Pioggia Sottile

Quando avevo 20 anni sentivo forte il desiderio di non sprecare inutilmente il mio tempo libero.

Alla domenica, le mie amiche di allora, preferivano fare dei giri in città a guardare le vetrine… in realtà si faceva sempre lo stesso identico giro,  sempre lo stesso percorso e le stesse identiche cose (giro a piedi o in macchina e poi nel pub).. sperando anche di incontrare qualcuno di interessante (in realtà raramente si incontrava qualcuno che rispondeva alle nostre aspettative).

Io provavo un senso di noia incredibile ed anche un senso di vuoto che mi lasciava l’amaro tutte le volte che tornavo a casa. Non capivo cos’era. Allora pensai che si trattasse dei posti che frequentavo pur di stare in compagnia. Da sempre infatti adoro la natura, i boschi , ed anche la solitudine e i silenzi (queste due ultime cose le ho scoperte piano piano nel tempo).

Un giorno convinsi quindi (non senza difficoltà ;-) ) due mie amiche ad andare a fare un giro in un paesino in collina in mezzo al verde. Quel giorno fu davvero speciale, incontrammo perfino due ragazzi a cavallo che ci invitarono al loro maneggio, e facemmo una bella passeggiata in mezzo al bosco.

Io ero entusiasta ma guardando le mie amiche sembrava che fossero appena uscite da una clinica  antidepressiva.

Mi ricordo che ad un certo punto, prima di tornare a casa, ci trovammo tutte e tre sedute su una panchina con nessun’anima viva attorno e con delle facce a dir poco disperate.

Io sentivo dentro di me, un malessere generale e mi era salito perfino un nodo alla gola  per non essere riuscita a trasmettere loro la mia idea di semplicità e il mio amore per la natura.

In realtà ero io che sbagliavo: non accettavo il fatto che loro fossero *diverse* da me e pretendevo, in modo arrogante, che loro condividessero con me i miei gusti e i miei ideali. Non mi sentivo capita.

Quel giorno capii anche che neppure una passeggiata in mezzo al bosco poteva riempire il senso di vuoto che a volte provavo…

Da quel giorno decisi che 1) non avrei sprecato il mio tempo in cose inutili; 2) tutto ciò che di buono avrei fatto lo avrei fatto da *sola*. Sentivo forte il desiderio di fare qualcosa per gli altri, e alla fine, poiché all’epoca avevo molto più tempo libero di ora, prestai volontariato in un canile.

Ricordo che finalmente mi sentii utile e appagata. In seguito conobbi persone più simili a me.

Tutto questo per dire che in qualsiasi momento abbiamo davanti a noi tante scelte, in un attimo la nostra vita può cambiare completamente, dipende solo da noi.

In questi ultimi anni ho dovuto affrontare parecchie prove dure e cariche di sofferenza… c’è stato un periodo durato anni che avevo perso di vista il mio *ideale* di ragazzina.

Grazie a Dio, ora l’ho ritrovato. Ognuno di noi ha un talento, ognuno di noi è unico e irripetibile ed ognuno di noi ha il diritto di essere amato. Oggi come allora sento forte il desiderio di non sprecare la mia vita.

Così mi chiedo :- Cosa posso fare per gli altri? – in realtà, mi sembra di poter fare molto poco perché sono una persona piena di paure (e non so perché gli altri mi vedono invece come una persona forte e grintosa). Non posso di certo lasciare tutto ed andare a fare la missionaria come Chiara Castellani : non ne ho di certo la forza!! E allora dico, l’unica cosa che posso fare è osservare ed ascoltare nel miglior modo possibile. Per migliorare me stessa e per fare qualcosa, nel mio piccolo per gli altri.

“Noi non vogliamo lasciare marcire la vita che germoglia in noi.” – Chiara Castellani.