Mi alzai. Tossii. Mi venne un conato di vomito. Mi infilai lentamente i vestiti. "Mi fai sentire uno zero", le dissi. "Non posso essere così tremendo! devo avere anche qualche lato buono!". Finii di vestirmi. Andai in bagno e mi buttai un po' d'acqua sulla faccia, mi pettinai. Se solo potessi pettinarmi anche la faccia, pensai, ma è impossibile.
Quotidiani deliri e farneticazioni di un povero stronzo. Tutto ciò che leggerete è chiaramente frutto della più fantasiosa irrealtà allegorica di chi scrive. E' ben evidente come simili nefandezze non potrebbero esistere nel mondo reale.
Chi vuole farsi del male leggendo anche di Tennis, trattato nella grigia stanza di un centro d'igiene mentale, mi trova anche qui: TENNIS E PSICHE
Tratto da una rivista del 1986. “Ci troviamo di fronte ad una sovversione silenziosa delle regole costituzionali, che non ha alcun corrispondente negli altri paesi europei. E' venuto meno uno dei pilastri della democrazia: Quello che consente all'elettore di confermare o rimuovere (e sostituire) le maggioranze di governo. La possibilità cioè, di “conoscere per deliberare”. In quale altro modo potrebbe essere eseritata da parte del popolo quellla sovranità che ad esso è solennemente affidata dalla costituzione? Un golpe violento, brutale e tradizionale che elimina fisicamente le sedi ed i simboli della democrazia. Nessuno può negare la sistematica, feroce esclusione di Pannella dal video di stato: Unico leader di partito, il cui volto è stato quasi totalmente rimosso e la cui voce è stata imbavagliata. Riconquistare il diritto all'informazione dei cittadini, riconquistare con esso i requisiti minimi di democraticità della politica è possibile se si ha il coraggio di vedere e di volere. Fuori da questi argini obbligati, vi è solo la prepotenza e la violenza dell'illegalità.”. Ventitré anni fa, la situazione dell'informazione era totalmente diversa. C'erano ancora i comunisti che lessavano i bambini, il muro di Berlino divideva la città, Paolo Maldini aveva esordito l'anno prima in serie A, furoreggiava ancora la Democrazia Cristiana, il Vaticano poteva esercitare il suo potere politico in modo discreto, avvalendosi dell'ecumenica esecuzione della DC, senza dover invocare con ferocia (un giorno si e l'altro pure, dagli schermi delle televisioni) pertugi santi e genuflessi, nel mucchio. Non c'erano intellettuali leghisti a governare, agitare cappi in parlamento ed a partecipare a ritrovi neonazisti. Non esisteva l'impero Berlusconiano. Era ancora da venire la sua scalata prepotente (che nessuno leghi l'aggettivo “prepotente” con il turpe affare Mills. Sia mai.). Non aveva televisoni, figuriamoci se gli era balzata in mente la meravigliosa idea della “discesa in campo”, con canti gregoriani ed un alone mistico a far da contorno. Siamo nel 2009. “Solo il 3% degli elettori sanno della partecipazione della Lista Bonino-Pannella, alle elezioni europee. Si ha paura che voi sappiate, è questo è il regime di oggi. Dove vi è strage li leggi, vi è strage di popoli.”. Cos'è cambiato in quasi un quarto di secolo? Maldini gioca ancora (ma questa è un'altra storia, che trascende le umane e volgari vicende legate al tempo). Allora la discriminazione era solo prerogativa del sistema televisivo statale. Oggi vi è pluralità (E' così. Se non siete d'accordo fatevela voi una televisione, poi candidatevi alle elezioni e vincetele pure). Il bavaglio sulla democrazia è praticato (in un silenzio indifferente), sia dalla Rai, che dalle televisioni del Monarca Supremo. Non cito il terzo polo televisivo. Quello snob-radical chic, dove rampolli degli Agnelli, algidi avventori e piccosi nobili decaduti, parlano con la “evve” moscia, sbuffano spocchiosamente, si comportano come fossero lavoratori delle acciaierie e si dicono a sinistra del partito comunista cinese. Allora come oggi, il feroce regime ha solo cambiato padrone, e continua a sopprimere le idee. Mira a fare fuori, a sopprimere chi continua a battersi per la difesa dei diritti civili.