Un blog per caso

L'altro giorno mi sono affacciato dagli scogli di Posillipo. Avevo voglia di salsedine e del turchese del mare. Temevo di incontrarla, ma era anche tanto che non la vedevo. Lei era là. Le leggende dicono che le sirene, umiliate dalla sconfitta di Ulisse, si gettarono in mare e ne morirono, e che il corpo di una si arenò sulla spiaggia dove poi una città prese il suo nome: Partenope. Poi ho scoperto che la sirena non era morta, non è mai morta. L'ho vista. Si aggrappa agli scogli e gli scogli la feriscono, rocce dure. Non va mai via. E' ancora bella, bella da scoraggiare, bella di bellezza antica, nonostante il martirio della roccia e le ferite. "Vattene" le dico spesso "il mare inghiotte, il mare guarisce". Lei di questo non parla mai. "Lo sai che i sogni più belli sono quelli dei naufraghi tra le onde ?" mi dice. Poi sorride, sbarazzina, pericolosa. Si gira al mare e canta piano, sul ritmo delle onde. Io la guardo, ci siamo detti tanto negli anni. Poi ho poggiato le mani alla ringhiera e il mento alle mani. "Le Oreadi scendono fino alle pianure?", ho chiesto. Pensavo alle montagne, ai boschi dove nacqui. Lei si è girata ed ha taciuto per un pò. "Sono una sirena, non conosco le ninfe dei monti", e si è voltata di nuovo. Ho guardato il profilo delle colline e, lontano, il vulcano spruzzato di neve. "Neanch'io", ho pensato. Buonanotte ninfa Pinka!

... quant'è bella questa storia... e quanto mi è vicina... notte Merlinho

Perchè non posso rimanere anche quando non ti sarò straniero?

... si ama una persona, o meglio le si sta vicino, finché nn si perde interesse, fino a che si scoprono lati nuovi che ci piacciono ... altrimenti perché finiscono le storie? :)

Una non appartenenza verso affetti che ti hanno tenuto in grembo,paiono fuggiti via lasciandoti ricordi di ieri e nostalgia...ciao,Gian

... stavolta è più semplice... è che mi piace l'amore, la passione e sentirla come una nostalgica presenza scorrermi dentro... dato che a volte chi è lontano si ama di più e più ferocemente... un abbraccio Gian.

uhm...sembra quasi un'avv. e prec.ne per l'uso!

... (se ho ben capito .... Hurk sii meno sintetico c'è spazio ;)... le avventure vanno vissute se si pensa che possano iniziarci a qualcosa di positivo altrimenti si perde tempo e forse un pezzettino di noi stessi... un abbraccio!

bella la sosta dello straniero fintanto che tutto quello che lo circonda non si confonde con le sue mani, metafora della cosa più conosciuta che abbiamo, quasi come le nostre tasche. Avverto malinconia, sentimento a me caro, in quel "per sempre isolane". Ma gli argini come la siepe limitano lo sguardo e rassicurano, e poi viaggiare che sarà mai... cambiare il cielo sopra di noi...

... il cielo secondo me nn cambia mai, specialmente se "la capa è tosta" e un'isola ha enormi spazi da esplorare anche se piccola come la "testa" di uno spillo ... ;)

esatto era proprio quello il significato... viaggiare vuol dire cambiare il cielo sopra di noi, ma essendo sempre uguale, equivale a non cambiare proprio niente... l'isola più grande è dentro di noi... siamo immensità costretti sopra lo spillo...ciao ciao

... vedi che le so tutte! miseriaccia quant'è bella la sicilia... sto vendendo l'ennesimo episodio del commissario Montalbano e sta spiaggia è mozzafiato... bah spero di ritornarci un giorno...

I, stranger and afraid, in a world I never made

extracomunitario? ;) ciao!

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