle spalle. Meno parole scritte, perchè scrivere avrebbe significato riflettere, tirare fuori le ombre ed esporle alla luce. Avevo bisogno di spegnere la testa, di non leggere, di non informarmi, di vivere zen. Mettendo un attenzione meccanica nelle cose che facevo, senza pensare al perchè. Senza immaginare il futuro o pensare al passato. E' servito, pare. Ho capito che è più facile lasciar andare, che aggrapparsi. E intanto, invece, le cose attorno a me si complicano. C'è tanto malessere strisciante. Le persone se ne vanno, si separano, soffrono o non si rassegnano. E io mi sento quasi in colpa nella mia gioia domenicale. La colazione a letto, un gatto in grembo ed uno accoccolato sui piedi, mentre leggo un libro. Fuori un silenzio irreale, rotto solo dal cinguettio degli uccellini e a volte dalla nota stridula della mia campanella giapponese. Un attimo di insensata felicità. My very own private happiness.