I sensi intorpiditi si destarono con il l’aroma proveniente dalla cucina.
L’afa era stata smussata dai temporali di due pomeriggi, e la luce di un timido sole filtrava dalle fessure degli scuretti.
Quel profumo rivangò la fame d’un risveglio digiuno da cibo e sesso.
Scacciai, la sensazione fastidiosa di trovarmi nuda e colpevole nel letto di due coniugi.
Mi alzai, portando il mio corpo verso la cucina.
Mi trattenni sull’uscio.
Lo guardai mentre affettava carpaccio, e coceva salsa di curry e noce moscata.
Terribilmente sensuale.
Non mi diede il benvenuto, continuò abile a maneggiare coltelli da carne, mentre i suoi occhi scorrevano densi dalle mie spalle alle mani..
Era seminudo, e la cosa mi incantava, pregustavo il piacere.