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Post n°1 pubblicato il 26 Aprile 2015 da Piedi_di_Cerva
Questa è la storia di come Timorosa riuscl a liberarsi Erano diversi anni che Timorosa era al servizio del Gran Pastore, le cui belle greggi erano condotte al pascolo nella Vallata dell'Umiliazione. Abitava con le amiche e Anzitutto era nata storpia, con piedi deformi che la facevano zoppicare e inciampare durante i vari lavori. In più aveva la bocca storta; e questo difetto non solo ne sfigurava l'espressione del volto e ne falsava il timbro di voce ma la rendeva anche ripugnante a guardarsi. Si rendeva amaramente conto che queste deformazioni dovevano essere causa di stupore e di ostilità per tutti quelli che sapevano che lei era al servizio del Gran Pastore. Desiderava quindi con tutto il cuore che questi difetti svanissero per diventare bella, graziosa e forte come gli altri servitori del Pastore e, soprattutto, sognava di diventare Come la maggior parte delle altre famiglie che abitavano nella Vallata dell'Umiliazione, tutto il clan dei Paurosi odiava il Gran Pastore e cercava di boicottare chi lavorava per lui, per cui non potevano non sentirsi gravemente offesi dal fatto che una della famiglia fosse entrata al suo servizio. Di conseguenza facevano tutto ciò che potevano - ora con minacce, ora con lusinghe - per sottrarre Timorosa al suo influsso. Venne un giorno terribile in cui le diedero l'ordine di sposare immediatamente il cugino Codardo e « rispettabilmente» fra la sua gente. Minacciarono perfino di ricorrere alla forza ed obbligarla, qualora avesse rifiutato di farlo spontaneamente. Una tale idea colmava di paurala piccola Timorosa, ma i suoi parenti l'avevano sempre tiranneggiata, senza che avesse trovato mai il coraggio imporsi e di ignorare le loro minacce. Anche in quella occasione rimase accucciata davanti a loro, ripetendo incessantemente che nulla al mondo l'avrebbe indotta a sposare Codardo, incapace però di ribellarsi e fuggire lontano loro. Quando si decisero a lasciarla libera, alla fine di questo penoso e lungo incontro, calava già la sera. Con un senso di sollievo, Timorosa ricordò allora che il Gran Pastore quel momento stava conducendo le sue greggi ad abbeverarsi nel solito posto vicino alla graziosa cascata e al laghetto che si trovavano nei pressi del villaggio. Nello stesso posto dove era solita andare il mattino presto per incontrarlo e ricevere disposizioni e ordini per la giornata e tornava la sera per fargli il resoconto del lavoro Era il momento buono per incontrarlo, là vicino allaghetto. Era sicura ch'egli l'avrebbe aiutata e non avrebbe permesso ai suoi parenti di rapirla e forzarla a lasciare il suo servizio per legarsi alla terribile schiavitù del matrimonio con Codardo. Ancora tremante di paura e incurante delle lacrime che le rigavano il volto, Timorosa chiuse la porta del casolare e s'incamminò verso la cascata e il laghetto. Quando lasciò « E ora cosa debbo fare? », sospirò quando ebbe terminato il resoconto. « Come posso fuggire? Non mi obbligheranno a sposare mio cugino Codardo, vero? » E si mise « Non avere paura» disse dolcemente il Pastore, « tu sei al mio servizio e, se avrai fiducia in me, non potranno costringerti contro la tua volontà anche se si coalizzassero
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Inviato da: Oxumare81
il 13/08/2015 alle 14:41