Post n°11 pubblicato il 19 Luglio 2007 da reds_fire
Radici ed obiettivi Il fascismo tendeva ad imporre l'assoluta preminenza del partito fascista, in ogni aspetto della vita politica e sociale.Pur combattendo il comunismo e il socialismo come nemici della patria e della società (col diretto appoggio, in questo, della grande industria e dei capitalisti privati, spaventati dalle rivendicazioni sindacali, con cui il fascismo ebbe sempre un rapporto privilegiato) Mussolini mutuò dalla dottrina socialista molte idee, creando uno stato maggiormente centralizzato e strutturando l'economia in un modello di pseudo-socialismo corporativista. In particolare, Mussolini affermava, a chi glielo domandasse, di avere come modelli ideologici due insurrezionalisti: il pre-marxista Blanqui e il leninista Sorel .Le radici del fascismo, come degli altri regimi totalitari europei "cugini" del periodo, vanno individuate nella profonda crisi della società italiana del primo dopoguerra e nelle deboli radici della sua democrazia liberale.L'ideologia del fascismo fu elaborata negli anni '20 e successivamente stilata in un articolo scritto da Giovanni Gentile durante il suo incarico di ministro dell'Istruzione e poi siglato da Mussolini, ma non venne mai veramente applicata, restando un documento privo di seguito.Il fascismo visse soprattutto della volontà di Mussolini e si limitò a seguire alcuni principi di massima da lui indicati di volta in volta e ad alimentare il culto della personalità, adoperando i mezzi di comunicazione di massa per trasmettere un ideale di uomo forte, deciso e risoluto.Il fascismo si riallaccia a correnti di pensiero ultraconservatrici, che risalgono al XIX secolo, in generale contraddistinte dalla critica contro il preteso materialismo e l'idea di progresso delle società capitaliste borghesi, ritenute distruttrici dei valori più profondi della civiltà europea. Tali scuole di pensiero tendono a rievocare un'idea romantica, secondo molti storicamente inesatta, di una mitica società premoderna, armonica e ordinata, nella quale i diversi ceti della società, ciascuno nel suo ambito, collaborano per il bene comune.Da questo promana la critica alla democrazia liberale e alla società di massa che avvilisce l'uomo (il numero contro la qualità), fino a giungere a pensatori che sul finire del XIX secolo e l'inizio del XX secolo ritenevano esaurita la funzione della civiltà occidentale (Alfred Rosenberg, con il suo Il mito del XX secolo, o Oswald Spengler, autore del famoso saggio Il tramonto dell'Occidente). L'ideologia fascista fu tuttavia sempre piuttosto contraddittoria e al fianco di queste posizioni reazionarie conviveva, non sempre armoniosamente, un culto della modernità e della tecnica di ispirazione futurista. |
Post n°10 pubblicato il 17 Luglio 2007 da reds_fire
La fondazione e la crescita Ispiratore e fondatore del movimento fascista fu il forlivese Benito Mussolini, già espulso per interventismo nella prima guerra mondiale dal Partito Socialista Italiano, che il 23 marzo 1919 diede vita a Milano ad un piccolo gruppo denominato Fasci italiani di combattimento.Mussolini era stato fino ad allora un esponente del sindacalismo rivoluzionario e poi del socialismo italiano, come del resto il padre, che pare avesse combattuto con Pancho Villa in Messico, da cui il nome Benito (in onore del rivoluzionario messicano Benito Juárez). In quest'ottica si schierò decisamente contro l'intervento italiano in Libia del 1911.Storicamente fu Dino Grandi a concepire l'idea e la definizione del fascio come simbolo del movimento.Il fascismo fu il primo dei grandi movimenti nazionalisti diffusisi rapidamente in Europa negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, accomunati da una matrice comune di conservatorismo, nazionalismo, autoritarismo e culto della personalità del dittatore: il nazismo in Germania, le guardie di ferro in Romania, il franchismo in Spagna. Anche movimenti che non si ispiravano inizialmente al fascismo, come lo stalinismo o il maoismo ne assorbirono gli impianti organizzativi.Dal 1938 in poi, con la pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti, in realtà redatto al 90 per cento da Mussolini, il fascismo si dichiarò esplicitamente anche antisemita e, anche se non fu realizzato alcun intento di sterminio fino al 1943 (quando l'Italia venne occupata dall'esercito nazista), gli ebrei furono allontanati dalla vita pubblica, spesso privati del lavoro ed esposti a varie forme di vessazione.
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Post n°9 pubblicato il 16 Luglio 2007 da reds_fire
Giovinezza Salve o popolo di eroi, Giovinezza, giovinezza, Dell'Italia nei confini Giovinezza, giovinezza, I poeti e gli artigiani Giovinezza, giovinezza, |
Post n°8 pubblicato il 12 Luglio 2007 da reds_fire
Benito Mussiolini La nascita e l'origine del nome Alessandro Mussolini, padre di Benito Rosa Maltoni, madre di Benito MussoliniFiglio del fabbro Alessandro e della maestra elementare Rosa Maltoni, nasce il 29 luglio 1883 in un casolare a Varano dei Costa, frazione del comune Dovia di Predappio. La decisione di chiamare il futuro duce «Benito Amilcare Andrea» è stata attribuita [1] alla volontà del padre, socialista dell'estrema ala anarchica, di rendere omaggio la memoria del campione dell'indipendenza repubblicana del Messico, Benito Juarez, di Amilcare Cipriani, patriota italiano e convinto socialista, e di Andrea Costa, primo deputato di idee socialiste eletto nel parlamento italiano .
L'istruzione Benito attende alle prime due classi elementari dapprima a Dovia e poi a Predappio (1889-1891). Frequenta poi il collegio salesiano di Faenza (1892-1894), ma ne viene espulso per una lite con un compagno.Prosegue dunque gli studi nel collegio Carducci di Forlimpopoli, presso Forlì, dove consegue nel settembre 1898 la licenza tecnica inferiore. Tuttavia, a partire dall'ottobre di quell'anno, per via di un secondo scontro con un altro alunno, è costretto a frequentare come esterno (solo nel 1901 è riammesso come convittore). Proprio a Forlimpopoli, anche per effetto dell'influsso paterno, Mussolini si avvicina al socialismo militante e nel 1900 si iscrive al Partito Socialista Italiano.Nel frattempo conclude gli studi, conseguendo nel 1901 il diploma di maestro elementare. Il 13 febbraio 1902 è nominato supplente per la scuola di Pieve Saliceto, frazione di Gualtieri Emilia.Il 9 luglio 1902, terminato l'anno scolastico, si trasferisce a Losanna, dove si iscrive al sindacato muratori e manovali, di cui poi diverrà segretario, e pubblica il suo primo articolo su L'Avvenire del lavoratore. |
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