Quando ho letto per la prima volta "Pappagalli verdi" di Gino Strada una delle cose che stranamente mi ha colpita di più, oltre alla sconvolgente rivelazione della "normalità" della guerra con conseguente senso di orrore/ incredulità/ rabbia/ impotenza/ indignazione, è stata la percezione continua, attraverso tutte le pagine del libro, del legame profondo di Gino e Teresa. Un po' come ne "La fine è il mio inizio" di Tiziano Terzani si ha la chiara sensazione che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna. E che solo quando l'amore è grande, può esserci la libertà di essere e fare. Ora Teresa se ne è andata. Ma lascia una lezione che molti porteranno nel cuore. Nulla è utopia se ci si crede veramente.