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Piazza delle Erbe

... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...

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Post n°89 pubblicato il 06 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: libri

Un titolo più scemo per un post era difficile da partorire, ma tant'è. L'amica cielostupito mi chiede di perpetuare la catena di Sant'Antonio dei libri preferiti, o dei libri della vita, o degli incipit o... Non ho ben capito ma partecipo felicemente (anche se di solito odio le catene di Sant'Antonio) perché penso che sia un modo intelligente per conoscersi meglio. In più, chi non avesse di meglio da fare potrebbe tirarne fuori uno studio sociologico o, peggio, un dibattito. Comunque, questa NON è una classifica, questi cinque libri sono soltanto i primi che mi sono venuti in mente quando mi sono chiesto «Quali sono i romanzi che hanno più segnato la tua vita?». Buona lettura.

Don Chisciotte Della Mancia – Miguel Cervantes
In un borgo della Mancia, che non voglio ricordarmi come si chiama, viveva non è gran tempo un nobiluomo di quelli che hanno e lancia nella rastrelliera e un vecchio scudo, un magro ronzino e un levriere da caccia.

Il conte di Montecristo – Alexandre Dumas
Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre alberi il Faraone, che veniva da Smirne, Trieste e Napoli.

Cent’anni di solitudine – Gabriel Garcia Marquez
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.

L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?

Molto forte, incredibilmente vicino – Jonathan Safran Foer
E un bollitore per il tè? Con il beccuccio che, all’uscita del vapore, si apre e si chiude come una bocca e sibila belle melodie, o recita Shakespeare, o semplicemente si scompiscia dal ridere con me?

 
 
 
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