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MEMORIA

 

Pippo Di Vita e Mario Limentani,

ex deportato dai campi di sterminio

 

Memoria non è semplice ricordo del passato, anche perchè non c'è un prima e un poi, ma c'è la vita nel suo dinamico  e mutabile dinamismo. In questa logica la memoria diviene il recupero del vissuto, che si fa esperienza nel presente, per progredire nel futuro.

Altrimenti "chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverlo" e a stagnare nel proprio fango.

Memoria, quindi, è vita per il progresso dell'uomo.

 

Dedica da parte di Mario Limentani a Pippo Di Vita, firmata  sul volume "La scala della morte",   scritto da Grazia Di Veroli.

Il testamento che affida a pippo Di Vita la memoria di Mario Limentani.

 

DALLA SCUOLA ALL'EUROPA

Testatina

Programma Euroscola

Ha iniziato la sua attività di docente, nella scuola secondaria superiore, nel lontano 1982, quando la costruzione europea, in pieno travaglio, stava preparandosi all'apertura delle frontiere. Nel 1991 inizia la sua avventura al Parlamento Europeo come promotore di iniziative, ancora oggi in atto, che condurranno giovani siciliani al programma "Euroscola".

Euroscola è un programma che prevede, presso la sede del Parlamento europeo di Strasburgo, la simulazione di una giornata di seduta parlamentare da parte di circa 700 studenti provenienti dai 27 paesi dell'UE.

 

 

TRENO EUROPEO

TRENO EUROPEO

DALL'1 AL 5 MAGGIO 1993

 

Palermo, Capo d'Orlando, Reggio Calabbria, Metaponto, Bari, Acerra, Napoli e Roma

Promosso da:

Ist. Reg. di Ric. e Form. Cult. "Jacques Maritain"

Parlamento Europeo

 

In collaborazione con:

Commissione europea

Ferrovie dello Stato

 

Sotto l'Alto Patronato

Presidente della Repubblica

 

Con il Patrocinio

Presidente del Parlamento Europeo

 

Su idea, progettazione, organizzazione e coordinamento di

Pippo Di Vita

 

PIPPO E GLI ALTRI

I personaggi incontrati da Pippo Di Vita durante i suoi anni di attività

Card. S. Pappalardo

 

  P. Pino Puglisi

 

                

        Teresa di Calcutta

 

 

 P. Bartolomeo Sorge s. j.

 

        Dario Argenti

 

      Giuliano Gemma

 

      Stefania Sandrelli

 

 

      Vincenzo Consolo

 

                   

             Uto Ughi  

 

    

       Marco Travaglio    

 

     

       Mario Limentani

 

             Don Luigi Ciotti

 

     Valentino Picone

 

         Salvo Ficarra

 

  Alessandro Haber

 

       Papa Francesco

 

        Rita Borsellino

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IRC ED EDUCAZIONE CIVICA, UN ACCORDO POSSIBILE

Post n°169 pubblicato il 11 Ottobre 2020 da pippodivita

 

Con l'avvio del nuovo anno scolastico 2020/2021, al tempo di Covid 19, viene introdotta una nuova disciplina, così detta "trasversale" alle altre materie, l'Educazione civica, tanto agognata dai nostalgici dei tempi che furono.

Il MIUR introduce, nell'ordinamento scolastico italiano, questo nuovo insegnamento, con una Legge, la numero 92 del 20 agosto 2019.

La nuova Educazione civica avrà un proprio voto e un monte orario di almeno e non inferiore a 33 ore, per ciascun anno scolastico, non sarà quindi la disciplina che molti di noi, avanti con l'età, conoscono.

Gli assi tematici fondamentali, attorno a cui ruoterà questa nuova materia, sono tre: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale.

Dalle linee guida del MIUR, per l'applicazione della legge, viene evidenziato che ""le Istituzioni scolastiche sono chiamate, pertanto, ad aggiornare i curricoli di istituto e l'attività di programmazione didattica ..., al fine di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società" (art. 2, c. 1 della Legge), ... per sviluppare "la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità (articolo 1, comma 1 della Legge)"".

Una scuola che non trasmette solo nozioni o saperi, ma anche il saper essere e il saper convivere con gli altri, a partire dal prossimo, è quella scuola che forma cittadini idonei a far crescere oculatamente la società in cui vivono e per la quale devono contribuire ad infondere valori sani di solidarietà, pace e democrazia, per fare in modo che si possa raggiungere insieme un benessere diffuso, equo e sostenibile, evitando discriminazioni e discrepanze.

Leggendo l'impianto generale della nuova Educazione civica, sembrerebbe che questa miri, in senso compendiale, a stimolare negli studenti il rispetto del bene comune e quello di un umanesimo più integrale ed integrato, piuttosto che frammentato, che in ultima analisi sembrano essere proprio gli scopi a cui tutta la scuola è chiamata ad operare, per la costruzione di una società partecipativa, attenta ai bisogni ed alle necessità sociali, per cui istituti portanti come quello economico e quello politico (solo per citarne alcune),  che spesso sono fonte di disparità e di povertà, devono divenire rispettosi dei diritti e della dignità umana.

È, infatti, questa sostanzialità valoriale, nel contesto della scuola italiana in dimensione europea, che supporta, nel quadro didattico e curriculare del processo educativo generale di ogni istituzione scolastica, l'Educazione civica.

Una peculiarità introdotta dalla Legge 92/2019, che caratterizza questa disciplina, è quella di essere impartita non da un singolo e specifico docente, come avveniva in passato (docente di lettere), , sarà ogni singolo docente, all'interno del consiglio di classe, a gestire questo nuovo studio, il cui scopo precipuo è quello di educare gli studenti a divenire futuri cittadini consapevoli e responsabili.

Proprio perché la nuova materia è inserita a coronamento della formazione civile e civica dei futuri cittadini, dall'infanzia alla maturità, ogni insegnante metterà in campo le proprie conoscenze e competenze, come tassello del grande mosaico che è quello di una futura personalità umana, in formazione, proclive "all'ordine e all'equilibrio della comunità".

In questo contesto didattico e pluridisciplinare, non può esulare il suo coinvolgimento, direi, epistemologico, l'Insegnamento della Religione Cattolica (IRC).

Purtroppo succede che, in questi giorni di riapertura delle scuole per il nuovo anno, da più parti mi è capitato di sentire che l'IRC non potesse far parte della trasversalità con la quale l'Educazione civica deve essere insegnata.

Certamente, dietro ad isolati atti di strapotere di pochi Dirigenti scolastici, si nasconde molta disinformazione e ignoranza giuridica, pertanto cercherò di evidenziare i motivi per cui l'IRC è parte integrante e trasversale, dell'insegnamento dell'Educazione civica.

Iniziamo con il sottolineare che l'IRC è di per sé una materia trasversale, in quanto, come disciplina scolastica, ha il compito di analizzare, studiare e scoprire i principi religiosi del cattolicesimo, che sono sottesi trasversalmente nel patrimonio storico e culturale del popolo italiano. Ecco il nucleo fondante dell'IRC, analizzare la cultura italiana, anche nella sua nuova dimensione europea, nei suoi vari aspetti e scoprirne la portata religiosa, in sé insita. Ma la dimensione religiosa, assieme ad altre (sociale, politica, culturale, civica, etica, morale, ecc.), sono quelle che costituiscono l'uomo "integrale", il cui principio base non è più quello della settorialità dei saperi, ma quello della flessibilità e dell'unità del sapere, non in senso dell'appiattimento, ma come unico ed universale, nella sua molteplice diversità.

In tal senso l'IRC possiede la caratteristica di attraversare tutti saperi, la storia l'arte, la letteratura, le scienze, il diritto, l'economia, l'ambiente.

In questo modo, con la sua insita trasversalità, l'IRC può partecipare all'insegnamento dell'Educazione civica, in quanto disciplina che stimola la ricerca del "senso esistenziale", nucleo centrale della cittadinanza e anche di quei fondamenti, che sono socialità, oltre che l'umanità, il senso civico.

Ma c'è, anche, un altro motivo per cui l'insegnante di religione deve poter insegnare, con gli altri docenti, la nuova disciplina.

Il comma 3 dell'artico 2, della legge, così recita: "Le istituzioni scolastiche prevedono nel curricolo di istituto l'insegnamento trasversale dell'educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l'orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell'ambito del monte orario

obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto orario gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo."

Ciò significa, che l'Educazione civica deve essere inserita, attraverso i consigli di classe, nel curricolo della scuola, e siccome l'IRC è parte integrante del curriculo, in quanto disciplina con pari dignità rispetto alle altre, anch'esso deve essere coinvolto in tale insegnamento, come le altre materie.

Ma addirittura, per permettere la trasversalità delle discipline, compreso l'IRC, è previsto che, nel piano della autonomia scolastica, il curricolo d'istituto possa essere anche modificato.

In tal senso, non si capirebbe perché l'IRC non dovrebbe partecipare all'insegnamento dell'Educazione civica. Sarebbe un ulteriore discrimine.

Per concludere, vorrei ricordare ai più riottosi avversari dell'IRC, che l'Educazione civica fu presentata, in passato al Senato, per sostituire l'IRC, ma proprio il dibattito e l'analisi politica ha determinato, all'interno della politica e delle istituzioni, che l'Educazione ai valori civici e civili non può non tenere conto dell'educazione ai valori etici e religiosi.

 
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La scuola non č dei dirigenti scolastici

Post n°168 pubblicato il 20 Marzo 2020 da pippodivita

Foligno, 19 marzo 2020 Comunicazione FacebookAi DS firmatari del comunicato stampa, pubblicato in data 18 marzo 2020, dal titolo "La scuola non è dei sindacati, è degli studenti"

Gentili DS,VI invio questa nota in risposta al comunicato stampa, pubblicato in data 18 marzo 2020, che ha per titolo "La scuola non è dei sindacati, è degli studenti" (Link del testo su internet: http://www.indire.it/wp-content/uploads/2020/03/comunicato-stampa.pdf) , e sottoscritto da 20 DS, di alcune regioni italiane, su un totale, a livello nazionale, di ben 7.859 Dirigenti Scolastici, pertanto per nulla rappresentativi.Già questi numeri rappresentano un dato importante, in quanto attribuiscono alla vostra nota un valore più che minoritario, in termini di peso specifico, rispetto al valore istituzionale che i cinque sindacati rappresentativi della scuola hanno, nella propria azione sindacale.Ma lo stesso titolo del comunicato la dice lunga sullo stato emozionale di quanto contenuto e da lei sottoscritto: "La scuola non è dei sindacati, è degli studenti". E bene, la scuola non è né dei sindacati, che semplicemente la sorvegliano e la supportano, ma nemmeno solo degli studenti, a cui è fondamentalmente rivolta, per la formazione dei futuri cittadini. La scuola è di tutti quelli che la costituiscono e la realizzano, nel loro lavoro comune.Ma su questo e sul vostro attacco agli altri sindacati non mi soffermo. Intendo sottolineare, piuttosto, l'attacco specifico che Voi (questi venti DS) avete fatto contro lo SNADIR, di cui mi sento toccato, in quanto sono Coordinatore regionale di Umbria, Marche e Abruzzo, e tra i firmatari del comunicato, due DS sono uno dell'Umbria ed uno delle Marche.Testualmente voi dichiarate: "Un altro di Snadir invoca la libertà di insegnamento per contestare la didattica a distanza. Noi dirigenti scolastici vorremmo farvi avere un messaggio semplice: VERGOGNATEVI! E abbiate la dignità di tacere."Io non rispondo con la vostra stessa moneta, VERGOGNATEVI, ma rispondo evidenziando il lato autoritario, poco professionale ed offensivo, oltre che pericoloso, con cui voi vi esprimete, là dove voi ci chiedete di "tacere", di mussoliniana memoria.Pericoloso, perché, oltre che antisindacale, il vostro atteggiamento è soprattutto antidemocratico, in uno stato dove non esistono Dirigenti che impongono, con rabbia, il silenzio, e non devono esistere.Ma vado ancora avanti.Nel finale della nota l'attacco allo SNADIR è ancora più chiaro e diretto: "In ultimo chiediamo a chi urla ai quattro venti invocando la libertà di insegnamento, di informarsi bene. Il docente non è libero di insegnare oppure no. E nemmeno di scegliere cosa insegnare. Il docente si allinea al PTOF della sua scuola, si attiene alle Indicazioni Nazionali, organizza il suo lavoro in raccordo con i documenti della scuola in cui esercita il suo ruolo, e alle disposizioni che il Ministero emana, come in quest'ultimo caso. Siamo stanchi della scuola ostaggio di lobbies sindacali cieche e sorde ai reali bisogni formativi dei nostri studenti".Ecco il motivo per cui Vi scrivo, non per attaccarvi, ma dato che voi invitate il nostro sindacato ad "informarsi bene", io desidero informarvi che quello che scrivete è arrogante e senza una briciola di senso. Direi che è deontologicamente immorale, soprattutto quando usate la parola "allinea", come se i docenti dovessero, militarmente, a mo' di regime, allineare la propria attività a dei diktat che calano dall'alto. È una visione della scuola, arcaica e di gentiliana memoria, oltre che pericolosa e lontana dalla realtà professionale dei docenti.Intanto, per puro spirito informativo, vi informo che l'Articolo 33 della Costituzione Italiana, così recita: "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione...", e su ciò non intendo soffermarmi per commentare, dato che più chiaro di così, non si potrebbe scrivere, ma a supporto del dettato costituzionale, esiste una normativa chiara, che voi, a quanto pare, non conoscete.Vi riporto il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 - Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado (s.o. G.U. n.115 del 19/5/1994). L'Art. 1 specifico sulla "Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento", al comma 1 recita: "Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente". E prosegue al comma 2: "L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni". Ancora, al comma 3, se fossero rimasti dei dubbi, così è scritto: "E' garantita l'autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca".Ma, ancora più incisive sono le indicazioni normative contenute, nel D.P.R. 275/1999 (Regolamento dell'autonomia scolastica) e nella L. 30/2000 (Legge di riforma dei cicli).L'art.1, al comma 2, del Regolamento dell'autonomia scolastica stabilisce che "L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento".Come potete notare (mi sono limitato alla sola esposizione della normativa, data la evidente chiarezza, senza alcun commento da parte mia), siamo ben lontani dal vostro tono supponente ed autoritario, d'altronde, se il sindacato si è occupato di insegnamento a distanza, lo si deve per atteggiamenti spregiudicati e minacciosi di DS, che hanno creato stress e tensioni, tra i docenti, come se il coronavirus, già da solo, non bastasse.Cordialmente.

Il coordinatore regionale Snadir

   Umbria, Marche ed Abruzzo

         Prof. Pippo Di Vita 

 
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LA RISPOSTA DEL PARLAMENTO EUROPEO NON SI E' FATTA ATTENDERE

Post n°166 pubblicato il 05 Ottobre 2019 da pippodivita

 

Gentilissimo Presidente Di Vita,

 

Il gabinetto del Presidente Sassoli ha informato il segretariato della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del PE della Sua cortese lettera relativa all'auspicio che il Parlamento Europeo possa intervenire per modificare il titolo del prossimo portafoglio della Commissaria Mariya Gabriel.

 

A tale riguardo, La informo che la commissione Industria, Ricerca ed Energia e la commissione Cultura di questo Parlamento, riunitesi congiuntamente in occasione della recente audizione della suddetta Commissaria, hanno espresso l'auspicio che nel titolo del prossimo portafoglio della Commissaria siano inclusi anche i termini "cultura, istruzione e ricerca".

 

Cordiali saluti,

Antonio CENINI

 

Seconded National Expert

Administrator for a parliamentary body

 

European Parliament

Directorate-General for Internal Policies of the Union

Directorate for Economic and Scientific Policies

Secretariat of the Committee on Industry, Research and Energy

BRU

STR 

 

 

 
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Futura Commissione europea: uno scippo all'Istruzione

Post n°165 pubblicato il 30 Settembre 2019 da pippodivita

On. David SassoliPresidente del Parlamento Europeo

Rue Wiertz 601047 Bruxelles - Belgium


Foligno, li 30 settembre 2019


Oggetto: rettifica del titolo del portafoglio del Commissario Mariya Gabriel, da "Innovazione e Giovani" a "ISTRUZIONE, RICERCA, INNOVAZIONE E GIOVENTÙ"
Gentile Signor Presidente del Parlamento Europeo


In qualità di presidente del Comitato Europeo per la Legalità e la Memoria (CELM), apprendo, da un articolo del SIR Agenzia d'informazione, pubblicato on line il 27 settembre 2019, che nella nuova prossima Commissione Europea, della quale il Parlamento Europeo, da Lei presieduto, ne sta esaminando i relativi commissari, gli ambiti dell'istruzione e della ricerca non avranno più un commissario esplicito, ma saranno rappresentati all'interno di un portafoglio, il cui titolo sarà solo quello di "Innovazione e Giovani". Sono anche a conoscenza che oltre 9.200 rappresentanti della comunità scientifica europea hanno sottoscritto una lettera, a lei indirizzata, perché tale sostituzione, di termini e di contenuti, non avvenga, ma che permanga sempre un commissario per l'istruzione e la ricerca. Certamente il CELM non annovera, al suo interno, personalità di altissimo spicco scientifico ma, nel suo piccolo, è un'Associazione che ha per obiettivo, sia sul piano pratico che su quello teorico, la promozione della "Legalità", da una parte, e della "Memoria storica" come ricchezza dell'umanità e in particolar modo dei giovani, dall'altra, intendendo salvaguardare, attraverso il recupero della memoria di fatti e persone, i valori fondamentali della pace, del dialogo tra i popoli, della solidarietà, della giustizia e del rispetto del diverso. Del C.E.L.M., che ha sede operativa a Foligno e sede di rappresentanza a Palermo, fanno parte familiari di vittime della mafia (Andreozzi Francesca nipote di Beppe Fava, Castelbuono Antonio - figlio del vigile Salvatore, Chinnici Giovanni - figlio del giudice Rocco, Costa Michele - figlio del giudice Gaetano), Lo Monaco Vito - collaboratore di Pio La Torre, Mancuso Carmine - figlio del maresciallo di polizia Lenin, Nuccio Francesco - figlio del maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio ucciso nella strage di Ciaculli, e Rizzotto Placido - nipote del sindacalista corleonese omonimo) Ma tra gli altri componenti , oltre ad esponenti della società civile, alcuni di essi fanno parte del mondo della scuola, nella qualità di dirigenti scolastici ed insegnanti.
In questo senso, questa eventuale ipotesi paventata, di creare un commissario non più specifico dell'Istruzione, ci crea perplessità, dato che la scuola è, senza alcun ombra di dubbio, il perno centrale della formazione e crescita dei futuri cittadini europei. È sicuramente famosa una frase, forse erroneamente attribuita a Jean Monnet, "Se dovessi ricominciare daccapo, inizierei dalla cultura", che la dice lunga sul fatto che l'Europa unificata non può solo e semplicemente essere costruita sui mercati, sul denaro, sulla burocrazia e sull'economia, perché quella Europa che vollero costruire i padri fondatori, all'indomani del disastro della seconda guerra mondiale, che portava con se uno strascico di morte e distruzione, doveva auspicare e mirare ad una Europa dei popoli, fondata sui valori della solidarietà e della pace, nel rispetto delle diverse culture. In tal senso, negli anni '90, il processo di unificazione ha molto puntato sui giovani e sull'istruzione, ed è famoso, proprio nel 1995, il libro bianco: "Insegnare e apprendere. Verso la società della conoscenza", della Commissione Europea, che rappresenta un punto nodale e di riferimento per quello che successivamente sarà definito, "dimensione europea dell'Istruzione". È evidente che l'istruzione, in Europa non ha e non potrà mai avere un ruolo marginale, ma centrale per la formazione di cittadini europei, tant'è che proprio i giovani studenti vengono definiti, dalle stesse istituzioni europee, "capitale umano", su cui occorre investire e come, se non attraverso la scuola.Senza istruzione non ci sarà occupazione adeguata, non potrà esserci crescita e sviluppo, che portino alla realizzazione di una società europea del benessere e della pace. Nella lettera che il mondo della scienza Le ha inviato, si trova scritto che "senza dedizione all'istruzione e alla ricerca non esisterà una solida base per l'innovazione in Europa, né potremo mantenere la promessa di un elevato standard di vita per i cittadini europei in una forte competizione globale". Per tutto ciò e per quello che la Sua stessa coscienza sicuramente Le suggerisce, Le chiedo, con forza e con tanto vigore, che il Parlamento europeo, come Istituzione rappresentativa dei Cittadini europei intervenga per far si che il prossimo portafoglio, che sarà guidato dalla nuova Commissaria Mariya Gabriel, abbia come titolo "ISTRUZIONE, RICERCA, INNOVAZIONE E GIOVENTÙ", rendendoci tutti conto, che non si tratta di una semplice formalità nominale e dichiarativa, ma di un cambiamento sostanziale, che segue la direzione che la politica europea, di questi ultimi decenni, ha seguito e su cui ancora deve puntare (giovani, cultura, istruzione e cittadinanza europea). Nel ringraziarLa per l'attenzione che vorrà dare a questa mia nota, con deferenza La saluto cordialmente.

Il Presidente

Pippo Di Vita 

 
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GIOVENTU' BRUCIATA E SCUOLA INADEGUATA

Post n°164 pubblicato il 04 Giugno 2019 da pippodivita

La scuola italiana promuove a tutto spiano.
Così titolano alcuni post, ma anche riviste importanti del mondo della scuola.
Ma molti non sanno, o fanno finta di non sapere, che al quinto anno delle superiori, se si è ammessi all'esame non si può essere bocciati.
Possono andare male gli scritti e fare scena muta all'orale: DEVI ESSERE PROMOSSO, ma non ti attribuiscono come voto, il minimo, 60, ma promuovono la tua buona volontà e allora ti attribuiscono 70/100. Se poi gli scritti vanno tutti male, ma all'orale apri bocca, un bell'80/100 non te lo leva nessuno.
Non sto scrivendo cazzate, i miei colleghi lo possono testimoniare.
Alla faccia del merito e dello studio.
Ma è sempre stato così, ma in questi ultimi anni, però, si sta esagerando troppo.
Va' fan culo cittadinanza civile e cultura.
Questo vuole la politica ed il sistema economico.
Hanno trasformato la nostra scuola in un allevamento intensivo, dove non si deve formare un cittadino critico, consapevole, preparato e competente, ma si devono sfornare masse umane da mettere dietro i televisori o i cellulari, farli bere, farli truccare, oggi si truccano maschi e femmine, farli brucare, perchè questi sono giovani senza speranza. Ma la colpa viene data alla mia o ad altre generazioni. Ma questi giovani hanno 20 anni o 25 se non 30. Questi vogliono solo soldi in tasca, apparire, lavorare quanto basta per se stessi, ammesso che quello che fanno molti giovani, può definirsi lavoro (tra chiamate e precarietà varie).
Non ce l'ho con loro, ma vorrei tanto che capissero, ma tra analfabetismo funzionale ed incompetenza civile, siamo messi male, per il loro futuro.
Quelli di qualche generazione fa, i quaranta/cinquantenni di oggi, se li mangeranno.
Questa è una generazione senza memoria, e senza memoria non c'è ribellione, nè lotta.

 
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PROFILO PROFESSIONALE

  

 

  • Docente utilizzato, presso le istituzioni scolastiche, per la progettazione didattica ed europea e come conferenziere
  • Dirigente sindacale
  • Europrogettista nell'ambito dei Fondi e dei Programmi dell'UE
  • Formatore in europrogettazione
  • Musicoterapeuta
  • Esperto in Pubbliche Relazioni
  • Organizzatore di Grandi eventi
  • Consulente istituzionale in politiche comunitarie
  • Consulente dei fondi europei del portale on line "Obiettivo Europa"
  • Scrittore
  • Conduttore radiofonico
  • Già docente di religione nell'istruzione secondaria di II grado
  • Già docente di Teologia dogmatica nella Scuola Teologica di Base Diocesana "San Luca Evangelista" di Palermo
  • Già Conferenziere europeo della Rete Team Europe della Commissione europea (dal 1997 al 2010)
 

ENTI DI APPARTENENZA

 

IPSSAR "P. BORSELLINO"  Palermo

ISTITUTO DI TILOLARITA'

 

IIS "Polo - Bonghi" di Santa Maria degli Angeli - Assisi                            

ISTITUTO DI SERVIZIO

 

"SNADIR"  (Sindacato Nazionale Autonomo Degli Insegnanti di Religione) 

CONSIGLIERE NAZIONALE, SEGRETARIO PROVINCIALE e COORDINATORE REGIONALE UMBRIA/MARCHE 

 

"OBIETTIVO EUROPA"       Roma         

MEMBRO ESPERTO             

 

FEDERAZIONE GILDA UNAMS Perugia/Umbria

MEMBRO DIRETTIVO PROVINCIALE di PERUGIA e REGIONALE dell'UMBRIA

 

CELM - Comitato Europeo per la legalita' e la memoria

PRESIDENTE e SOCIO FONDATORE


ENTI IN CUI HA GIA' OPERATO

MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO - Perugia

SOCIO FONDATORE e COMPONENTE DEL DIRETTIVO

 

KIWANIS CLUB FOLIGNO

SOCIO

 

ATTIVITA' SINDACALE

 

Corso Formazione SNADIR - ADR 

Roma 04 maggio 2017

E' organizzatore e coordinatore del Corso Formazione SNADIR - ADR, svoltosi a Roma su:  "La dimensione europea dell'educazione".

https://www.youtube.com/watch?v=hTYnsFCvplI

Intervista a Pippo Di Vita


Corso Formazione SNADIR - ADR - Uffici Dioc. IRC Umbria 

Assisi 10 marzo 2016

E' organizzatore e coordinatore del Corso Formazione SNADIR - ADR - Uffici Dioc. IRC Umbria per IRC di Umbria, Marche, Abruzzo, Toscana, Lazio e Campania. Vi hanno partecipato 300 docenti di IRC.

http://www.ragusaoggi.it/linsegnamento-della-religione-cattolica-nella-riforma-la-buona-scuola-31-anni-dallintesa/

Intervista a Pippo Di Vita 


7° Congresso Nazionale SNADIR

   Rimini 28-29 Novembre 2015   

 Intervento di Pippo Di Vita

Presentazione emendamento Frate aprile 2022

INCARICHI

Componente del Consiglio Nazionale dello SNADIR, Segretario Provinciale SNADIR di Perugia e Coordinatore Regionale per l'Umbria e l'Abruzzo.

E' membro del Consiglio regionale dell'Umbria della Fedederazione sindacale Gilda - Unams (FGU) .

 

CONVEGNI E CONFERENZE A CUI HA PARTECIPATO

 

Convegno Palermo 1997 a Palazzo delle Acquile

 

Dal 1982 partecipa, in qualità di relatore, a conferenze, convegni e tavole rotonde su l'UE e su legalità, comunicazione interpersonale, teologia e catechesi. Ha svolto questa attività, oltre che a Palermo e provincia, e in molte città siciliane, anche in Italia, a Vicenza, Roma, Ancona, Napoli, Benevento, Potenza, Viterbo, Bari, Metaponto, Cosenza, Reggio Calabria, Assisi, Bastia Umbra, Ancona, Perugia, Terni e FolignoIn Europa, dal 1991, ha tenuto incontri presso il Parlamento Europeo, a Strasburgo e Bruxelles, e anche all l’Universitat des Saarlades a Saarbrucken (Germania) e  nel 2008 presso l'Ecole européenne Uccle - Bruxelles (Belgio).

 

ATTIVITA' RADIOFONICA

 

 

RADIO SPAZIO NOI - CIRCUITO NAZIONALE IN BLU

Da Gennaio a Luglio 2003: Conduzione di "Spazio Europa" (12 puntate).

Da Febbraio a Luglio 2004: conduzione di  "Viaggio in Europa" (12 puntate).

Da Novembre 2004  a Maggio 2005: conduzione di "L'Europa a scuola" (12 puntate).

05 Ottobre 2005: Intervista telefonica su ingresso della Turchia nell'Unione europea.

Da Ottobre 2005 a Maggio 2006: conduzione di "Viaggio in Europa"(12 puntate).

 

ALTRE RADIO

7 Marzo 2018RADIO GS - Presentazione "Mafia ed antimafia, ..." (1 ora).

http://www.greenstage.it/AUDIO/7-03-2018%20cosi%20e%20se%20vi%20piace

13 Marzo 2018Radio Libera 21 Marzo - Intervista su legalità ed antimafia (15').

https://www.spreaker.com/show/radio-libera-21-marzos-show

(Partire dal punto 67,30)

 

GRANDI EVENTI ORGANIZZATI

  • FESTA DELL’EUROPA, il 9 maggio 2014 e 2015 a Foligno e 2016 ad Assisi/Bastia Umbra. Dal 1997 fino al 2010, il 9 Maggio, a Palermo, Benevento, Bari, Cosenza, Termini Imerese (PA). 
  • SETTIMANA DELL’AMICIZIA ITALO/CINESE, Palermo, dal 16 al 22/10/2006. 
  • FORUM EUROPEO SCUOLA/EUROPA, Palermo, il 22 Novembre 2002. 
  • DALAI LAMA seguito da Richard Gere e Marco Columbro, Maggio 1996, per conto di Amnesty International.
  • TRENO EUROPEO, dal 1 al 5 maggio 1993 da Palermo è giunto a Roma attraversando le  città di Capo d’orlando, Messina, Reggio Calabria, Cosenza, Metaponto,  Bari, Acerra e Napoli. 
  • STEND DEL PARLAMENTO EUROPEO A PALERMO, a Palermo dal 23 Maggio al 6 Giugno 1992,  in occasione della Fiera Campionaria del Mediterraneo.
  • REFERENDUM SULLA LEGGE 194, tra il 1980 ed il 1981, a Palermo, Manifestazione con Madre Teresa di Calcutta. 
 

RICONOSCIMENTI E PREMI

 

 

 

Roma 26 novembre 2017 (Campidoglio): Targa finalista - Premio giornalistico e letterario "Pier Santi Mattarella:

Cosenza 26 ottobre 2013: 1° classificato - poesia inedita - Premio Internazionale "La Rinascenza della Calabria". Poesia vincitrice: "Uomini Soli".

Palermo 2005: Targa del Presidente del Consiglio comunale per l'organizzazione della Festa dell'Europa.

Ravanusa 2003: Targa in occasione della presentazione del volume “Racconti europei”.

Palermo 2001: Targa “Angelo Valentini” dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo.

Palermo 1996: Medaglia celebrativa della Città di Palermo, da parte di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, per l’attività svolta a favore della dimensione europea.

Arcidiocesi di Palermo 1983: Medaglia  celebrativa della Dedicazione della Cattedrale di Palermo, donata dall’Arcivescovo Cardinale di Palermo, S.E. Salvatore Pappalardo, per l’impegno profuso nell’attività diocesana.

Carini 1985: 2° Premio “Premio Cultura Pino Evola”.

 

PRESENTAZIONE DEI LIBRI

PRESENTAZIONE DI "ESISTERE"

Palermo, 28 Marzo 2013

Bastia Umbra (Pg), 1 giugno 2013

 

PRESENTAZIONE DI "IL TEMPO"

Foligno (Pg), 16 dicembre 2014

 

PRESENTAZIONE DI "EVOLUZIONE"

Bastia Umbra (Pg), 5 novembre 2016

 

Palermo, 15 dicembre 2016

 

PIPPO DI VITA

 

 

 

 

 

 

 
 

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