Reclinai il capo
dentro il mio corpo
putrescente
Ingoiai la mia lingua
senza soffocare
Mi scostai un poco
dalla faccia di lei
Risolsi il dilemma
che mi assillava
da tempo immemore,
e la penetrai con forza,
facendola gemere
di piacere,
e succhiando il fiele
che sgorgava
dalla sua mente disfatta
Mi ritrovai sospeso
in un limbo atemporale,
combattuto tra forze
inquietanti e contrastanti,
vincoli diabolici
e spinte ultraterrene
Vagai in questo spazio
assurdamente razionale,
conscio della mia vana
ridicola condizione
di grandezza infinitesima
Finchè mi ritrovai
ai bordi dell'infinito,
proprio lì, dietro l'angolo
disegnato dai suoi occhi
Mi guardai allo specchio
e risi. Poi piansi
al vedermi così,
grottesco e metafisico
pagliaccio malinconico,
aberrante e nauseabondo
angelo caduto,
demone serafico
senza senso e senza tempo
Al che si aprì uno squarcio
sotto i miei piedi,
e sprofondai all'infinito
per pochi secondi,
mentre dalle mie ferite
sgorgava a fiotti
un sangue infetto
color vermiglio.
E quando intravidi il fondo
di quel baratro agghiacciante,
quando capii che stavo
per schiantarmi sulla terra
e rompermi le ossa
e sfracellarmi in mille pezzi,
mi addormentai di soprassalto
e, madido di sudore,
sognai di essere
finalmente vivo...
Inviato da: conoscimiecapirai
il 25/07/2011 alle 13:57
Inviato da: Ossimoro_Tossico
il 20/07/2011 alle 08:46
Inviato da: Ossimoro_Tossico
il 07/07/2011 alle 13:02
Inviato da: conoscimiecapirai
il 28/06/2011 alle 13:19
Inviato da: conoscimiecapirai
il 25/06/2011 alle 12:11