SINISTRA
PICCOLA SETA
piccola seta è una donna di quelle che attraversano le strade di questo mondo lasciando un respiro, un profumo che si fissa sulle cose in modo indelebile... una personalità che esce dalle parole e dallo schermo senza che neppure si sia conosciuta la sua vera identità, un pò come un attrice di altri tempi che affascina per il suo ricordo impresso nel tempo, il fascino di un potenziale elettivo... ci sono persone che hanno una personalità forte, che si tempra tra le debolezze e gli affanni, altre forti lo sono da sempre perchè non hanno ancora conosciuto le proprie debolezze, di lei sappiate solo che tra tante donne qui sopra, la sua parola lascia sussurrare il silenzio fuori dal rumore del mondo, là dove è rimasta impressa l'orma del vostro sentire.
DESTRA
BOX WHAIT
BOX WHAIT
« _all'ombra che disegna ... | una consistente inconsistenza » |
Post n°25 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da Piccola_seta_bianca
Tag: abissi di cielo, acque eclissate di stelle, arabeschi involucri di vita, attimo im_perfetto, dimensione asimetrica, in tonfi sordi di sogni, inquieta maschera, inquieto mistero, lady_juliette, loliemiu, malinconia, nell'immaginario primordiale, niklady, piccola_seta_bianca, poesiesimonapoggi, sguardo pastellato di veli, su tela di pietra
Agiti i miei abissi di cielo dentro carezze d'aria [in tonfi sordi di sogni]
poesie Simona Poggi
|
https://blog.libero.it/Picc0laSeta/trackback.php?msg=11771181
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Non anela alla realtà l’anima, sceglie la ricostruzione dell’ allucinazione. Rimanda l’emozione di un incontro di braccia che diventerebbe insopportabile se destinato a restare attimo_(ir)risolto.
Appare quasi un nichilismo… apparente
Conoscete bene la follia che la parola trasmette, sapete delle dinamiche della mente, conducete le danze nel tempo che si fa lento, tessete ragnatele di miele.
Trasformate la gola in respiro di pelle.
Accettate la sfida sapendo che potrete anche soccombere [nonostante le vostre resistenze], ma avendo la certezza del mistero che siete e della necessità vitale di ricorrere all’immaginario [così tangibile nella vostra ri_composizione] per tenervi in vita.
Tutto questo sino quando sarete Attimo_(im)perfetto.
Poi magari non ci ho preso in nulla, non faccio il chiromante :) mi sono lasciato trasportare.
Di questa vostra serie, di cui mancano molti numeri, quella che mi ha agitato di più.