Non ho fatto il consueto giro tra i blog amici, ma posso immaginare che molte pagine siano dedicate alla neve, che cade inesorabile da trentadue ore su Milano.
Si vede solo neve, si parla solo di neve, si impreca per i disagi arrecati dalla neve, si fà provviste per sopravvivere alla neve. Ed è proprio ciò che io ho fatto, le provviste!.
…dopo aver passato un’oretta sul sito bol.com sono passata in libreria e ho tirato su le mie scorte.
Puntualizzazione: un sacchetto smilzo della libreria ha all’incirca il valore economico di un sacchetto stipato del supermercato.
Ma non voglio impantanarmi in questo retorico discorso.
Spero di aver speso bene i miei soldi. Punto.
Oggi per me la carta stampata è il cibo necessario (mi permetto questo volgare sinonimo di libro).
La neve mi ha fatto aumentare la voglia di leggere, di proiettarmi in vite e mondi altrui, di essere rapita, e di negarmi al mondo (cosa peraltro che mi viene molto bene).
Tutto attutito e distante, il mondo è fuori, bianco e irreale, e se volessi potrei immaginare di essere a Pietroburgo o in qualunque altro posto cui la neve fa visite più frequenti.
Invece sono a Milano e la mia aiuto è sotterrata sotto 40 centimetri di soffice e spumosa neve, Inutilizzabile, così come i numerici telefono delle persone che conosco, non posso aspettarmi che qualcuno noleggi una motoslitta per portarmi a bere un aperitivo, sarebbe bello però! E così mi godo questa sosta che altrimenti non mi sarei concessa, e come un garbato amante osservo il mio sacchetto con studiata “non fretta” alternata a palese desiderio, senza precorrere i tempi.
Au revoir
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:44
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 08:28
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il 25/03/2009 alle 08:03
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:26
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il 25/03/2009 alle 07:23