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Messaggi del 28/06/2007

i cinque (più cinque) film della vita

Post n°104 pubblicato il 28 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: cinema, film

Sollecitato dall’amico LupoSolitairo, partecipo al sondaggio dei cinque film, invitando a fare altrettanto tutti i miei bloggamici più schiffarati. Come già per il post dedicato ai libri, questa non è una classifica, l’ordine è alfabetico per regista e questi sono soltanto i primi che mi sono venuti in mente quando mi sono chiesto «Quali sono i film che hanno più segnato la tua vita?». In un primo momento pensavo di metterne 101 come nella classifica “ufficiale” delle pietre miliari… ma siccome odio i post lunghi, medio a dieci. Meno proprio non si può…

Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci – La prima volta che l’ho visto ero un ragazzino e mi restarono in mente Donald Sutherland che uccide il bambino e Stefania Casini che masturba De Niro e Depardieu. Rivisto qualche anno dopo, mi si rivelò come uno dei più grandi affreschi storici del nostro Paese.

Il cacciatore (1978) di Michael Cimino – Come per le banane e la nutella, da adolescente ne ho fatto indigestione. Oggi riesco a rivederlo solo a spizzichi e bocconi, ma è sempre un’emozione anche solo guardare la faccia di De Niro. E quando faccio un brindisi tra amici mi scappa sempre un po’ la voglia di dedicarlo a Nick.

Casablanca (1942) di Michael Curtiz – La storia d’amore cinematografica per antonomasia. Un film che, fin dall'inizio (Aspettano, aspettano, aspettano…), sai già che finirà male e piangerai come un vitello. Bogey e la Bergman sono perfetti e, per una volta, persino belli.

Cantando sotto la pioggia (1952) di Stanley Donen e Gene Kelly – Pura gioia per gli occhi e le orecchie, è tra i musical che non mi stanco mai di rivedere. La selezione è stata dura: con Gene Kelly, Ginger e Fred, Doris Day, ci sono cresciuto, ogni martedì, sul secondo canale, alle otto e mezza, qualche secolo fa.

La finestra sul cortile (1954) di Alfred Hitchcock – Trama coinvolgente e tecnica cinematografica perfetta, come ne La donna che visse due volte e Nodo alla gola. Ma qui impreziosisce il tutto Grace Kelly, splendida creatura sospesa tra il sesso dei tanti doppi sensi e la castità degli anni Cinquanta.

M il mostro di Düsseldorf (1931) di Fritz Lang – Una delle prime volte che da bambino sono rimasto sveglio fino a tardi per guardare un film. E che film! Attualissimo, terrorizzante nel suo suggerire senza mostrare, con una sequenza iniziale da manuale e un Peter Lorre straordinario.

C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone – Dunque, vediamo: piango alla scena del babà, piango quando lui spia lei che balla, piango quando lei gli legge il Cantico dei Cantici, piango quando lui va a trovarla a teatro, la porta a cena e poi la violenta, piango quando partono i titoli di coda sullo sguardo di De Niro. Per le altre tre ore e passa, semplicemente mi emoziono.

Totò, Peppino… e la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque – È uno dei Totò che conosco a memoria ed è stato difficile sceglierlo scartandone altri (Letto a tre piazze, Tototruffa ’62, Totò a colori, Totò Peppino e la dolce vita…). La lettera è geniale ma è solo uno dei tanti momenti folgoranti. «'Na femmena buciarda m'ha lasciato...»

Blade runner (1982) di Ridley Scott – Naturalmente parlo dell’edizione originale, non quella rimontata anni dopo da quel regista farlocco che ho scoperto essere in realtà Ridley Scott. Parlo della versione in cui non si capisce ma si intuisce che anche Harrison Ford è un replicante, parlo del film con la voce fuori campo, parlo del finale in cui lui dice (più o meno) «Non sapevamo quanto sarebbe durata, ma in fondo chi è che può saperlo?».

Gli anni in tasca (1976) di François Truffaut – Il mio primo Truffaut: amore a prima vista per la storia semplice quanto incisiva e per la capacità di dirigere tutti quei bambini. Per non parlare del piccolo che casca dalla finestra, non si fa nulla e alla mamma dice solo che ha fatto “Bum”. Un film che dovrebbero vedere tutti quelli che fanno (o sognano di fare) gli insegnanti.

P.S.: notato che De Niro c'è in tre pellicole su dieci?
PP.S.: più mi rileggo, più mi farei blog del giorno...
PPP.S.: non è vero, volevo riempire questo bruttissimo spazio bianco. Si vede che ho studiato anche da impaginatore?

 
 
 

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