Piazza delle Erbe

mai vista tanta neve.


Reinventato in corsa, il fine settimana ti porta libri, e dischi, e giri tra bancarelle di fumetti, e quel film sulla memoria che ti aveva fatto tanto piangere e che adesso hai in dvd. Il fine settimana spezza ancora una volta la virtualità di Piazza delle Erbe, che adesso ha un altro bloggamico in carne e ossa (alla prossima, Sammy, spero che avremo più tempo!). Il fine settimana ti conduce poi alla mostra su quel genio assoluto di Munari (nella foto la sua Sedia per visite brevissime) dove vorresti toccare tutto o almeno tornare bambino per un attimo e poter partecipare ai laboratori. Il fine settimana ti porta anche in un luogo davvero d’altri tempi, dove spendi nulla, mangi bene, ascolti vecchie canzoni che chissà come conosci, e respiri un’aria milanese che ti sembrava fosse una leggenda metropolitana (grazie di cuore a Mirtillo per la segnalazione). Il fine settimana ti permette infine di iniziare un libro che già dalle prime pagine ti emoziona tanto, e sai già che ringrazierai chi te ne ha parlato per la prima volta. Ora è sera, e la sindrome è quella da sabato del villaggio. Ti torna in mente il Cappuccetto Bianco di Munari, un libro illustrato senza illustrazioni, quel folgorante «Mai vista tanta neve.» in calce alla pagina candida che ti sembra che parli del tuo presente, del tuo futuro, di quello che non riesci a vedere, delle domande che vorresti e che non puoi fare.La nostalgia è quasi sempre un tango.