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Post n°22 pubblicato il 20 Aprile 2012 da pseudoanonimato
Come sirene per antichi navigatori è il canto dei tuoi fianchi.
Ascolto racconti di viaggi fantastici -è la suggestione che ho di te- racconti di coraggiosi mercanti partiti da Venezia con la sola certezza che la stella del nord non si muovesse. Sei un respiro profondo di brezza che giunge dal mare come i il profumo di spezie preziose che osano da oriente con i resoconti immaginari che quei mercanti riportarono .
Sei un orizzonte lontano che fa immaginare una spiaggia poco oltre lo sguardo. |
Post n°21 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da pseudoanonimato
Quante modalità per raggiungere uno scopo! Voglio vincere con il minimo sforzo voglio mentire dicendo la verità voglio partire dopo per arrivare prima voglio intorbidire le acque per far venire a galla i pesci voglio storcere per raddrizzare voglio uccidere il serpente con il suo stesso veleno voglio spegnere il fuoco aggiungendo legna far salire il nemico in soffitta e poi togliere la scala creare dal nulla cambiare costantemente rimanendo me stesso... ciò che in realtà desidero e ambisco è vincere senza combattere perchè combattere appartiene... a chi ha energie da sprecare
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Post n°20 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da pseudoanonimato
imparo a gestire il dolore con attenzione. Non occorre trattenerlo come un respiro prolungato. Si manifesterà con la forza che gli è propria. Avrà spazio dentro di me: non lo ostacolo. Si prenda i suoi tempi e i suoi luoghi. Lo lascio fluire. Non gli pongo barriere, lo sento. Non me ne compiaccerò nemmeno: questa è la trappola più insidiosa. Passerà e lascerà la sua bava di lumaca. La traccia lenta del suo strisciare macchia, non esistono detersivi per il dolore. Bene, quando il sorriso tornerà sarà più pieno e consapevole. Indosserò l'abito macchiato e sarà il mio abito. Non ne sarò fiero ne mi vergognerò. Ora la lumaca striscia ma presto arriverà l'autunno e andrà in letargo. Allora tornerò a sorridere senza avvertire colpa ne rimpianto.
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Post n°19 pubblicato il 23 Gennaio 2012 da pseudoanonimato
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Post n°17 pubblicato il 19 Gennaio 2012 da pseudoanonimato
Spesso le circostanze non ci permettono di diventare alberi che svettano frondosi e placidi. Forse siamo nati nel fitto sottobosco oppure all'angolo di un marciapiede: forse abbiamo trovato un angolo di terra in cima al campanile. Nulla però ci può negare di mostrare un poco della nostra natura, sia che siamo malinconici come salici o poderosi come quercie, attrattivi come gigli o semplici come nontiscordardime. |
Post n°16 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da pseudoanonimato
Una margherita selvatica È cresciuta nel cortile dell’ora d’aria In un angolo, solitaria e coraggiosa. E’ l’unica, merita onore. Quanta fierezza nell’espiare l’ esistenza In questo luogo più selvaggio Di qualsiasi jungla immaginata. Poi un giorno è stata spiccata da un giovane tossico -diceva “ tanto quelle ricrescono”- incapace di comprendere che il proprio fardello è uguale nel mondo in cui siamo stati immersi a quello del debole vegetale. Fare l’esperienza del mondo è la stessa cosa per una margherita come per un giglio |
Post n°15 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da pseudoanonimato
ho sepre ammirato la luna, fin da bambino. Fino a pochi anni fa vedevo nei suoi crateri occhi e bocca. non è una metafora: non ricordo quado ho razionalizzato che si trattava semplicemente di crateri... ma mi sembra ieri quando la sua immagine era familiare e antropomorfa. Sono passati alcuni mesi dacchè la sua primitiva immagine è riemarsa, attraverso lo sguardo splendido di una bimba a cui, sebbene lontanissima, voglio bene. Si chiama Federica, ha quatro anni e vive in Pennsylavania. l'auotobus era talmente affollato che, non essendoci posto, dovetti tenerla sulle ginocchia. lei era stata adottata l'anno precedente. Il suo vissuto, brevissimo, era già stato segnato da notevoli traumi e vicissitudini. Ricordo che giocavamo con la condensa sul vetro, disegnando faccine e smile. Poi, fra gli alberi del bosco che attraversavamo (le autostrade in pennsylvania solcano la foresta come la matita sul foglio bianco) apparve lei. Placida e immobile. Federica richiamò la mia attenzione e mi disse in un orecchio: " ella me mira y me quiere!" Provai una nostalgia insansata. Evocò uno sguardo che non conoscevo da tempo ma che sapevo mi appartenne. Questa notte ho guardato la luna e ho pensato a Federica. |
Post n°14 pubblicato il 07 Gennaio 2012 da pseudoanonimato
Amo le arti visive. Amo quelle meno appariscenti. Amo l'arte che stimola più la mente del cuore. Amo l'arte che genera pensiero. Per l'emozione c'è tempo.Una bella ragazza mi emoziona, così come un tramonto infuocato. Ma non generano l'emozione di capire qualcosa in più del mondo che mi circonda. Io questo lo chiedo all'arte. Stimo molto quest'uomo. Traduce fedelmente, nella sua opera, l'idea che il mondo è molto di più di ciò che si percepisce con i sensi. |
Post n°13 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Post dialettico???? Post dialetticooo!!!!! la verità è che le parole non sono la verità. le parole descrivono il mondo con la loro energia evocativa, narrativa e costruiscono immagini. ma sono solo immagini. questo è il mondo? immagine? beh, se così è, allora mi adeguo. ma non lo amo. no . non lo amo. posso forse nutrirmi dell'immagine di cibo nutriente? si placa la mia sete alla vista di cascate scroscianti? le parole sono il mondo e il mondo è fatto di parole. amore? una parola. affetti? una parola. odio? una parola. vita, sparanza, futuro, sicurezza, vecchiaia, santità, dio, morte, uomo? parole. non sto facendo il verso alla canzone di Mina, come qualcuno crede e già sorride. Anche se la leggerezza di questa citazione varrebbe più di molte pesantezze che si potrebbero aggiungere. amo il buddismo e non dovrei avere scivoloni così profondi. ma sono anche profondamente occidentale. E' che noi occidentali orientalizzati siamo in bilico su un pericoloso baratro: da una parte il rifiuto che la realtà che stiamo vivendo sia veramente la realtà (oriente), dall'altra l'incapacità di rifiutare davvero il fatto che quello che stiamo vivendo sia la realtà(occidente)...la parola sta proprio in mezzo. non appartiene ne all'una ne all'altra categoria di pensiero. ma proprio per questo maledettamente insondabile. una volta qualcuno disse che il "Logos" ( la parola) è Dio...che sia la chiave di volta? |
Post n°12 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
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Post n°11 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Il tuo sguardo ha il colore del cielo e del cielo l'evanescenza in divenire tenero, sognante e crudele ricordi quei giorni bianchi, morbidi e velati come alberi lontani scorti nella pianura che albeggia dal finestrino del treno in corsa -hai le iridi del colore dell'erba in autunno- ti dissi un giorno e tu ridesti. |
Post n°10 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
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Post n°9 pubblicato il 21 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Essere un’alga sull’oceano Io non so cosa sono gli altri qualcuno sembra cullato verso un orizzonte con scogli su cui essere infranto o un fondale sul quale affondare o pesci da cibare o spiagge leccate dalla risacca su cui riposarsi e seccare Io sono un’alga sull’oceano galleggiante sballata dalle correnti Dove portano i reflussi? Girano e rigirano tornando alle proprie spire |
Post n°8 pubblicato il 21 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
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Post n°7 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Cosa sei, chi sei, fiume? Non acqua solamente, certo. Non acqua che scorre, non valanghe di pietre bagnate. Non sponde che si affacciano all’acqua, nemmeno piccole onde luccicanti. Non acqua silenziosa o fragorosa, ne folla infinita di gocce. Forse il figlio di torrenti invernali nati nel travaglio lontano del ghiacciaio? Nemmeno acqua che scava e solca, nemmeno foce o estuario, acqua che crea pianure e valli, acqua dolce che disseta il mare. Mi risponda il fiume Che cosa crede di sé Me lo dica , lo sussurri O lo gridi feroce: perché sappia cosa sto guardando. |
Post n°6 pubblicato il 17 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Esistono persone che avrebbero potuto intraprende strade molto diverse da quelle che si trovano a calcare se solo fattori indipendenti le avessero favorite. A volte però il caso ( avverto un certo pudore nel chiamarlo destino) è implacabile. Conduce comunque verso ciò a cui avrebbe condotto anche in tutt’altre circostanze. Vanja Bulov per esempio era falsario. Anzi faceva il falsario. La sua professionalità non assurgeva a condizione esistenziale. Era solamente un’attività nella quale era incappato ma che il fondo apprezzava. Si potrebbe obbiettare che “falsario” è una forma di esistenza. Non puoi fare il falsario senza esserlo nel cuore. Vero è che falsario è una categoria umana molto più vasta di quanto si possa ad una prima impressione immaginare. Falsario è colui nella cui personalità alberga una tale pochezza da non vivere che di riflesso, facendo l’imitazione di quello che immagina essere un uomo. Falsario è quello che propone una immagine, a sé e agli altri, grandiosa e ricca di padronanza, mentre la realtà intima è un bambinone frignoso, fragilissimo e incapace. Da questa opinabilissima –ma abbastanza solida- descrizione si intende che quella del falsario è una struttura della personalità molto, molto comune. Si annida soprattutto nei contesti burocratici, impiegatizi e strutturati gerarchicamente. Si potrebbe quasi osare, affermando che quella del falsario sia la struttura caratteriale del settore terziario. Sorrido scrivendo, ma ad una più attenta riflessione mi convinco che non dovrei. I falsari sono poi infiltrati in ampi comparti dell’esercito, della polizia, della politica. Un politico che si rispetti non può permettersi il lusso di essere un uomo, dotato di libero arbitrio. Deve sempre ossequiare quell’immagine senza la quale -a torto o a ragione- non verrebbe mai eletto. Avendo perso la capacità prima e intima di percepirsi e rappresentarsi in modo diretto e quindi originale, conduce una vita solo apparente. Salvo sbracarsi in festini licenziosi come rave-party per gente in giacca e cravatta, il cui scopo è sovvertire la sua condizione, farlo palpitare per qualche attimo nella pelle di essere umano che esce con tutta la sua carica bestiale. Il falsario è la caricatura del libero arbitrio. Tutto questo non era, Vanja Bulov. Lui non era falsario, lui faceva il falsario. Si potrebbe dire, non senza escogitare di nuovo un paradosso, che “fare” è molto peggio che “essere”, dato che per questo motivo in quel periodo si trovava in carcere. Evidentemente è così, per ragioni più contorte e indecifrabili di quanto siamo in grado di elaborare. Per la borghesuccissima società, fare il falsario è assimilabile al furto, mentre essere falsario, incarnare il carattere e spacciarlo al prossimo con soddisfatta arroganza, appartiene a quel decoro che anzi avvalora la rispettabilità. L’uno e l’altro deprecabili, l’uno e l’altro rispettabili. Le qualità etiche, se non più basse nel secondo caso, potrebbero apparire simili se solo la società, guidata dalle sue oscure ragioni, non ne indicasse una così marcata differenza. Ma questa è una storia, non un articolo di antropologia culturale sul giornale del liceo. Quindi dicevamo ,Vanja Bulov faceva il falsario.... |
Post n°5 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Il mondo trabocca di eventi non sincronizzati intuizioni inespresse amori implosi emozioni mai portate in superficie l’intima solitudine che raggela ha il volto di Dio poiché veramente cos’è questo Dio se non solitudine? Chi ardisse sfidarne lo sguardo -e la scrittura in questo è chiara- e solo per un istante guardasse nei bui occhi a cercarne il fondo davvero morirebbe per aver troppo azzardato. |
Post n°4 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Sarebbe bello avere una tana che solo io conosca un rifugio primordiale come di tassi e volpi - se ne avverto il desiderio è perché son programmato ad avvertirlo come son programmato a desiderare seni che si offrono o da conquistare e cibo nutriente che perpetua il corpo il segreto è avere pochi desideri o non averne affatto? - Sarebbe bello anche volare con un deltafly per esempio fumando marijuana e facendo l’amore mille metro sopra la terra allora potrei dimenticarmi di tante cose potrei dimenticarmi anche di me stesso. |
Post n°3 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
Osservo spesso vecchie foto – quante ne conservo della donna che ho amato- è la bambina che ho amato è la ragazzina che ho amato è la donna che ho amato - in esse gioca e scherza con fratelli o parenti non sa ancora che nella sua vita ci sarò io a farla amare a poi soffrire la farò piangere ma alla fine la salverò - come conosco la mia piccolina è un amore che è solo amore non lo troverai mai più neanche se lo cercassi in tutti gli sguardi le carezze gli abbracci gli amplessi - questo che ti affido trascende tutto la morte è compresa così disinteressato non si può non sentire non si può non sentire - Gelosia ti scaccio Dolore ti scaccio Timore ti scaccio Preoccupazione ti scaccio perché amo la tua essenza. |
Post n°2 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da pseudoanonimato
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Inviato da: eternal_night
il 21/05/2012 alle 18:02
Inviato da: dueoreper1Nick
il 26/01/2012 alle 03:55
Inviato da: pappacorni
il 25/01/2012 alle 04:19
Inviato da: NullaDentro
il 23/01/2012 alle 07:01
Inviato da: pappacorni
il 23/01/2012 alle 04:42