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E mentre ripiombava nei suoi soliti pensieri sul passato, si sentì porre una mano sulla spalla e si accorse di una persona che gli si affiancava. "Ehi ragazzo, non ti ricordi di me?" furono le parole che contemporaneamente ascoltò, non senza meraviglia. Un sorriso illuminò il volto di Simone che ormai aveva perso la speranza dell'incontro. "Certo che mi ricordo benissimo: ieri sera alla Taverna!"... "Domattina parto per Parigi e stasera mi avrebbe fatto piacere salutarvi e scambiare ancora quattro chiacchiere insieme" disse, mentre si stringevano calorosamente la mano. E continuò "ho chiesto di Voi un po' in giro, anche allo stesso oste, ma pare che qui nessuno vi conosca... e così ora non ci speravo più!".
E il vecchio: "infatti non sono di qui, solo recentemente ho preso l'abitudine di venirci sempre verso quest'ora. Ieri è stato un caso che mi sia fermato alla taverna ma, generalmente, vado di corsa diritto a casa della mia bella... eheheh... non sono poi così tanto vecchio, che credi ragazzo?" . E accompagnò queste parole con una allegra fragorosa risata, ammiccando. Poi continuò "eh ragazzo, la vita è strana... per questo ieri sera ti dicevo di non perderti il presente nel rimuginare sul passato, vivi... e poi, quando sarai vecchio come me, lo stesso passato, senza che gli chiedi più nulla, in qualche modo, saprà parlarti da solo". "Ma come? …mi sembra una posizione un po' troppo fatalista" replicò con garbo Simone che, in effetti, era anche un po' seccato da questa sorta di ermetismo, da questo "dire-non dire".
Il vecchio, sempre con il suo atteggiamento in po’ sornione, continuò:
"ah ah ... ti meravigli del mio parlare ... lo immaginavo ... devi sapere che non sono sempre stato pescatore... è solo da qualche anno che mi dedico a questa attività ... esattamente da quando sono andato in pensione. Chiaro che anche prima avevo sempre amato il mare ed andavo a pesca, ma ora lo faccio proprio come un vero lavoro e dopo aver pescato mi preoccupo anche di rivendere ciò che pesco. Va bè, ti racconto un po' di più... ma molto sinteticamente ... la mia bella mi aspetta!".
Ed ammiccò di nuovo continuando " abito in un paesino su questa stessa costa ma a sei km circa da qui. Dopo la Pesca ed il mercato, vado a casa mi riposo un po' ... mi lavo per togliermi la puzza del pesce di dosso e poi... di nuovo in barca, più o meno alla stessa ora, vengo qui via mare, corro da Esperia, ceniamo insieme, facciamo l’amore, dormiamo abbracciati e … alle quattro del mattino, sono di nuovo in barca con le mie reti. Ora dai, andiamo a bere un bicchiere di vino insieme e poi scappo da Esperia”… Si incamminarono verso la taverna mentre il vecchio continuava il suo racconto : “ Esperia è stata il mio primo amore, siamo entrambi di un paesino della costa bretone. Quando scoppiò la guerra anch’io partii ma al ritorno non la trovai più. Continuai a cercarla a lungo ma, per essere breve, non ci trovammo più. Sarebbe davvero troppo lungo raccontarti tutta la storia, ed anche tanta sofferenza, invece ti dico solo che all’improvviso il mese scorso, dopo quasi sessant'anni, a 79 anni io e 77 lei, me la sono ritrovata davanti al mercato del mio paese… e senza cercarlo … ecco il passato è ricomparso… ed in un modo davvero incredibile… Così, dopo tante sofferenze, abbiamo deciso entrambi di vivere tutti i nostri giorni sempre come se fosse l’ultimo… siamo felici… e per noi esiste sempre e solo il presente!!”
Intanto avevano bevuto il loro bicchiere di vino ed a nulla valsero le insistenze di Simone perché si trattenesse a cena lì… non era possibile… il suo presente lo aspettava.
Si salutarono con affetto e simpatia proprio come se si fossero conosciuti da tempo e, senza che Simone potesse aggiungere altro, il vecchio abbandonò la taverna.
Rimasto solo, mentre si sedeva al tavolo in attesa dell’oste per l’ordinazione,
Simone si accorse che quasi automaticamente aveva cacciato dalla tasca l’orario della corriera che fra poche ore lo avrebbe accompagnato all’aereoporto. Fu quasi contento di essersi osservato in questa azione automatica, forse, senza nemmeno accorgesene, le parole del pescatore iniziavano a dare i loro effetti. Sorridendosi pensò “chissà se ci riuscerò? vale la pena tentare… ogni volta che mi scoprirò a rimuginare sul passato mi troverò un’azione pratica da fare e cercherò di staccarmene… certo che per un tipo come me, sarà un duro lavoro su me stesso… ma forse forse vale la pena tentare”. E mentre pensava ciò, l’oste si avvicinò al tavolo e Simone ordinò...
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