Creato da poeta_della_notte il 28/07/2007

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ROMANO BATTAGLIA

*Ci si può ammalare e perdere l'entusiasmo della vita
Quando non si ha più voglia di guardare il cielo;
Di parlare con la gente;Di ascoltare..Di sperare*

 

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serate nere

Post n°292 pubblicato il 30 Maggio 2015 da poeta_della_notte

Mi ritrovo sempre qui a scrivere nelle serate peggiori, in quelle dove mi girano un po' le cose male, o meglio, mi girano e basta. Magari è una frase o un fraintendimento che mi fanno salire il nervoso, uno sfogo che non posso dire, qualcosa che mi devo tenere dentro e lasciarla raffreddare e aspettare.
Sento l'Inverno ancora dentro di me, ho un cuore gelato, quei pezzi che ne rimangono almeno, il sole non arriva a scaldarlo, la primavera non arriva dentro di me, resto fredda, ho un mondo, davvero, un universo, di emozioni contrastanti, gioie dolori, e avvolte sembra che le cose vadano anche abbastanza bene, ma poi ci sono queste "serate nere" in cui mi rendo conto che non riesco davvero a uscirne, ad affezionarmi, ad andare oltre quel sorriso che mostro a tutti. Dico sempre "sono asociale dentro" è vero in un certo senso, soffro terribilmente la solitudine, cerco sempre il contatto fisico, un abbraccio un bacio, però alla fine mi tengo lontana da tutti, non voglio essere toccata, non voglio essere ferita, non voglio parlare e conoscore altre persone, voglio stare con me stessa, e contemporaneamente vorrei non essere così...vorrei riuscire ad aprirmi ancora, a innamorarmi davvero, a volere bene, lasciar entrare questa aria calda di quasi estate a farmi battere l'anima. muovermi dallo stand-by in cui mi sono rinchiusa. Dico sempre che se una persona vuole cambiare deve farlo, se non va bene una cosa di te devi cambiarlo non serve piangersi addosso... lo dico sempre...voglio crederci. voglio credere che posso vivere ancora in questo mondo. perché come dice Romano battaglia: ci si può ammalare e perdere l'entusiasmo della vita quando non si ha più voglia di guardare il cielo parlare con la gente, di ascoltare e di sperare!!
forse ci riuscirò un giorno, uno di questi, a tornare a vivere davvero, o meglio, a entrare nel mondo a pieno titolo,perché evidentemente, non l'ho mai fatto, prima ero solo una ragazzina ingenua, poi sono stata "la fidanzata di.." (un stronzo) per troppi anni...e ora che sono qui mi sento inadeguata purtroppo.

Sono serate nere queste in cui avrei voglio di parlare di tutto ciò che è andato male, di urlare e spaccare le cose, ma contemporaneamente non voglio sentire nessuno, non voglio parlare e se mi cercano rispondo male solo per sperare,poi, che mi cerchi ancora...la verità è che ho bisogno di un suo abbraccio più di ogni altra cosa ora, sarebbe il compromesso perfetto...un abbraccio! uno solo, per credere ancora un po', per ancora qualche tempo, che le cose possano, effettivamente, andare meglio!
Ci sono queste serate nere in cui ho solo un gran vuoto dentro e il desiderio di andarmene via per sempre da qui, mollare tutto e tutti e sparire, come se non fosse mai esistita, da questa parte del globo, una me, nessun poeta della notte, nessuna warrior moon o chissà quale altro nome...puff..in una nuvola di fumo..e ricominciare dove davvero nessuno sà che esisto se non sono io a presentarmi!

smpr vstr poet 

 
 
 
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DIVINITÀ GRECHE

Tànato o Thanatos (dal greco θάνατος), dio della mitologia greca che personificava la morte e che era ritenuto figlio dell'Erebo e della Notte (o di Astrèa) nonché fratello gemello di Ipno.
Era rappresentato come un uomo barbuto ed alato, insensibile alle preghiere perché dal cuore di ferro e dai visceri di bronzo. Tuttavia due strane leggende di origine popolare narrano di come il terribile Tànato fu costretto a cedere il corpo di Alcèsti ad Eracle e di come, in un'altra occasione, fu incatenato da Sisifo.

 

 

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