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OCCORRE FERMARSI
Lascio contaminare il mondo all’utopia della ragione
contagiarlo all’insolvenza del dovere per la paura assurda di cambiare
poiché la notte non permette di vedere e il troppo sole invece, acceca di bagliore.
Occorre sospendere la corsa per ascoltare i sensi, il loro canto
occorre fermarsi sulla soglia invisibile, che separa l’impotenza dall’agire per consentire un pianto.
Fra il bene e il male esiste ancora un confine naturale che porge da sempre la sua voce…
a noi resta un delirio accomunante: la scelta della forca, o della croce.
Piero Saguatti |
HO VISTO NEBBIE
Ho visto nebbie pesanti e dense di sbuffi bianchi scapigliati, banchi velati precipitare a terra senza tocco, senza un corpo, poi lievemente dissolversi fra i campi nudi senza un rumore.
Ho visto la nebbia sospesa pallida coprire ogni cosa, riempire spazi ed ogni posa “vitruviana” disperdersi nel nulla.
Ho visto la nebbia ballerina danzare lenta al ritmo di walzer annullando ogni profilo statuario ed ogni singola traccia calpestata dalla vita, cancellare i soliti tratti solidi del mondo
accecare occhi di volpe disorientare vispi rapaci come fossero loro stessi prede e lepri non più tese abbandonarsi serene fra le sicure braccia invisibili protese.
Ho visto nebbie lattiginose levitare sopra alte sospese estese e solitarie leggere umide e annoiate, già con lo sguardo fisso proiettato nel proprio stesso vuoto del proprio angusto abisso malcelato.
Ho visto un districarsi di soffici nodi, morire la nebbia in volo il terminare d’assenza, poi tra un riapparire familiare d’elementi riemergere l’esistenza e recuperare il moto.
Piero Saguatti Poesia inclusa nell'antologia-censimento dei poeti bolognesi edita nel 2006. |
Saguatti Piero nasce a Bologna il 2 Agosto 1963. In adolescenza affronta suo malgrado gli studi tecnici, seguendo fedelmente il consiglio paterno, ma ciò non ha sviato la sua profonda identità umanistica, tanto che lui scrive di sé: “…la Tecnica mi permette di vivere, la Poesia e la Musica, mi consentono di sognare”. Dopo l’amata parentesi “cantautoriale”, ispirata da una fase sentimentale travagliata, rimodella la sua espressione artistica nel linguaggio poetico, per la necessità incontenibile di creare comunque opere artistiche, scavando tra le medesime e vibranti emozioni. Copiose sono già le sue opere in pochi anni di dedizione alla scrittura, divulgate puntualmente sul mensile “Parole” curato dal Circolo culturale “Laboratorio di parole”. Ha già pubblicato un articolo-recensione sul quotidiano “LA VOCE DI ROMAGNA”, oltre alle esperienze antologiche: “Briciole di senso” (progetto Montedit), “Laboratorio di parole” (ediz.Pendragon) presentata alla Cappella Farnese in Bologna, con la lettura straordinaria di Raul Grassilli,“Tra un fiore colto e l’altro donato” (ediz.Aletti). E’ incluso inoltre nell’Antologia-Censimento dei poeti bolognesi anno2006, cui ha aderito con “Ho visto nebbie”. Nello stesso anno, accetta la sfida di mettersi in gioco nei concorsi nazionali, risultando fra i segnalati al premio “IRIS di Firenze” (II ed.’06) con la poesia “Il tempo della muta”. Menzione di merito al concorso di poesia e immagine “L’acqua” ediz.2005-06 con la poesia “Immersioni remote” (segue antologia con la casa Ed.Farnedi). Scelto dalla giuria del concorso Antica Badia di S.Savino ediz.XXVIII, tra gli autori meritevoli, per candidarsi all’iniziativa antologica del medesimo Trofeo “Chioccia Longobarda” 2006. Quinto posto come finalista al premio “Gens Vibia” (V ediz.06) di Marsciano, con la poesia “Io come il mare”. Molto prolifica la sua vena artistica, avendo raggiunto in pochi anni densi e pregnanti di creatività (non ancora esaurita), la quota esagerata di quasi 700 poesie composte...sorprendendosi lui stesso, sino quasi a provare un po’ di vergogna nel dichiararlo. I suoi “maestri di poesia” presso il Circolo, sono stati i noti ed autorevoli Davide Rondoni e Gianfranco Lauretano. Il 19/01/07 ha avuto l’onore di ricevere il commento ad una sua poesia (“Figlio del bosco”), da parte del proff. Maurizio Cucchi, che cura la rubrica “Scuola di poesia” su LA STAMPA.it. Risulta fra i segnalati al XXVI concorso nazionale “Agape 2007” di Venezia, con la poesia “Incominciare dalla fine”, e al III conc.”IL TREBBO 2007” (Riolunato-Mo) con la poesia “Tu che argini”. Segnalato al concorso dedicato a M.Pantani ed.Farnedi 2008 con la poesia “Altra materia”. Torna in occasione del 2°Premio “La Panchina” esteso anche ai “parolieri”, a rispolverare le sue doti di origine, ossia quelle “cantautoriali” tuttora tanto care e mai rinnegate; si qualifica per la finale.
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Inviato da: noivibriamo
il 09/12/2010 alle 19:03
Inviato da: sicily_pride
il 24/04/2010 alle 02:36
Inviato da: ironwoman63
il 02/04/2010 alle 20:54
Inviato da: gabriellavaschetti
il 11/09/2009 alle 15:56
Inviato da: gabriellavaschetti
il 10/09/2009 alle 16:07