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Il Popolo dei ping ping

Post n°110 pubblicato il 18 Maggio 2009 da chinasky2006
 

 

 

Ma come, non ti piace Ping ping? Non ti fa tenerezza?!”.
Quella domanda è risuonata nella mia scatola cranica per qualche secondo.
No, mi fa ribrezzo quello gnomo spaventoso. Non mi piace Ping ping, e non voto nemmeno Berlusconi, pensa.”.
Sei un uomo orribile, un insensibile! E che diavolo c'entra Berlusconi? Mischi una trasmissione d'evasione con la politica, adesso?”.
Niente.”.
Povera mente ristretta. Non riusciva a vedere un nesso così evidente. Al più ha abbozzato una similitudine sull'altezza. Come la maggior parte dei satiri illuminati strappati alla mezzadria.
E' bene precisare alcune cose. Ping ping è un triste scherzo della natura. Un uomo di cinquanta centimetri, affetto da una grave malattia genetica. Quelli come lui hanno poche alternative. Andare al guinzaglio di miliardari eccentrici, essere dileggiati, l'ipotesi più crudele è il circo. Già, ma non aveva ancora avuto un'intuizione più geniale e rivoltante, Barbara D'urso. La sagace presentatrice, ha fatto del nanetto dal colorito grigiastro, l'attrazione della sua meravigliosa trasmissione. Una specie di circo televisivo. Non solo nani, ma anche casi umani, giganti di quasi tre metri, uomini pelosi, malati mentali che vogliono diventare tronchi d'albero, gente con migliaia di ferri conficcati nel corpo, altri squilibrati col corpo completamente ricoperto da tatuaggi, e poi l'uomo che vuole somigliare ad un gatto, ci ha i peli su tutto il viso e somiglia ad un raccapricciante uomo delle nevi. Tutti si esibiscono ed allietano il pubblico.
Spinto dalla curiosità morbosa, ho guardato per mezz'ora buona. Con gli occhi sbarrati e la mani serrate ai braccioli. Gesù cristo! Mai visto uno spettacolo così ributtante. Dico sul serio. Semplicemente agghiacciante. Possibbile che non si possa estendere il reato di “oltraggio al pubblico pudore anche alla tv?” Poi leggi i giornali, e scopri che la trasmissione ha avuto ascolti record. Tutti quanti presi dalla mia infantile e masochista curiosità temporanea? Forse. Non vedi altre alternative. E invece la settimana dopo altri ascolti eccezionali, esorbitanti. La D'Urso sa i cazzi suoi.
L'avevo vista un pomeriggio, alle prese con una trasmissione di “sensibilizzazione xenofoba”. E m'era rimasta impressa come una patella agonizzante. Una che pur di fare ascolto mostrerebbe una donna disperata e violentata, gridare e strapparsi i peli della fica, per protesta. E lei seduta, con lo sguardo contrito, trattiene qualche lacrima. Mostra un'espressione dura, e da la parola al pubblico. Uno della solita comitiva di gitanti della Val Brembana, invoca con veemenza la pena di morte. E giù applausi scrosciati. La solerte e giammai fascista-populista-Briateur style Santanché li aizza con ferocia, invoca la castrazione chimica per i clandestini e poi la pena di morte. Altri applausi a scena aperta. Sansonetti, barbuto ex direttore di “liberazione” si presta allo spettacolo avvilente, per qualche pugno di danari. E quasi da ragione alle due, scusandosi di esistere. Adesso ha creato il quotidiano “L'altro”. Probabilmente ospiterà un editoriale della D'Urso sull'immigrazione. Poi la presentatrice conclude con la filippica moralista forcaiola, come se stesse leggendo un testo scritto, in un teatro di quart'ordine. E manda la pubblicità. Al rientro, un grazioso siparietto col pornodivo, nonché (raffinatissimo) scrittore, Franco Trentalance, e gustosissimi doppi sensi sulle misure artistiche dell'attore. Risolini maliziosi e ammiccamenti.
Con lo spettacolo dei casi umani, però, la geniale cinquantenne imbellettata da quindicenne smidollata, ha dato il meglio di se. Mai visto niente di più osceno. Il nanetto malaticcio piace davvero a tutti. E lei gongola per gli ascolti, ammicca. Sembra il premier che sorride, snocciolando i dati e le percentuali di consenso. Diventa un idolo. Su “facebook”, gruppi di attivissimi nullafecenti decerebrati, creano gruppi di fans di Ping ping. Sembrano i circoli delle libertà. A me continua a farmi paura mista a ribrezzo, ne avrei spavento anche se lo vedessi in un film di fantascienza. Poi mi assale solo una grande pietà. Non mi sorprenderebbe tra qualche giorno, leggere una notizia di gossip. "Pingping avvistato assieme ad una fotomodella, ex tronista, arrivata terza a miss italia.".
Ci amiamo tanto.”. Confessa lei con gli occhi dell'amore, mentre lo tiene in braccio e gli accarezza la testolina pelosa.
Oppure, lo vedremo come buffo attore protagonista di un film porno. O ancora come tronista di “uomini e donne”, con centinaia di gallinelle che si tirano i capelli, si azzannano e se lo contendono. Biogna solo attendere cosa deciderà la D'urso.
Fai dei discorsi da pazzo! E' solo un nano, è buffo e divertente, niente di più! Vedi il male ovunque!”. Continua a bacchettarmi la sagace amica.
Povera mente traviata. Il popolo ottuso dei ping ping. Certe trasmissioni sono il sottobosco rivoltante della situazione attuale. Lastricano le strade asfaltando cervelli deboli. Peggio, ma molto, della trasmissioni propagandistiche-folkloristike di Emilio Fede. Prima di sconfiggere Berusconi bisogna eliminare (magari fisicamente) personaggi come la D'urso. Il germe insano, che abitua le menti all'orrore. Che gli fa dimenticare il pudore e la vergogna. La tv che sfrutta il dolore, gli scherzi atroci della natura. Trasforma tutto in fiction. Di pomeriggio allarma i poveri disperati con scene di stupri, la caccia al violento rumeno da rispedire in patria. Di sera ci allieta con obbrobriosi spettacoli circensi. Nani, ballerine, ed altre indegnità immorali. Propaganda che incita alla xenofobia, e placa gli animi con un “orrore divertente”. Pensare a ping ping e riderne. Così ci vogliono. Gente che odia il “diverso normale” (stupratore come tutti gli stranieri) e venera il diverso “buffo”, e ne ride. E non riesce più a pensare, perde quell'abitudine superflua. Odia, s'allarma, e non sa più arrossire. E non può che votare Berlusconi. Non s'imbarazza più nessuno di fronte a certi spettacoli osceni. Figuriamoci se ci si può rattristare coi teatrini indegni del premier. Rimane Emma Bonino e pochi altri, ad averne vergogna. E non tutti hanno la forza di spegnere, o cambiare canale. Ma hanno diritto di voto. Tutto torna.
La povera babbea che mi sta di fronte non l'ha capito. Sono io il diverso. Il pazzo da rinchiudere. Quello che non ha mai capito niente di come va la vita. Che non è mai entrato nelle dinamiche. Che non ha le amicizie giuste. Che si vergogna a chiedere. Che chiede scusa di continuo, senza un perchè. Una specie di fallito. Che morirà a 42 anni senza contributi. Forse suicida, forse per cirrosi. Probabilmente come un barbone, incendiato in una stazione di periferia, da qualche ragazzotto forgiato nella palestra della D'Urso & co., giusto per ravvivarsi la serata. Rimango un povero diavolo che ha ancora il culo vergine, si imbarazza davanti ad un nano da baraccone umiliato, e non riesce proprio a votare Berlusconi.

 
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