Creato da: chinasky2006 il 01/08/2007
A sud di nessun nord...

 

In the death car

 

Ultime visite al Blog

margaritorobertoautosport156natalydgl7Donato45michelelaurenti89bradipo_79kiss_and_knifeLorenzo_Favilli4ever72arcenciel13seeronluigi230393tigredellapadaniaandre.cosemarkomanetti
 
Citazioni nei Blog Amici: 11
 

 

 
« LETTERE DI UN ERETICO CH...SIMONCELLI, FLYING IN THE SKY »

COME IL REGIME TI SPEGNE IL PENSIERO

Post n°202 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da chinasky2006
 

Un manipolo di submentali bestie libere e brade, sfasciano una città e distruggono sul nascere la manifestazione degli “indignati” nostrani. In parte sono tifosi delle curve, in crisi d’astinenza da violenza e guerriglia urbana a causa del daspo dell’illuminato ministro Maroni.  Si sfogano allora nelle manifestazioni di protesta, come in libera uscita dallo zoo.
Avviene solo in Italia, anche questo. La globale giornata d’indignazione ha avuto scontri e violenze solo qui. Perché? Chi li protegge? Come mai un sistema d’intelligence come il nostro da anni non riesce ad identificarli? A chi servono? Chi li manda? A chi giova agiscano liberamente? Perché quella gestione dell'ordine rabberciata? Qualche temerario se lo chiede, a mezza voce. Poi però, quando si tratta di dare una risposta, nicchia. La mezza voce diventa afona pavidità. La risposta provo a darmela guardando alcune facce. Potevano mancare Gasparri e Cicchitto? Rotondi e La Russa? Mi provocano qualche abbondante sbocco di vomito caldo (cit. una divertente blogger dei tempi lontani), che riverserei con piacere sui loro turpi volti di cemento. Ed è un rutilar di aberrazioni: “Cattivi maestri”…”la politica della sinistra li spinge a questo..”, “colpevole come loro è l’opposizione che ha armato la loro mano.”. Così parlarono i nuovi emblemi della moderazione. Quelli che negli anni ’70 tiravano bombe, usavano manganelli e passavano metà della loro esistenza tra una questura e l’altra, accusati di terrorismo di matrice fascista.
Qualche foglio filo governativo dà pieno sfoggio della propria demenza satirica involontaria: “Eccoli i cocchi di sinistra”, troneggia a caratteri cubitali su uno di essi. Intanto Maroni, ministro dell’interno e futuro premier da radio elettra, è ancora lì, a metà del suo epocale discorso. Ciancica con lo stesso eloquio che si ode nei bar tra avvinazzati, solo che lui pronuncia le frasi con tono ferale e solennemente-demente: “Ci poteva scappare il morto”, sintetizza. Poi chiude promettendo che dalla prossima manifestazione saranno prese misure drastiche. Perché non questa volta, evitando ai vari “er pelliccia”, di rovinare tutto? A chi è servito allora ammazzare nella culla una manifestazione di semplice indignazione? Chi può, grazie a quella mandria di ultrà da stadio, crogiolarsi in prestampati, e scritti da giorni, assiomi: black bloc=indignati=contestazione al governo=comunisti=contrari alle libertà=brutto-brutto? Chi ne approfitterà per impedire nuove manifestazioni di dissenso, rafforzando la sacrale inviolabilità del regime? 
Si torna all’inizio, tristemente. Perché solo in Italia avviene questo? A chi giova? Chi li manda? Mi rispondo, con vaga confusione mentale dovuta ad eccesso di gin: Sarà perché solo noi abbiamo una dittatura mascherata da elezioni democratiche (pure Hitler fu eletto dal popolo), bieco populismo e “libertà” sbandierata nel nome di un partito. Regime non dichiarato, ma conclamato nei fatti.
Già. Ma a proposito, il despota che fa? Ha appena vinto alle camere, ottenendo il voto di fiducia. Vincere è l’unica cosa che sa fare, sempre e comunque, con ogni mezzo, lecito o illecito ma reso prassi consolidata. A saper governare anche nell’interesse degli italiani si sta attrezzando. Ci vogliono almeno diciassette anni di studio. Via, un pugno di danari, due sottosegretariati ed un vice ministero per gli altri martiri immolatisi alla sua causa. Così, apertamente, senza dietrologie e sotterfugi. “Povera patria, tradita da gente che non sa più cos’è il pudore”, cantava quello.
E sui disordini, che dice il sommo? Ferma e sdegnosa condanna per le azioni di quei terroristi sovversivi. Nemmeno dodici ore di tempo ed ecco apparire una folgorante intercettazione del leader moderato, che confabula freneticamente col suo maggior consigliere politico: Tal Lavitola, latitante affarista e delinquente conclamato, nonché ministro ombra degli esteri e tessitore di tutte le più raffinate trame internazionali della Farnesina. Sì, Lavitola, il latitante. Quello del finto dossier su Fini, avete capito. Il pluri imputato premier si sfoga col fidato consigliere latitante. Tra tanti paradossi, questa mi sembra una cosa in linea. Il sultano sbotta: “Ci vorrebbe una rivoluzione…mettere un milione di gente in strada, assaltare il palazzo di giustizia di Milano, assediare Repubblica (il giornale, eh)…e cose del genere insomma.”. Il latitante si fa silente, pensoso. Poi gli dà appuntamento per discuterne bene-bene a quattr'occhi. “Buona giornata Dottore, un bacio!”, e chiude.
Cosa sia avvenuto nei successivi incontri non è dato sapere. Si può solo immaginare. Forse è stato uno dei tanti consigli dei ministri annunciati. Quelli in cui si dovrebbe discutere di sviluppo. Solo che il Ministro dell’Economia non c’è, ed il Ministro dello Sviluppo in quelle stesse ore è nello studio televisivo di “Ballarò” a dicutere di escort. Ecco svelato allora cosa sono in realtà quei finti consigli dei ministri di cui si leggono gli annunci: solo e soltanto vertici del sultano coi suoi affaristi, col ministro degli esteri ombra Lavitola e con quello degli Interni, il massone Bisignani, quando era a piede libero. 
In buona sostanza, al despota travestito da ottuagenario Che Guevara rifatto, coi tacchi ed il parrucchino, non deve essere riuscita l'auspicata rivoluzione violenta. Il rivoluzionario moderato di Arcore non ce l'ha poi fatta a mettere in piazza un milione sostenitori coi rolex al polso e gioielli tintinnati, a bordo di lussuose Lamborghini coupè. Ma solo una dozzina di vecchie bacucche, comparse di “uomini e donne”.
Paradossi e surreali controsensi di questa oscena realtà che siamo chiamati a vivere. Aprite gli occhi su quella che è stata la più orrenda rivoluzione apportata da monarca posticcio:  Spegnerci il cervello. Abituarci a ragionare per un'unico indirizzo “col regime o contro”, annullando le ideologie, sovvertendo ogni credenza. Tale e tanto è l’orrore che porta dietro di se. Ed allora ecco altri paradossi e pillole che ci chiama ad ingollare, scientemente. Alla gente di sinistra rimane il superpoliziotto Di Pietro. Bravo Di Pietro, eh. Forza Tonino nostro. E pazienza se è fascista nell’animo, se propone leggi speciali ed arresti preventivi per i dimostranti potenzialmente violenti.  Ce lo dobbiamo far piacere diamine, perché è contro Berlusconi. Ha l'ardire di dirci che quell'impiastro si fa le leggi ad personam! Bravi, belli e di sinistra anche chierichetti e suore in borghese come Franceschini, Franceschetto e Rosy Bindy. Loro sono la sinistra reale. Turatevi il naso e appoggiateli, dicono che Berlusconi è malvagio. 
Ogni tanto anch’io cado vittima di questa spirale dell’assurdo e penso che anche un frigorifero guasto o un topo morto da idolatrare, sarebbe meno dannoso. Ma quando il regime del 106enne tiranno, nel 2042, sarà caduto, cosa rimarrà in concreto? Niente dalla sua parte, perché sgretolatosi lui ed il su regno da demagogo, attorno c'è il vuoto tombale. E dall'altra, che rimane? Di Pietro con le sue leggi di polizia e trovate da Gestapo? Cattolici fintamente di sinistra che reintrodurranno il divorzio ed il divieto di aborto legale? Morto il despota o caduto (per sua volontà, figurarsi se riescono a batterlo loro), cos’hanno da dire questi figuri che il regime ci ha spinto a sostenere indirettamente come i possibili liberatori perennemente incapaci di farlo sul serio? Che politica produrranno? Continueranno a supplicare il fantasma dell'imputato premier a dimettersi? Lo definiranno, con feroce invettiva, “pietoso” o "zuzzurellone"? Cosa potrà partorire questo branco di incapaci sfascisti frutto di un aborto paradossale creato dall'indegno mostro di Arcore? Potranno ancora sparare al Radicale, certo. Dargli la colpa di tutto, di ogni fallimento di sinistra.  Solo perché quelli, i venduti Radicali capeggiati da un logorroico vagamente sclerotico e con canuta coda di cavallo, si ostinano a votare no. Mentre loro, quelli che non sanno nemmeno fare dei conti matematici da quinta elementare sul numero legale, se ne vanno sull’Aventino. Sono i buoni. E continuano a candidare Scilipoti, Calearo ed un altro drappello di responsabili folgorati sulla via del Messia. I venduti Radicali, intanto, dopo loro esposto, vedono riconosciuto da un tribunale il broglio della lista Formigoni/Minetti in Lombardia. Cose che non potrebbero fare Franceschetto e la suora in borghese, pur'essi avvezzi a brogli e raggiri. Solo che sono meno scaltri e sfacciati. Poca roba, vero. Ma è un segno. Gli unici a fare opposizione concreta, sono quei radicali venduti al soldo del gran serpe tentatore. Che però dal serpe rifiutano il Ministero della Giustizia, votano contro e smascherano i brogli delle liste elettorali della Pdl. Noi dobbiamo tenerci Di Pietro, la sua legge Reale, le sue mostruose creature Scilipoti e co., ed altri aborti intellettuali cui ci ha costretto chi ci vuole esseri non pensanti.
Paradossi, si diceva.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963