GiulianoPiancastelli
FAENZA ARTE...STUDIO D'ARTE PIANCASTELLI...VICTORIAN ART
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WELCOME TO MY "SECRET GARDEN"
WHERE YOU CAN ADMIRE THE "VICTORIAN ATMOSPHERE" CREATED BY GIULIANO PIANCASTELLI
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THE LOVER
BY
GIULIANO PIANCASTELLI
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POLDARK
IL CAPITANO POLDARK
di
Giuliano Piancastelli
L'ARTISTA PIANCASTELLI INVITATO DA SGARBI
PIANCASTELLI invitato da SGARBI
Selezionato dalla EA Edizioni di Palermo, l'artista Piancastelli ha ricevuto numerosi premi da Vittorio Sgarbi e Paolo Levi, due tra i più importanti critici Italiani.
In queste foto, Vittorio Sgarbi davanti al quadro di Piancastelli, all'evento "ECCELLENZE MUSEALI" Palermo.
Sempre lo stesso quadro è stato premiato a Milano al PREMIO INTERNAZIONALE ARTE MILANO
La conduttrice televisiva e attrice Alba Parietti, inaugura il meART di Palermo, ( foto sotto ). Anche il pittore Piancastelli tra gli artisti selezionati. Leggi la notizia cliccando sul link...
http://blog.libero.it/Piancastelli/13521305.html
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ERALDO BALDINI
Anche lo scrittore di fama internazionale, ERALDO BALDINI, parla della nostra FLOORCASTLES HOUSE. Anche se con alcune inesattezze, l'autore dedica un ampio spazio a Casa Piancastelli.
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CASA D'ARTE PIANCASTELLI
CASA D'ARTE PIANCASTELLI
Floorcastles House
La casa dell'artista Piancastelli è famosa a livello Nazionale. E' stata pubblicata infatti su riviste a tiratura nazionale come MISTERO MAGAZINE e QUATTO ZAMPE. Radio Montecarlo ( RadioBau ) ha dedicato un intervento radiofonico al Pet Cemetery di questa dimora, e lo scrittore noto a livello internazionale, ERALDO BALDINI, ha dedicato una pagina a questa abitazione nel libro "Fantasmi e luoghi Stregati di Romagna". Se vuoi entrare in questo luogo popolato di arte e misteri, clicca sul link ufficiale della FLOORCASTLES HOUSE...
www.floorcastleshouselocation.it
LIGHTHOUSES IN CORNWALL
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KATE, THE LADY OF THE LIGHTHOUSE
BY
GIULIANO PIANCASTELLI
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SET SERVICE.. LOCATION PER IL CINEMA
SET SERVICE...LOCATION PER IL CINEMA
clicca sul link http://locationset.com
Il pittore Giuliano Piancastelli fa parte dei fornitori di Dipinti per set cinematografici, ed è regolarmente iscritto alla Set Service. Se sei un Produttore un Regista o uno Scenografo, e stai cercando dei dipinti per un nuovo set cinematografico...
Clicca sul Link e scegli quello che preferisci...
www.gigarte.com/giulianopiancastelli
THE WAITING... by Piancastelli
Lo Studio D'Arte Piancastelli è stato scelto come Location per Film, Fiction e Cinema, dalla prestigiosa agenzia per location cinematografiche da più di 30 anni leader nel settore.
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VISIT MY ART STUDIO......PIANCASTELLI
LO STUDIO D'ARTE PIANCASTELLI
A BRISIGHELLA sorge lo "Studio D'Arte Piancastelli", un piccolo lembo di Inghilterra nelle terre di romagna.
Il fascino del passato,che si respira allo Studio D'Arte Piancastelli, ne fa il luogo ideale per poter apprezzare fino in fondo delle opere che nascono con l'intenzione di riproporre atmosfere d'altri tempi.
Lo studio è immerso in un'affascinante giardino al quale si accede attraverso l'antico cancello ricavato dall'inferriata di un convento del seicento, è sorretto da pilastri in mattoni fatti a mano e culminanti in capitelli d'epoca. Penetrati nel giardino, veniamo accolti dai colori seducenti delle camelie mentre l'odore insistente del gelsomino inebria il nostro olfatto. Camminando lungo il viale formato da alti alberi dai rami frondosi, ci imbattiamo nell'anfora Vittoriana giunta da Londra in epoca ormai lontana. Lungo il viale delimitato da vasi di limoni e da cespugli di rose dai colori tenui ma dal profumo coinvolgente, veniamo accolti dalle due alte magnolie, che nel periodo di piena fioritura impregnano il giardino con il loro intenso profumo antico. E poi mughetti, ortensie, la panchina vicino allo stagno, dove tra le foglie delle ninfee dai fiori rosa e gialli, fanno capolino impertinenti pesciolini rossi sempre in cerca di cibo. Oltrepassata la pianta di Calycanthus, che con la sua fioritura espande nell'aria una profumazione molto penetrante, quasi a voler preannunciare con molto anticipo le note dolci e soavi della primavera, giungiamo allo studio che si apre con "Il Salotto di Bacco". Il salotto di Bacco prende nome dalle decorazioni del camino "Monumentale" che domina la stanza, sovrastata dal soffitto che come una corona la arricchisce con le sue decorazioni a "Ramage floreali" diversi per ogni stanza. Ogni ambiente è arricchito dai dipinti di Piancastelli in una sorta di mostra permanente.
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The painter Giuliano Pancastelli was born in Faenza, Italy on 31 October 1967. He began to paint in 1980, his first picture being entitled "Portrait of a Veiled Woman". He studied at the Gaetano Ballardini State Institute of Ceramic Art in Faenza. He is a painter by profession as well as an art teacher. The photo shows a room in the Pancastelli art studio. He hopes to be able to attract the attention of art lovers in the UK, particularly those who favour a "Victorian atmosphere", as although he is a contempotrary Italian artist, his works are influenced by the Victorian style and era. His work can be divided into 2 parts - paintings in a pre-Raphaelite style and portraits in Victorian style. He paints on wood with Tempera and old colours, creating an intense atmosphere. If you love the works of EM Forster, Wilde and Byron, and the costume dramas of James Ivory then you will love Piancastelli's pictures.
SALOTTO DI BACCO
Decorazioni Piancastelli
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MATILDE DI CANOSSA
Ritratto di Matilde di Canossa
DI
Giuliano Piancastelli
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BIOGRAFIA PIANCASTELLI
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THE PICTURE OF DORIAN GRAY...BY PIANCASTELLI
THE PORTRAIT OF DORIAN GRAY
By
Giuliano Piancastelli
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A volte è meglio tacere e sembrare stupidi...
che aprir bocca e togliere ogni dubbio.
OSCAR WILDE
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THE LADY OF EILEAN DONAN CASTLE....
THE LADY OF EILEAN DONAN CASTLE
By Giuliano Piancastelli
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SECRET GARDEN
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BACK TO BLACK
Amy Winehouse
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WINTER GARDEN...STUDIO D'ARTE PIANCASTELLI
L'ATTESA (Part. )
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PRERAPHAELITE ART- PIANCASTELLI -SAINT SEBASTIAN
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PRE -RAPHAELITE ART
BY
GIULIANO PIANCASTELLI
SAINT SEBASTIAN
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THE WALK OF LORD FINGAL
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DIONISO...DI GIULIANO PIANCASTELLI
PAINTINGS BY.....
GIULIANO PIANCASTELLI
DIONISO
Il mito di Bacco a Faenza....( Porta delle chiavi)
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THE SERVANT...BY GIULIANO PIANCASTELLI
THE SERVANT
BY
Giuliano Piancastelli
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VICTORIAN ART BY GIULIANO PIANCASTELLI
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LORD BYRON
By
Julian Piancastelli
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PRELUDIO DI CHOPIN Op.28 N°4
By
Giuliano Piancastelli
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ROMOLO LIVERANI, Il suo volto e la sua vita
Post n°189 pubblicato il 28 Gennaio 2018 da MalinconieSublimi
ROMOLO LIVERANI Il suo volto e la sua vita ![]() Romolo Liverani iniziò i suoi studi nella scuola comunale di disegno a Faenza, sua città natale, e con l’insegnamento di architettura tenuto da Pietro Tomba, fu scenografo, decoratore e vedutista. Si specializzò nelle decorazioni di soffiti e pareti in molti palazzi e ville dell'alta società. I nobili e i ricchi borghesi anelavano ad avere un soffitto od un'intera stanza decorata da lui e il fratello. Le scene a soggetto naturalistico o architettonico, e quelle del melodramma erano il suo marchio di fabbrica, ma anche nei sipari e nella stessa architettura di teatri lavorò a Pesaro, Ferrara, Ravenna, Cesena, Rimini, Urbino e Faenza. Di lui, oltre alle scenografie che lo resero l’artista forse più apprezzato a livello nazionale nel mondo del teatro, restano gli album con schizzi riproducenti luoghi di ogni parte della Romagna e delle Marche impregnati di un romanticismo ottocentesco. IL SUO VOLTO.... ![]() ( Foto di scarsa qualità da me scattata anni fa, nella Pinacoteca Comunale di Faenza ) Il dipinto è conservato alla Pinacoteca comunale di Faenza ed è opera del pittore Bellenghi Lodovico Paolo ( 1815-1891 ). E' un dipinto a olio su tela e misura cm. 102 x70, datato 1840. Si tratta di una lezione di architettura: quattro uomini sono raccolti intorno al maestro che spiega un disegno di progetto, servendosi di un compasso che tiene in mano. Il maestro è Pietro Tomba; gli allievi da sinistra sono: Federico Argnani, Romolo Liverani, lo stesso Ludovico Bellenghi. Il fondo è scuro. L'opera, della cui provenienza non si hanno notizie, è di grande interesse storico ed iconografico: tutti gli effigiati hanno ricoperto ruoli di rilievo nel mondo artistico e culturale di Faenza. Pietro Tomba fu maestro di molti pittori faentini dal 1820 fino alla morte avvenuta nel 1846, anzi il fatto che sia ritratto piuttosto anziano ha permesso a Casadei di proporre la datazione del 1840 (Casadei, 1993). Federico Argnani fu il fondatore della Pinacoteca, Romolo Liverani e appunto Ludovico Bellenghi celebri pittori. ---------------------------------------------------- LA SUA VITA 1809. Il dodici settembre nasce Romolo Achille da Gaspare “macchinista del teatro faentino”. 1815-18. Assiste alle operazioni del babbo e degli scenografi durante le stagioni teatrali faentine. 1819. Forse nell’autunno di quest’anno viene iscritto alla Scuola di Disegno diretta da Giuseppe Zauli; partecipa inoltre all’evolversi della formazione artistica del fratello maggiore Antonio che stava perfezionandosi sotto la guida di Pietro Piani. 1820-23. Oltre al disegno d’ornato frequenta le lezioni di architettura e prospettiva nella scuola di Pietro Tomba. Comincia a schizzare vedute e bozzetti scenografici. 1823-25. Perfeziona le sue esperienze artistiche nel campo della prospettiva e scenografia, avendo per esempio il concittadino Clemente Caldesi (allievo del Gonzaga e “gianesco”), prendendo conoscenza anche dei modelli bolognesi del Basoli. Esegue vari albums di vedute del territorio faentino e dintorni, cominciando nel biennio 1824-’25 le prime esperienze professionali di scenografo. 1828. Probabilmente intorno a questo anno fa una puntata a Milano per conoscere il Sanquirico e l’ attività scenografica di quell’ambiente. Del Sanquirico si vanterà di essere stato allievo. 1829. A Bergamo esegue scenografie per quel teatro. E’ quindi documentata l’attività professionale di Romolo fuori di Romagna quando non aveva ancora compiuto il ventesimo anno. 1830. Alterna l’attività di pittore per decorazioni chiesastiche, come i teloni dei Sepolcri o gli sfondi panoramici per Crocifissi, con le stagioni d’opere o di commedie nei teatri di Romagna. L’attività di scenografo nel Teatro faentino, nelle varie stagioni di Carnevale, S. Pietro o d’Autunno, sarà da questo anno in poi pressochè ininterrotta. 1830-35. In uno di questi anni inizia anche l’attività di scenografo per il Teatro di Ravenna che, dopo Faenza e con Pesaro, sarà il luogo preferito dei suoi incontri con il pubblico. Nel 1835 Romolo ha eseguito delle sovraporte di soggetto scenografico nel palazzo di Francesco Casalini sul Corso di Porta Imolese, è co-nosciuto come palazzo Rossi, progettato dal Tomba. 1837. E’ l’anno in cui, il 6 marzo, nasce il figlio Tancredi che se-guirà l’attività paterna. 1840. Inizia l’attività di scenografo al Teatro Nuovo di Pesaro (Teatro Rossini) che, ancor più di Ravenna, gli darà le maggiori soddisfazioni della sua attività teatrale. E’ forse in questo anno che dipinge il secondo scenario, detto Comodino, del Teatro di Faenza, per la stagione in cui eseguì le scene delle opere donizettiane Roberto Devereux e Gemma di Vergy. 1842. Nel settembre di quest’anno termina con le vedute del Ponte delle due Torri travolto dall’alluvione, l’Album di vedute faentine che era stato iniziato nel 1823 e oggi è conservato nella Biblioteca comunale di Faenza. E’ anche l’anno in cui il baritono Tamburini venne a cantare a Faenza la Lucia di Lammermoor e lo Stabat Mater del Rossini; per l’occasione Romolo fece scene in Teatro per la Lucia e il grande fondale nel Salone municipale ove si eseguì, a pochi mesi di distanza dalla trionfale prima esecuzione di Parigi, lo Stabat rossiniano. 1843. Romolo lavora in Teatri della Toscana fra i quali quello di Pisa. 1844-45. Molto attivo a Pesaro ove andrà sposa la figlia maggiore Matilde. La sera del 31 dicembre del 1844, il pittore Romolo Liverani coi suoi compagni di baldoria: Pasquale Saviotti, Achille Calzi senior, Adriano Baldini e Savino Lega, nell’osteria dell’odierna “Marianaza”, avevano festeggiato con una lauta cena e numerosi fiaschi di vino, la chiusura dell’anno. Quando fu il momento di pagare, si accorsero che i soldi non bastavano e l’oste, che già da tempo faceva credito alla brigata, pensò di chiedere a quegli artisti qualche loro disegno pensando di compensarsi. Il foglio fu chiamato "E' luneri di Smembar" e servì per pagare il debito... ![]() ( Romolo Liverani, ritratto pochi anni prima della sua morte ) 1846. Nel novembre gli muore il padre Gaspare. 1847-50. E’ un periodo critico per Romolo: malattie sue e dei familiari, poco lavoro e contrarietà di ogni genere gli rendono odiosa la vita. Nel 1849 Romolo fece parte della Commissione istituita dalla Repubblica Romana per il Censimento delle Opere d’arte appartenenti a Chiese e Ordini Religiosi. 1851. E’ andato col fratello Antonio a decorare la Sala e preparare le scene del nuovo Teatro di casa Perticari nella loro villa di S. Angelo in Lizzola sopra Pesaro. Aveva collaborato anche alla elaborazione del progetto architettonico. Nello stesso tempo mantiene contatti con l’architetto Meduna che sta ultimando il nuovo Teatro di Ravenna: fa da consulente per l’attrezzatura del palcoscenico. 1852. Dopo quattro anni di assenza per essere stato escluso dall’ attività del vecchio teatro a causa degli intrighi del giovane scenografo ravennate Luigi Ricci, ha potuto avere la soddisfazione di tornare a lavorare a Ravenna per l’inaugurazione del Nuovo Teatro. E’anche l’anno in cui col fratello Antonio inizia la decorazione della Cappella della Immacolata nella chiesa dell’Osservanza di Faenza; il lavoro è in omaggio alla memoria del padre defunto ed ivi sepolto. 1853. Cambia casa: da quella dei Bassi allo Spirito Santo di fronte alla Beneficenza (oggi Casa Savini) passa in quella dei Tomba da Porta Montanara di fronte alla piazzetta di S. Lucia. 1854. Lavora per vari teatri del Veneto: Venezia, Padova, Vicenza, Verona e nel tardo autunno passa a Mantova. 1855. Anno del colera: fugge di casa e si ritira nella Villa Gessi di Sarna ove si diletta a riprodurre i luoghi del paesaggio circostante. 1856. In quest’anno Romolo è impegnato a restaurare e rinnovare l’interno della Chiesa del Suffragio, dove rifà nuovi tutti gli altari, compreso quello principale, da lui progettati; ha fatto eliminare tutti gli stucchi barocchi alle pareti e col fratello Antonio ha dipinto la parete di fondo del presbiterio. 1857. Romolo e Antonio completano la decorazione della cappel-la dell’Immacolata nell’ Osservanza e vi pongono la lapide in memoria del padre. 1858. Sempre in collaborazione col fratello Antonio, Romolo rin-nova e decora la chiesa di San Maglorio. Egli è il direttore anche del restauro architettonico. In primavera Romolo, col figlio Tancredi, era stato a lavorare a Ferrara e poi erano passati a decorare la Sala e preparare gli scenari per il nuovo Teatro di Argenta. 1861. In primavera è nuovamente in crisi: indebitato e senza lavoro fin dall’anno precedente. In estate però lui e il figlio Tancredi vanno a lavorare a Cesena, finito il lavoro a Cesena, Tancredi passa a Forlì per quella stagione d’opera e Romolo in ottobre va ospite del Conte Antonio Gessi alla Villa di Sarna. 1864. In primavera Romolo è disoccupato e arrabbiato contro la Deputazione Teatrale di Faenza, ma spera di rifarsi a Pesaro dove lui e Tancredi, hanno avuto incarico di apprestare tutte le scene per l’opera Guglielmo Tell in occasione della stagione d’opera per l’inaugurazione del monumento a Rossini. Subito dopo passerà a lavorare per il Nuovo Teatro della Fortuna di Fano. 1866. Geremiadi fra lui e l’amico Odoardo Gardella di Ravenna a proposito della situazione economica e sociale della Romagna. Sono tutti disoccupati con grande miseria a Ravenna e Faenza ragion per cui Tancredi pur di avere un soldo da mandare a casa si è fatto soldato. In compenso in casa Liverani aumentano le bocche: è nato il secondogenito di Tancredi (Leonida). 1868. Ormai Romolo è mal ridotto anche fisicamente e confida le sue pene alla Marianna Casalnuovo, cognata dell’amico Gardella, che fu in tempi migliori, una sua allieva prediletta. 1869-72. Romolo fisicamente e moralmente depresso, declina verso la sua fine in piena miseria. Tancredi è emigrato con la famiglia a Roma sperando di trovare lavoro e Romolo con sua moglie si ritira in una misera stanza in fondo a Via Monaldina verso S. Rocco dove muore di stenti al tramonto del 9 ottobre 1872. PALAZZO MILZETTI...La capanna rustica a trompe l'oeil dei Liverani Romolo e il figlio Tancredi. A Palazzo Milzetti a Faenza, un piccolo gioiello che testimonia il carattere del giardino “romantico” realizzato presumibilmente all’epoca dell’età Rondinini, forse attorno al 1851. ![]() La struttura in legno di faggio con tetto incannicciato, presenta all’interno una decorazione a tempera di Romolo e Tancredi Liverani di carattere illusionistico che allude alla funzione di servizio al giardino o al giardiniere o ancora di divertimento e riposo. Ed è nel carattere della finzione che si rivela il gusto teatrale del Liverani che ci fa immaginare vero il legno finto, gli oggetti e le suppellettili, i libri e i fogli, gli strumenti di lavoro e soprattutto lo straordinario paesaggio che si rivela oltre un tendaggio come un fondale di palcoscenico aldilà di un sipario sollevato. La conversazione è l’occasione per un confronto e un riferimento ad altri contesti soprattutto di ville del territorio ove Romolo Liverani ha lasciato significative tracce del suo “genio romantico” nelle decorazioni parietali. ![]() Le notizie storiche sono state prese da internet. |
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