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Il vero senso del natale

Post n°111 pubblicato il 11 Dicembre 2008 da ilfotografodeisogni

Nel corso dei miei anni spesi in missione ho avuto l'occasione di vivere il Natale in luoghi e culture diverse - il Natale tra un'esplosione di ortensie fiorite in Brasile, il lungo e gioioso Natale filippino, il poco sentito e quasi inesistente Natale in Kenya. Ma c'è stato un laico protestante chiamato Saint, che secondo me ha catturato bene lo spirito del Natale visto dal punto di vista di Dio. Saint era uno dei cinque missionari statunitensi chiamati da Dio a testimoniarLo nelle giungle dell'Ecuador, predicando il Vangelo a uno dei popoli più primitivi della terra, gli indios Auca - conosciuti anche come Waorani. Una volta rintracciati gli Auca nel folto della giungla, fu Saint che, da pilota provetto qual era, atterrò in una stretta spiaggia del fiume Curaray. La storia di quei cinque martiri protestanti è una delle più belle testimonianze missionarie del secolo XX°. Il santo papa Giovanni Paolo II ha scritto in una sua enciclica che desiderava avere un martirologio (lista dei
martiri) comune tra tutti i cristiani, come segno di ecumenismo. Chi sparge il suo sangue per Gesù è un testimone credibile del Vangelo, non importa a quale confessione cristiana appartenga. Sulla vicenda di quei missionari trucidati dagli Aucas - tra cui anche Jim Elliott e N. Saint - hanno girato un film. Ma oggi coloro che li hanno uccisi sono le guide della chiesa Auca: il sangue dei martiri è semente di nuovi cristiani - e molte altre persone in tutto il mondo sono ispirate a servire Gesù Cristo grazie alla testimonianza di persone che vivono il Vangelo in maniera credibile. Qualche giorno prima del suo ultimo Natale qui in terra, Saint annotò sul Diario il suo modo di intendere il Natale, che è quello giusto. Spero che diventi anche il tuo modo di viverlo.

Sono parole che vanno dritte all'essenza del Natale - e ne dicono il senso più di qualsiasi frase scritta su di una cartolina o forse anche meglio della predica che sentirai. Ecco quello che Saint scrisse nel suo Diario il 18 dicembre: "Mentre cerchiamo di vivere questo Natale secondo il nostro vecchio stile, possiamo noi cristiani sentire anche il grido senza fine che percorre la notte di coloro che non conoscono Cristo perché non ne hanno l'opportunità. Dobbiamo esserne mossi a compassione come lo fu Cristo. Dobbiamo piangere di pentimento per coloro che non siamo stati capaci di portar fuori dalle loro tenebre. Oltre la sorridente scena di Betlemme, dobbiamo essere capaci di vedere l'agonia schiacciante del Golgota. Possa il Signore darci una nuova visione della Sua volontà riguardante l'annuncio del Vangelo a chi non Lo conosce - e la nostra responsabilità nell'annunciarlo". Ventun giorni dopo, chi scrisse queste parole fu trucidato da coloro che tentava di salvare.

Sono parole a cui non è facile prestare attenzione, presi come siamo dai nostri preparativi per il Natale. Non è così? Ma sono parole importanti da ascoltare perché ci dicono che cosa è il Natale. E' una missione di salvataggio spirituale che è costata la vita al Figlio di Dio. Quella missione fu annunciata in molto molto chiaro a Giuseppe in Matteo 1, 21, quando l'angelo gli disse che si sarebbe dovuto prendere cura di Gesù: «Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Il nome Gesù significa "Il Signore salva" - e prova a pensare a uno che ti salva mentre stai affogando o a un pompiere che ti tira fuori dalla casa in fiamme in cui sei bloccato. Il peccato è come un edificio in fiamme in cui tu stai bruciando dentro, senza via d'uscita - eccetto che per il Salvatore mandato proprio per te dal Padre, Gesù Cristo, che ha dato la Sua vita al posto tuo.

Tu vivi ogni giorno a contatto con persone che vogliono ignorare o non sanno niente di questa storia di amore che salva. Seguire Gesù vuol dire far parte della Sua squadra di salvataggio. In questo periodo natalizio, in cui invece di celebrare Gesù si mette al centro Babbo Natale o le compere - cose che ti portano lontane dal vero senso del Natale - puoi fermarti un attimo lungo tanto quanto il tempo sufficiente per dire questa preghiera? "Fatti avanti Signore, e spezza il mio cuore per le persone accanto a me che vivono come se non ti conoscessero. Fa' che io le veda con i Tuoi occhi. Dammi un briciolo del Tuo cuore, perché Ti possa annunciare senza paura. Rendimi missionario, Signore!" E chiediGli la grazia di fare tutto il possibile per fare in modo che chiunque incontri possa essere un giorno in Paradiso insieme con te.

In questi giorni in cui è già iniziato il conto alla rovescia per l'arrivo del Natale, prega perché il Signore ti apra delle opportunità per parlare di Gesù alle persone - perché tu possa dire che cosa Lui ha fatto nella tua vita. Perché il Natale è la più grande operazione di salvataggio mai avvenuta nella storia - e per dirla con le parole di uno di quei martiri laici, "possiamo noi cristiani sentire anche il grido senza fine che percorre la notte di coloro che non conoscono Cristo perché non ne hanno l'opportunità". Tu sei la loro opportunità.

www.incontriconlaparola.com

 
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