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PESI LEGGERI

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Post N° 311

Post n°311 pubblicato il 11 Agosto 2007 da Speculare

Da piccoli giocavamo insieme, io e testa di cappero.

Io ero più maschia,

collezionavo soldatini  in miniatura

e la mia ambizione era quella di diventare la più grande lottatrice di sumo del pianeta, per questo mi affogavo in kg e kg di pizzette farcite d’ogni ben di dio.

Testa di cappero invece era diverso,

 molto più raffinato,di modi gentili e mani affusolate.

Litigavamo spesso,

perché io amavo coinvolgerlo nei miei tuffi dal fienile

 o nell’imprese di parapendio dall’albero dei fichi dei nonni.

Insieme a noi c’era Gigio,

un ragazzetto ossuto e taciturno

figlioletto del custode della cascina.

Quella fu l’estate dei nostri cinque anni.

L’estate in cui capii che l’amore era una faccenda complicata.

 

Un giorno all’ora della merenda,

 mentre la mamma di testa di cappero

 stendeva panni colorati al vento,

assistei alla conversazione delle conversazioni.

Quel giorno io e cappero avevamo litigato,

perché lui fobico non voleva fare il bagno nel canale.

Ci annusavamo storto,

 mentre Gigio era intento a ingozzarsi  con pane e nutella.

Nel silenzio dei silenzi,

 la voce stridula di cappero attirò l’attenzione  della sua mamma

 la signora Emilia.

Mamma…posso farti una domanda?”disse cappero corrucciato..

La signora Emilia con espressione bonaria : “ Si stellina mia, dimmi…

Volevo sapere se gli uomini da grandi devono per forza sposare una Donna”…

La Signora Emilia sorrise… “Nulla e’ per forza Guido, l’amore non conosce costrizioni…

Quindi se io volessi potrei sposare un uomo?”

Non proprio Guido, non potresti sposarlo, perché nel nostro stato non e’ ammesso, ma potresti volergli bene..”

Un mio amico mi ha detto che due uomini che stanno insieme si chiamano Gay…

Due uomini o due donne che stanno insieme, non conoscono un appellativo, si vogliono semplicemente bene, come se fossero un coppia che la societa' considera normale

Si, ma perché li chiamano Gay?”continuo' cappero

Perché c’è il bisogno di dover dare un epiteto a tutto.”

E tu mamma mi vorresti bene se fossi Gay?”

Certo Guido! L’importante e’ che tu sia felice, e che in qualsiasi  scelta ci sia buon senso ed educazione

Allora mamma io credo di essere quello lì…insomma Gay

La signora Emilia stupita ma sorridente si avvicino' a cappero prendendolo in braccio …” E sentiamo…da cosa l’avresti capito?

Beh mamma, le donne sono delle Galline! Gridano sempre e sono cattive, come Cristina che vuol fare sempre giochi che a me non piacciono. Mentre invece io voglio bene a Gigio, lui e come me,  ci piace disegnare, scrivere sul quaderno e raccogliere i sassi colorati….si, credo che da grande sarò proprio un Gay

…… “ Basta che tu sia felice, caro il mio Guido”….

Se ne andò sorridendo,

 con la sottana che  strusciava il selciato.

Gigio continuò a ingozzarsi,

Cappero si  sedette vicino a lui, pensieroso.

Li guardai a lungo confusa,

 domandandomi quale sarebbe stata la mia scelta da grande:

 Uomo o Donna?

Boh!

…meglio la  caccia alle Rane, il resto poteva  aspettare.

 

 
 
 
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