Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007

Piazza delle Erbe

... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...

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Messaggi di Giugno 2007

arbeit macht frei

Post n°94 pubblicato il 14 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe


Ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace, ma ho la sfortuna (?) di non avere voglia di farlo. E trovo paradossale che lo debba fare otto ore al giorno per cinque giorni a settimana. Non sono un medico, un infermiere, un contadino, uno scienziato. Faccio un lavoro accessorio, dovrei lavorare molto meno, magari da casa, magari quando mi gira, stando solo attento a rispettare le scadenze. Dedicare il mio tempo alla cura dei miei affetti, del mio corpo, del mio spirito. Tutti quelli a cui espongo questa tesi, anche quelli che lavorano nel mio stesso campo, mi guardano male, blaterano (forse per autoconvincersi) di passione per il lavoro, di soddisfazione per il lavoro, di gratificazione per il lavoro… ma io quando penso a passione, soddisfazione, gratificazione, ho in mente tutt'altro: amore, sesso, viaggi, amici, film, libri, cibo, vino, e non necessariamente in quest’ordine.

 
 
 

la banda del trucido

Post n°93 pubblicato il 13 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

Ansa delle 14.51
«Sembrava una macelleria messicana»: è con queste parole che Michelangelo Fournier, all'epoca del G8 del 2001 a Genova vicequestore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma, descrive quello che vide al momento dell'irruzione nella scuola Diaz. Una descrizione ben diversa da quella che Fournier, uno dei 28 poliziotti imputati per la vicenda, fornì inizialmente. «Durante le indagini non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei poliziotti per spirito di appartenenza», ha confessato oggi in aula a Genova, rispondendo alle domande del pm Francesco Cardona Albini.

 
 
 

lettera ai Vanzina

Post n°92 pubblicato il 10 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

Caro Carlo, caro Enrico,
lo so, sono comunista dentro, penso che il cinema sia arte e vi ho sempre abbastanza scacato anche quando avete provato a fare quelli seri (ma tanto chi se lo ricorda Volontè in Tre colonne in cronaca?). Però... Però adesso depongo bandiera rossa e vi scrivo sventolando bandiera bianca. Ok, avete ragione voi. Avete vinto, avete sempre capito tutto e prima. L’Italia non è quella tiepidamente descritta col guanto di velluto da vostro padre, no. L’Italia è proprio quella che ci mostrate da quasi trent’anni: greve, squallida e triste come un senatore della Repubblica (non il giornale, l’Italia…) che, pur di presenziare puntuale a una trasmissione tv, finge un malore e si fa scarrozzare in ambulanza. Questa non l’avevate ancora pensata, eh? Gustavo Selva v’ha sorpassato a destra (ops, battutona involontaria, fatene tesoro per il prossimo cinepanettone…).
Cordialmente,
Piazza delle Erbe

 
 
 

melius abundare

Post n°91 pubblicato il 08 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

Leggo che un’insegnante di Palermo (mica il Nano o il Magnaccia o Paris Hilton…) potrebbe sporcarsi la fedina penale per aver obbligato il dodicenne bulletto (sic!) della scuola a scrivere 100 volte – come fosse Bart Simpson – «Io sono un deficiente». «L'umiliazione brucia più di uno schiaffo o di una nota» avrà pensato saggiamente la prof. Ma di cosa si è mai reso colpevole il povero cucciolo di stronzo? Di aver ostacolato un suo compagno che cercava di andare al bagno e di avergli dato sostanzialmente dell'arruso (insulti omofobici, scrivono gli stessi ipocriti giornali che lo chiamano bulletto). Ora, pensate che i genitori del bulletto siano andati dalla suddetta insegnante scusandosi con la coda fra le gambe per la loro inettitudine a crescere un figlio? No, l’hanno denunciata. I nipoti del Nano (o del Magnaccia o di Paris Hilton) possono dormire sonni tranquilli: il cucciolo di stronzo crescerà e starà sempre, ineluttabilmente, dalla loro parte.

 
 
 

un povero weekend senza soldi

Post n°90 pubblicato il 08 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe

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Money makes the world go round, the world go round...
Testo: Joe Masteroff
Musica: Kander & Ebb
Foto: Piazza delle Erbe ©

 
 
 

segna-libri

Post n°89 pubblicato il 06 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: libri

Un titolo più scemo per un post era difficile da partorire, ma tant'è. L'amica cielostupito mi chiede di perpetuare la catena di Sant'Antonio dei libri preferiti, o dei libri della vita, o degli incipit o... Non ho ben capito ma partecipo felicemente (anche se di solito odio le catene di Sant'Antonio) perché penso che sia un modo intelligente per conoscersi meglio. In più, chi non avesse di meglio da fare potrebbe tirarne fuori uno studio sociologico o, peggio, un dibattito. Comunque, questa NON è una classifica, questi cinque libri sono soltanto i primi che mi sono venuti in mente quando mi sono chiesto «Quali sono i romanzi che hanno più segnato la tua vita?». Buona lettura.

Don Chisciotte Della Mancia – Miguel Cervantes
In un borgo della Mancia, che non voglio ricordarmi come si chiama, viveva non è gran tempo un nobiluomo di quelli che hanno e lancia nella rastrelliera e un vecchio scudo, un magro ronzino e un levriere da caccia.

Il conte di Montecristo – Alexandre Dumas
Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre alberi il Faraone, che veniva da Smirne, Trieste e Napoli.

Cent’anni di solitudine – Gabriel Garcia Marquez
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.

L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?

Molto forte, incredibilmente vicino – Jonathan Safran Foer
E un bollitore per il tè? Con il beccuccio che, all’uscita del vapore, si apre e si chiude come una bocca e sibila belle melodie, o recita Shakespeare, o semplicemente si scompiscia dal ridere con me?

 
 
 

uno in meno

Post n°88 pubblicato il 05 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: blog

Sono stato abbandonato da un blog amico. E – porcazozza – non so chi sia. Scorro la lista, trovo gli amici, i simpatizzanti, gli sconosciuti a cui sono piaciuto, penso “ci sono tutti!” e invece ce n’è uno in meno. Abbandonato. Senza neanche due righe. Succede, l’ho fatto anch’io, ma non pensavo che mi rugasse così tanto. Volevo una ragione, un motivo, anche un insulto andava bene. Chessò, tipo sei troppo melenso, troppo volgare, troppo comunista, troppo anarchico, troppo sessuomane, troppo puritano, ti mancano i glitter, ti manca una rotella, c’è troppa poca fica, pensavo fossi amore invece eri un calesse... Insomma, VOGLIO SAPEREEE!
(scusate, sono al settimo caffè della giornata...)

 
 
 

4 giugno

Post n°87 pubblicato il 04 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

Potrei ricordare quel pomeriggio in cui se n’è andato e io ho pianto come un fratello, come un vitello, senza vergogna. Potrei ricordare le battute mandate a memoria di Non ci resta che piangere. O la mia educazione sentimentale con Pensavo fosse amore invece era un calesse. Oppure Quando, e quello che per anni per me ha significato. Potrei ricordare il suo atteggiamento nei confronti di quella "sveglia" al posto del cuore o il suo irridere la morte in Morto Troisi, viva Troisi. Ma potrei anche ridere ricordando «Io faccio ’o figlio co' Salvatore? Gabrie’, tu sì scemo proprio!». E invece oggi mi sento più così.

O ssaje comme fa 'o core
(Massimo Troisi-Pino Daniele)

Tu stive 'nzieme a n'ato
je te guardaje
primma 'e dà' 'o tiempo all'uocchie
pe s'annamurà
già s'era fatt'annaze 'o core
A me A me
'o ssaje comme fa 'o core
A me A me
quann' s'è annamurato
Tu stive 'nzieme a me
je te guardave
comm'è succiesso ammore
ca è fernuto
je nun m'arrenn'
ce voglio pruvà
Je no Je no
'o ssaje comme fa 'o core
Je no Je no
quann' s'è sbagliato.

 
 
 

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