Piazza delle Erbe

Viste le polemiche, il Comune di Milano è corso ai ripari.
Ecco in anteprima la nuova immagine dal sicuro effetto antistupro.

Se Norma Jean Baker vivesse ai giorni nostri, avrebbe un blog pieno di glitter? Per fortuna non lo sapremo mai e, anche se qualche sventurato artista (?) ha tirato fuori le sue poesie, Marilyn resta pur sempre una delle tre donne della mia vita.

P.S.: a pensarci bene, «la mia anima vi fa orrore come gli occhi delle rane sull'orlo dei fossi» non è poi così male.

L'iniziativa di questo sito è più che condivisibile, soprattutto perché ciascun partecipante non si limita a firmare un appello ma ci mette – in senso proprio – la sua faccia. Peccato che una cosa del genere arrivi solo ora. Intendiamoci, la battuta dello psiconano sull'abbronzatura del neopresidente americano è pessima, ma è pur sempre una battuta, idiota come le mille altre di cui chel lì infarcisce senza sosta le sue dichiarazioni. Ed è pessima non perché irride (?) il colore della pelle di quello «bello e giovane», ma perché semplicemente non fa ridere. Se Obama non fosse nero e non fosse già considerato una sorta di eroe santo e martire, temo che non ci sarebbe stata tutta questa mobilitazione. Ben altre dichiarazioni dello psiconano avrebbero meritato tutta questa attenzione, per non parlare di quei silenzi che a me, onestamente, fanno molta più paura.

Quand'è che ci siamo allontanati io e Gi? E perché? Un'adolescenza vissuta fianco a fianco fino a quando – avevamo poco più di vent'anni – sono subentrati altri amici, altre scelte, altre idee, altre donne, altra politica. Lui che sembrava già sapere tutto del suo futuro, io che a malapena sapevo qualcosa del mio presente. O forse, semplicemente, la nostra amicizia si è esaurita, consumata, piano. Poi, l'altro giorno, una telefonata inattesa. Stessa voce di sempre, parole non così diverse. Piano piano si annullano gli anni, le differenze, le distanze. Per vedere sul serio l'effetto che fa bisognerà incontrarsi. Intanto resta la sensazione che adesso sia io a sapere di me molto più di quanto lui sappia di sé.

Impegnato (?) in uno di quei lavori di imbustamento che altrove sarebbe destinato a qualche stagista di belle speranze, l'ufficio si ritrova alla deriva in un oceano di minchiate. Non so come finiamo per citare canzoni per bambini e, da qui, emerge una curiosa verità: tre su quattro, compreso il sottoscritto, alla parola Isotta pensano innanzitutto a quella che strombetta, metti la marcia e vai, poi all'Isotta Fraschini, quindi all'opera di Wagner, infine al mito medievale. Così, ozio per ozio (sessantaquazio? ok, la smetto), mi viene da pensare cosa evocherà il nome di Dell'Utri fra qualche decennio: delegittimazione dell'antimafia? apologia della p2? agiografia del fascismo? nulla? Macariddìu.

La sala è un tripudio di adolescenti maschi, neanche stesse per cominciare qualche giallosega plastificato, e quando il film comincia a colpi di finti trailer non lo capisce quasi nessuno. Tropic Thunder meriterebbe un pubblico più sgamato: mentre i ragazzini si spetasciano dalle risate davanti alle trovate più grevi, io mi trovo a sghignazzare (da solo) alla scena del panda o su «Tu sei i Milli Vanilli del patriottismo americano» (premio Piazza delle Erbe per la miglior battuta incompresa dell'anno). Ben Stiller non fa un film geniale come Zoolander ma ci sono battute e idee notevoli che fanno perdonare qualche caduta di stile. Robert Downey jr. nero e Nick Nolte reduce del Vietnam sono perfetti, Tom Cruise (non ci credo ancora) è travolgente.

Se non temessi santini e peana di un Paese senza memoria


ti augurerei come uno scout di finire davanti a un buon fuoco.
Sì, proprio il buon "fuoco amico" di cui sembri essere tanto esperto.
Bastardo!

Nella folla penso di riconoscere R. La chiamo: nulla. Mi avvicino, la osservo, è lei: stesso fisico, stesso sguardo, stessi capelli. La chiamo di nuovo, sorrido, mi guarda smarrita. Dietro qualcuno bofonchia: «A parte il fatto che sono il marito, lei si chiama Maria». A parte che il fatto che lei si chiama Maria, ecco il solito marito coglione.