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AGONIA DI UNA SINISTRA MORTA

Post n°218 pubblicato il 28 Marzo 2012 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006

Il mega presidentissimo divino, nella sala trucco e parrucco di Arcore ripassa il discorso da tenere durante il vertice di governo. Agita le braccia con l’enfasi del gran condottiero: “La giustizia…le toghe rosse…i comunisti in ogni ganglo vitale…la crisi invenzione dei pessimisti di sinistra…l’equo processo prescrittivo…no-intercettazioni, sì-libertà!”. Fede e Confalonieri lo guardano estasiati, ma non sanno come comunicargli che all’incontro andrà Angiolino Alfano. Il vecchio anchorman prende la situazione in pugno: “Sire, è un incontro da poco, pensi alle cose importanti. C’è il Milan che gioca un’amichevole con Pizzighettone, deve incoraggiare la squadra conducendola alla suprema vittoria…”. Quello gonfia il petto, e si convince. Prontamente informato sulla situazione dello squadrone rossonero, non manca d’elargire qualche gemma d’onniscienza, anche medico-sportiva: “Troppi infortuni cribbio! Che massa d’incompetenti…me li distruggete, con quello che costano. Basta allenamenti, per vincere non bisogna allenarsi…”. Silenzio tombale. A qualcuno ricorda il governare senza fare leggi. Lui se ne va, diretto al campo d’allenamento, accompagnato dalla pettoruta badante vincitrice del casting, Mariarosaria Rossi. 
L’erede al trono di marzapane, Alfano, è invece prontissimo al vertice. Gli hanno piazzato due microcip nel cervelletto ed un auricolare nell’orecchio, pietosamente celato da un riportone posticcio degno di uno Strippoli d’antologia. Grazie allo strumento e tramite il coordinatore Cicchitto, potrà essere in contatto coi massimi vertici di massonerie, servizi segreti, sette sataniche, mafie ed organizzazioni criminali no profit. 
Angiolino, Casini e (l'ultimo ad arrivar fu Cacasenno) Bersani giungono sorridenti nella spartana dimora del nuovo presidente del consiglio Monti-Fiorello che, come l'orrido cabarettista, a tutti piace. E’ la purga bipartisan dopo la suicida sbornia tirannica. Siamo italiani, del resto. Dopo la pilucca, c’è l’aspirina. Lui li accoglie con uno slancio accalorato. Muove persino le braccia, e gli parte un draculesco e metallico “beeeeene. Evviva”. Nessuna musica, ballerine in perizoma e champagne a fiumi, come nei vertici del precedente esecutivo delle libertà. Regna invece gran morigeratezza di costumi e sobrietà, imposti dal momento. Monti chiama la baffuta badante coi capelli color topo: “Porti un bel bicchierone d’acqua di rubinetto per tutti!”. Il più contento dei tre appare Casini. Il pretone emiliano non sta nelle mutande per aver riportato la Dc al potere. E senza nemmeno dover vincere le elezioni. La sua politica cerchiobottista paga, in un momento di crisi. Alfano mostra buona sicumera. Ogni tanto scuote il riportone posticcio, per ascoltare meglio le direttive dei sommi vertici tramite l’auricolare. Bersani ha il cipiglio di chi mica vuol farsi prendere per allocco, giammai. Lui nel governo conta. Eccome, se conta. Porterà dentro le pretese della sinistra italiana, anzichenò. Casini è così spetazzante dall’emozione che giunge addirittura a scattare una tragicomica foto a testimonianza dell’evento. Un autoscatto, che posterà su twitter. Già, perché questi sono giovani. Conoscono gogòl, sanno che sul pc si scrive senza biro ed usano anche twitter. Poi uno guarda cosa  e come scrivono, ed appaiono più sobrie e profonde le riflessioni di Boldi o Lino Banfi. 
Monti-Fiorello parte come un treno sulla galattica riforma del presunto lavoro, quando ancora c’è. Taglieggiamenti, borseggiamenti, autoemotrasfusioni, stupri di gruppo, licenziamenti violenti, fino alle forme estreme di crocifissione e lapidazione verso chi oppone resistenza, volendo lavorare. Il neo premier imbalsamato, non esclude l’utilizzo di sanguisughe. Espone poi un abbozzo di nuova legge elettorale: Grosso modo, non si dovrebbe votare più. Potrebbe conservare diritto di voto solo chi lavora e guadagna più di 6mila euri al mese. Alfano finge di scuotere il capo e gli cade l’auricolare, quindi continua a braccio. Accetta tutto, purché vengano salvati i diritti di mafiosi, corruttori ed evasori miliardari. Considera anche una situazione d’emergenza: l’abolizione del lavoro. Casini fa scattare un’altra foto all’usciere, poi fa la faccia rabbuiata di chi si appresta al sacrificio superiore: “Ebbene, è il paese reale a chiedere questo…e poi, che saranno duecento euri in meno in busta paga?”. “Ah, per me niente – gli fa eco Angiolino – li guadagno in un’oretta. Per i miei elettori, piuttosto…essi dovranno ridurre di mezz’ora la prenotazione dei campi da golf, comprare una bottiglia di champagnino in meno al mese ed altri dddolooorosi sacrifici…”. I due sono però contenti, come soddisfatti sono gli obiettivi dei rispettivi partiti. Il primo, far dimenticare gli anni del malato di mente e fingersi protagonista di una politica di destra, finalmente. Perché la loro era soltanto cipria al sapor di sterco. L’altro, il democristiano, di governare col 2,5% di voti. 
E Bersani membro sostenitore del più feroce governo di destra della storia? S’assopisce nell’acme del discorso del Premier Fiorello. Quelli sanciscono lo squartamento dei diritti dei lavoratori e lui dorme sulla sedia, emettendo un sibilo orrendo. Gli vengono alla mente immagini atroci: Bandiere rosse, Togliatti, Berlinguer, operai in piazza che gridano i loro diritti. Poi, come in un incubo di morte di ogni parvenza di sinistra, egli appaiono la madre badessa Bindi, Veltroni, Finocchiaro...E balza in piedi, svegliato di soprassalto. Guarda Monti che gli sorride benevolo, come il duca conte con Fantozzi. “Su, Bambocci, non ci facci perdere tempo. Gli elettori di sinistra le saranno grati…”. Quello vorrebbe fantozzianamente alzarsi in piedi e gridare ai quattro venti il suo disappunto. E’ tormentato…. Filini-Casini: “E andiamo Fantocci, si decidi, perdio!”. Calboni-Alfano: “Firmi o no, Puccettone? E lo sapevo che questo è proprio una merdaccia…”. Quindi il duca conte: “Andiamo, sottoposto, andiamo, me la dii quest’approvazione.”. Quello annuisce con un tragico sorriso, si genuflette e gli bacia le nocche con devozione, mentre nel cervello continuano a ronzare immagini stecchite di bandiere rosse, scioperi, operai dell’italsider…

 
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