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Post N° 60
Post n°60 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da SONOMONELLA1
LA GUERRA
Erano le 23 di un tetro giorno di novembre dell’anno 1944 . L’ombra scura dei pochi fanali abbrunati , segnavano una scena apocalittica , erano le ombre dei pini che ingigantite dal chiarore lunare , riflettevano il loro gigantesco tronco verso terra e con maestria artistica , il vento scompigliava il tutto . Mentre fuori regnava il silenzio imposto dagli uomini , in uno scantinato adibito ad abitazione , una misera famiglia , composta da tre persone e qualche vicino di casa , attendeva pazientemente attorno ad una stufa accesa l’eventuale segnale d’allarme aereo . Il padre , sessantenne e cocciuto , poco istruito e semi analfabeta , discendeva da famiglia contadina. Il suo vanto era quello di aver lavorato per qualche anno in uno stabilimento tedesco , ed aver colà appreso quello che non era riuscito ad apprendere altrove in quarant ‘ anni di lavoro . Vantava i germanici , li portava in auge . Guai a contraddire le sue opinioni , era insomma il despota della piccola e misera casa . La madre , poco più giovane , era umile ma energica , non azzardava contraddire il consorte , si occupava della sua casa e accudiva alla pulizia di altre abitazioni , di altri , ma non dei suoi capi di vestiario . Il figlio , diciottenne , era preso dagli eventi bellici ed aiutava la famiglia , arrangiandosi come poteva , ma sempre onestamente . Biografie misere , insignificanti . Si conversava appunto coi vicini di casa , e si pelava qualche castagna arrostita , quando ad un tratto il discorso cadde nell’argomento della politica e subito padre e figlio incominciarono un energico battibecco . Gli astanti , mezzi assonnati , dovettero aprire ben bene gli occhi , quando , l’ignorante deposta , scattando in piedi , con un urlo bestiale dette un sonoro schiaffo a suo figlio . Che cosa è accaduto ? Richiedevano i pigri vicini . Batti e ribatti , soffia e sventaglia sul fuoco , i tizzoni quasi spenti , si erano di colpo accesi , forse il figlio aveva offeso politicamente il padre , e , questi accecato dall’ira politica , aveva picchiato il suo sangue . Dalla bocca del giovane , non uscì parola , ma con un nodo alla gola , si recò nella stanza adiacente , con fare misterioso , tornò con un pacco di fogli dattiloscritti ed ebbe il coraggio materiale di buttarli sul tavolo , dove sua madre serviva il pane quotidiano . Bastò un’occhiata a quella carta scritta e all’anziano padre passò nel cervello una sua immaginaria tragedia ; il figlio leggeva e forse distribuiva manifestini della Resistenza . Le frasi furono avvilenti, umilianti , e terminarono con ripugnanti parole : “ SEI UN RIBELLE “, vattene , ti maledico . E , mentre la madre ammutolita seguiva inconscia la scena , ed i vicini di casa , senza profferire parola , abbandonavano la casa , AM , questo era il nome del nostro giovane , bruciò con atto per lui eroico , i bianchi e compromettenti manifestini . Baciata la madre e ricevuto da questa la benedizione , prese qualche cianfrusaglia ed uscì dalla casa paterna , con gli occhi iniettati di sangue, chissà forse per il pianto , forse per l’ira . La luna era alta , ed il nostro mezzo eroe , sfidando il coprifuoco , si avviò con passo molto svelto , verso la stazione ferroviaria . Fortuna volle che non incontrasse nessuna pattuglia militare , la benedizione della madre , cominciava a servire . Erano di già le una dopo la mezzanotte , quando AM , si sdraiò esausto su di una ruvida panca della sala d’attesa di terza classe ; era sfinito e si addormentò subito . All’improvviso , sentì una mano che lo scuoteva , era un militare vestito in nero con dei gradi rossi sul braccio sinistro . – Giovanotto , disse , cosa pensi di fare , forse un bel viaggio ? AM , preso alla sprovvista , si strofinò gli occhi e con voce balbuziente , rispose al bel militare : - Devo andare da una mia zia in Piemonte . – Fammi vedere le carte - , disse il biondo graduato , mentre tutto attorno, un nugolo di accoliti , con fucili spianati , come se si trattasse di un pericoloso bandito , seguivano la scena . Svelto e sorridente , il giovane tirò fuori di tasca la carta d’identità , e facendola breve tutto andò liscio . Il primo treno che gli potesse servire , anche facendo gli appositi trasbordi , partiva alle sei del mattino , e lui tra un pisolino e l’altro , fece arrivare l’ora prestabilita. Si procurò un biglietto e , salendo a stento su di un carro bestiame , riuscì a sedersi su di un mucchio di paglia. Il viaggio fu lungo ed estenuante ; aerei a bassa quota , trasbordi , controllo dei documenti , perquisizioni , ma fortunatamente AM , era minorenne e perciò , sempre in regola . La zia materna , lo accolse , con entusiasmo e stupore , ed infine fu indotto a spiegare tutta la sua passione . Rifocillato e pulito per bene , trascorse qualche giorno in campagna , aiutando i suoi parenti , ma il destino volle che incontrasse un suo amico concittadino , un renitente alla leva , il quale gli spiegò che , su qualche monte attorno alla regione , vi erano delle squadre di partigiani , che , riunite in folti gruppi , formavano delle autentiche compagnie militari . AM aveva sempre desiderato combattere contro gli invasori della sua Patria e non si lasciò sfuggire l’occasione . Il cammino , fu duro e lungo e strada facendo i due incontrarono difficoltà di ogni sorta . Dovevano nascondersi nei fienili di giorno e marciare di notte verso i monti e chiedere , nei cascinali quasi l’elemosina di un pezzo di pane per sfamarsi . Fortunatamente , incontrarono sempre degli italiani desiderosi di far del bene ad altri italiani . Nel loro cammino , passarono villaggi distrutti dal fuoco , si imbatterono in alberi che le forche inglesi non avevano nulla da invidiare . La distruzione , il flagello della guerra , era passato da quei posti . Una pattuglia partigiana intimò l’alt ai due patrioti , erano uomini rudi , invecchiati , sebbene sopra le loro barbe , spuntassero quasi infantili . Dopo gli accertamenti del caso i due furono condotti in un bosco , dove la neve ed il gelo , avevano costruito splendidi arabeschi . AM , non passava più alla famiglia , in lui era nato il desiderio di servire a qualche cosa , di essere utile alla Patria , alla sua Patria invasa e calpestata dalle discendenze teutoniche . L’istruzione , in quel distaccamento era strettamente militare , moschetto , giberne , e pallottole ; i vestiti scarseggiavano ma fortunatamente , il suo cappotto era pesante , e dovette a malincuore tagliarlo per fare una cappotta e con gli avanzi si imbottiva ben bene la notte . Azioni militari , per il momento , non se ne faceva , i patrioti si limitavano a raggiungere qualche isolata cascina per procurarsi del cibo e qualche preziosa informazione . Un giorno toccò anche ad AM ; scese a valle lungo i ripidi e scoscesi sentieri assieme ad altri cinque patrioti . La neve arrivava fino al polpaccio , il camminare era pesante , ma il loro spirito di corpo era enorme , possente , anche perché essi sapevano di trovare conforto . Quel giorno i tedeschi non si erano fatti vivi , e la pattuglia partigiana poté rifocillarsi tranquillamente in una bettola di campagna chiamata “ BAR “ . Improvvisamente si sentirono urla , poi venne dato l’allarme : “ rastrellamento , i tedeschi “… Zaini in spalla , fucili spianati , i sei uomini varcarono la porta del bar come ossessi, AM non vide più gli altri cinque compagni e dovette astutamente cercare un nascondiglio . Dietro il fabbricato vi erano accatastate un’infinità di fascine di secca legna , senza pensarci su , vi si buttò dentro a capofitto e fra uno sforzo e l’altro , riuscì a nascondersi per bene . Solo il suo cuore rompeva quell’agghiacciante silenzio sepolcrale , tutti erano fuggiti , tutti si erano rintanati nelle case . Le fascine gli premevano sulla testa , lo zaino gli rompeva le reni , mentre la canna del suo fucile , bersagliata da un raggio di sole , luccicava come un diamante . In quell’istante pregò . Pregava Dio , pregava sua madre , gli passarono per la mente i bei giorni trascorsi in famiglia , i suoi giochi infantili , la pace travolta degli uomini e pregava , ed il cuore gli batteva forte , aveva paura , comprensibile paura , era giovane e naturalmente attaccato alla vita , anche se in quel periodo era una vita da cani .Qualcuno , girando per il cortile , sussurrò parole incomprensibili , certamente non era tedesco , era dialetto piemontese , poi , da sotto il nascondiglio vide un suo amico d’armi che confabulava con un contadino , la bufera mongola era passata ed era arrivata la sospirata ora di uscire da sotto le fascine . Un poco si vergognava , nascondersi non era bello , avrebbe voluto combattere , ma non era ancora giunto il momento . A passo cadenzato ripresero la via dei monti e ben presto arrivarono al distaccamento partigiano , quel giorno era andato tutto bene , lo spirito benedetto della madre , vigilava . I giorni trascorrevano lenti ed il freddo , era il peggiore nemico . Apprendevano dalle staffette , gli orrori della guerra , le città distrutte , gli uomini degenerati e l’essere umano ridotto a bestia , e loro , pur con le armi in pugno , non potevano fare niente ; dovevano aspettare . Ma una mattina , arrivò un ordine dal Comando Regionale , bisognava scendere in pianura e distruggere le attrezzature dell’ Aeroporto locale . Le armi furono scrupolosamente esaminate , furono distribuite le munizioni , impartite le istruzioni e ben presto tutti erano pronti per l’azione . Al campo sarebbero rimasti solamente il “ Toscano “ , un vecchio di settant’ anni , e il “ Boccia “ che si era rotto una gamba cadendo in un fosso , gli altri , tutti indistintamente , sarebbero scesi in tre gruppi distinti ed avrebbero attaccato la guarnigione dell’aereoporto . AM , faceva parte del secondo gruppo , cioè , era uno dei venti uomini che non sarebbero entrati subito in azione , ma avrebbero aspettato gli eventi , nascosti ai margini del campo , coprendo poi , la ritirata dei compagni . Il primo gruppo aveva il compito di circondare i baraccamenti dove alloggiavano i militari stranieri e metterli a tacere . Il terzo gruppo , era composto di cinque specialisti in balistica , i quali avevano ordine di opporre le cariche , con l’involucro di paraffina , nei punti nevralgici dell’ aereoporto , inoltre , dovevano distruggere o danneggiare gli aerei al suolo . L’azione , tutto calcolato , doveva durare circa venti minuti , avendo poi , previsto l’arrivo dei rinforzi tedeschi dalla vicina cittadina , due uomini avrebbero minato il ponte sulla strada carrozzabile . Tutto andò come prestabilito , tranne che per il ponte , il quale , guardato a vista da tre sentinelle germaniche , rimase intatto . Le baracche furono circondate ed in silenzio , le sentinelle del campo fatte prigioniere . Dopo questa operazione , i cinque , entrarono in azione , e cominciarono a collocare le cariche ad orologeria . Intanto nell’interno delle baracche , si svolgeva un’altra operazione , cioè , il sequestro dei documenti , il prelievo di armi , la caccia alle scatolette di carne . La prima esplosione , squarciò l’aria , quello era il segnale di ritirata . Il primo gruppo , si ritirò con calma , portando seco prigioniero il più alto graduato del campo , un sergente della Luwbafen , il quale venne preso in custodia da tre dei cinque uomini guastatori , gli altri due , “ Pece” e “Riso” , si fermarono nell’interno dell’ aeroporto , per danneggiare gli aerei . Si venne poi a sapere che “Riso” fu ucciso dai rinforzi precipitatisi dopo la prima esplosione , mentre “ Pece” e i due del ponte , si rifugiarono in casa di fedeli amici . Frattanto AM ed il secondo gruppo ; dopo avere atteso il passaggio di quasi tutti i componenti del primo e terzo gruppo , presero velocemente la via dei monti . Anche in quell’occasione , il nostro uomo , non aveva sparato un colpo , la sua era stata una missione di vigilanza a protezione dei suoi compagni . La reazione germanica , fu violenta , e per due giorni , furono cannoneggiati i picchi dei monti circostanti , ed i valorosi patrioti , furono costretti a rintanarsi in grotte e buche . Nel frattempo , nella sua città natale , gli invasori la facevano da padroni e suo padre aveva ignorantemente denunciato la scomparsa di suo figlio AM ; ed i presupposti erano chiari , suo figlio era un bandito e si meritava la punizione che spettava a simili fuori – legge . L’ignobile uomo , si vantava la denuncia fatta , mentre la povera madre , molto ammalata , non si stancava di benedire il figlio . Vennero così i primi mesi del 1945 ed AM , non sapeva che la sua povera mamma era morta , era rimasto isolato dal mondo , ( in quel tempo non civile ) , e non giungevano notizie . La vita era diventata dura ed impossibile , continui rastrellamenti , incendi di paesi , fucilazioni in massa , deportazioni . - La sua squadra doveva spostarsi da un monte all’altro , da una valle all’altra e la posta in palio era dura , pericolosa , era la vita , la continuazione della vita , la conservazione della vita . Maledetta guerra , quando terminerai ? Quando questi stupidi uomini capiranno che cosa è la guerra? Lui sperava sempre in bene e pensava che se fosse ritornato vincitore , avrebbe perdonato a suo padre , che certamente fu accecato dall’odio inculcato nel suo povero cervello ignorante da non si sa quale ignobile propaganda . Anche il padre , dopo la morte della moglie , aveva cambiato molte opinioni e resosi conto di cosa volesse dire guerra , invasione , distruzione , aveva smorzato i suoi bollenti spiriti . Il crepitio delle mitragliatrici era assordante , il fuoco dei boschi illuminava la grigia scena apocalittica . Stralunato , affamato , irrigidito dal freddo , AM , temette per un attimo , nella vittoria del mostro , ma la sua mente aperta , il suo spirito accelso , reagirono vigorosi ed i suoi nervi , le sue viscere , tornarono calmi . Impugnava il moschetto come un giocattolo da fanciullo , forse , non si rendeva conto dell’inevitabile sorte che l’attendeva . Piombavano addosso proiettili , come coriandoli a carnevale una buca , due pietre , tante preghiere . I suoi compagni erano sparsi ovunque e reagivano al fuoco del nemico , Lui , che aveva voluto tanto combattere , in quel momento era tranquillo , pensava a sua madre , alla maledizione di suo padre e non sparava un colpo , forse aveva paura di uccidere . Lui non sapeva che sua madre era morta , e con essa , forse , la sua benedizione , sicuramente era rimasta in quel frangente , la maledizione di suo padre . Il calvario fu duro e spietato , scesero a valle , umiliati e malmenati dalle orde inferocite, ogni tanto , poi , un frutto amaro attaccato ad un albero , insieme ad un cappio un essere umano ed un cartello ; “BANDITO”… Gli interrogatori furono estenuanti e feroci , qualcuno morì ed altri istupidirono , AM resistette ancora qualche giorno , finché la razza superiore , non decretò la sentenza . Furono portati in massa , o meglio trascinati , sul picco di una montagna dal nome splendido : “BENEDETTA” , si scavarono da soli la fossa e spirarono sotto il piombo straniero , senza avere più la forza di proferire parola . “ Eran giovani e forti e sono morti “ , la storia si ripete . Non si ripeterà certamente la maledizione del padre , che dopo aver vagato per paesi e contrade , in cerca del figlio , incontrò sul suo cammino un cavallo rosso e colui che lo cavalcava , aveva in pugno , una grande spada , e trionfante fuggiva tra la cenere dei paesi distrutti . Trovò il corpo del figlio ; lo trovò sulla montagna “ Benedetta “ , tra fango e le ossa contorte , tra il piombo straniero ed i fiori appassiti , di là era passato il secondo cavaliere , il secondo flagello . Ma tra il fango ed i fiori appassiti , spiccava una bandiera ; il bianco simbolico delle camicie ; il rosso del sangue versato ; il verde dei prati “ Benedetti “ . Così morì AM , abbandonato dalla benedizione della madre e per fatalità trucidato sul monte Benedetto . Il padre lo pianse , il suo cervello non era più ignorante , era diventato cenere ; vedeva fantasmi , sognava enormi cavalli , possenti cavalieri . Guerra vinta dall’ ideale del figlio , perduta per la maledizione del padre . Che avvilimento nell’animo nostro , che susseguirsi di domande che le nostre menti pongono . Perché deve scorrere il sangue umano ? Perché l’uomo distrugge il suo simile ? Perché si inventano ordigni per poter eliminare l’umanità il più rapidamente possibile ? E per pronta risposta , altri uomini fanno altre guerre , fomentano altre rivoluzioni . Obbiettivamente devo dire : Sporco commercio… L’industria pesante è ferma , non lavora , logicamente non si forgiano più cannoni , non si costruiscono più carri armati , come risolvere il problema ? Semplicissimo . In tutto segreto , si riuniscono due , tre potenti uomini e , decidono che il Sud-Est , deve invadere il Nord-Ovest . Battaglie di spie , dio agitatori politici , attentati a catena . Infine la tanto sperata guerra arriva , ( nel mondo attuale , le guerre , le rivoluzioni , si sviluppano , cosa strana , in mezzo ai popoli poco progrediti ) ; e le due o tre nazioni in gioco , giocano la loro carta , cioè , vendono armi alla nazione loro amica e magari anche alla nazione loro nemica . Le industrie pesanti , ricominciano a giostrare e l’oro entra a getto continuo , nelle varie casse organizzate . Non sto qui a citare esempi , che ben tutti conoscerete , voglio solo che i vostri cervelli si orientino , in questo campo , ad essere pessimisti . L’ottimismo lo otteniamo , per i debellatori della peste , della tubercolosi , del cancro ; perché sono conquiste ottimistiche ; il pessimismo lo teniamo per tutte le azioni che possono rendere l’uomo schiavo di se stesso , speculatore , falso , intollerante , incivile . Il grado di civiltà raggiunto dai vari popoli progrediti , è buono , però vi sono ancora in mezzo a questi popoli progrediti , delle grandi piaghe , come : - le ingiustizie sociali , la disoccupazione , le malattie , la miseria , la fame ; tutto questo , l’essere umano dovrebbe eliminarlo facendo un lungo esame di coscienza , pensando che ogni essere umano ha il sacrosanto diritto di vivere civilmente . Vi è chi nasce fortunato , chi nasce sfortunato , chi la fortuna se la crea , chi la fortuna la spera ; vi è chi tiene al lusso , al lavoro , al guadagno , vi è invece chi non badando alle leggi umane , si degrada a tal punto da divenire quasi una bestia . “ E quando ebbe aperto il terzo suggello , io udii la terza creatura vivente che diceva : - Vieni . Ed io vidi , ed ecco un cavallo nero ; e colui che lo cavalcava , aveva una bilancia in mano . E udii , come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva : - Una Chenice di frumento , per denaro e tre chenici d’orzo per un denaro ; e non danneggiare né l’olio , né il vino .” << La civiltà , e ancora più quella cristiana , non è costituita né dal numero , né dalla forza , né dal denaro , ma dal desiderio paziente , appassionato , vivo , ostinato che ci sia sulla terra MENO INGIUSTIZIA , MENO DOLORE , MENO DISPERAZIONE>>. (Raoul Follerau) |
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