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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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DA SAGGEZZA A SUPERSTIZIONE

Post n°952 pubblicato il 24 Maggio 2011 da Praj
 

Una religione vale pressappoco l'altra. Non ce n'è alcuna per mezzo della quale non si possa diventare saggi, né alcuna che non si possa praticare come la più stupida delle superstizioni. (Herman Hesse)



 
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Commenti al Post:
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 24/05/11 alle 19:49 via WEB
ciò che penso al riguardo è che ogni religione, ogni scuola, ogni via è valida per tutti noi e in quel preciso istante che scegliamo cosa seguire non potremmo fare altrimenti che di quello che abbiamo scelto, se è giusta o sbagliata, se ci porterà avanti o indietro stà solo in come ci apriamo o ci chiudiamo ad essa. Tutto il cibo ci serve per nutrire il nostro corpo e utte le religioni possono essere per noi un insegnamento, ma se sputiamo nel piatto in cui mangiamo credendo che quel cibo non è buono per noi è perchè volevamo che il cameriere ci portasse quel gusto che noi credevamoe avevamo già visualizzato e assaporato attraverso le secrezioni salivari che erano già pronte. La stessa cosa è se andiamo a una conferenza, se ascoltiamo qualcuno, se attraversiamo un percorso di una religione o di una scuola, di un lavoro e così via, se non ci viene offerto quello che noi e per quello che noi avevamo stabilito di crescere, non cresceremo, perchè ogni cosa è buona se non ci sputiamo sopra. Scusa la metafora, ma sono a digiuno da stamattina e non ho fame nemmeno stasera, ma mi sforzerò di mangiare e so che quello che mangerò sarà buonissimose io fossi predisposta a mangiare ! ;-))))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/11 alle 09:26 via WEB
Infatti il punto non riguarda la religione in sè, ma siamo sempre noi. Se dalle letture spirituali di una religione, via o scuola spirituale, dagli incontri con i suoi maestri o guide, dalle esperienze vissute in quel ambito... tutto ciò non ha portato ad una reale trasformazione interiore, fatto maturare una apertura di cuore sempre maggiore e una più ampia consapevolezza, vuol dire che sono servite a ben poco. Al massimo avranno dato una tinta di colore diverso alle pareti della nostra mente. Se abbiamo usato gli insegnamenti per darci una patina ideologica di spiritualità, senza far sì che il cambiamento avvenisse veramente in noi è stato allora solo una inutile messa in scena. Effettivamente allora le religioni o vie spirituali sono diventate forme di mera superstizione, di credenza letteraria o pseudo culturale. Sono d'accordo con te, infine, sul fatto per cui se abbiamo "spiritualmente mangiato" in un certo contesto serio ed poi si sputi su di esso e lo si rifiuti per motivi di comodo è molto probabile che sia un fatto egoico, derivante da una non sostanziale adesione ai principi e lineee per paura che lo stesso ego venga messo in discussione o in crisi alla prova dei fatti della reale trasformazione interiore. Un sorriso e buona giornata. ;-)))
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devarishi
devarishi il 25/05/11 alle 07:00 via WEB
La persona fa la differenza. Ognuno interpreterà i principi di quella religione in base a ciò che ha dentro. Se è libero, troverà la libertà, se è schiavo troverà la superstizione. ciao lara
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Praj
Praj il 25/05/11 alle 09:38 via WEB
Uno spirito libero, condivido, trova la libertà innanzitutto dentro di sè. Qualora dovesse aderire a forme o discipline spirituali (Religioni) perchè funzionali alla sua crescita, all'espressione di sue caratteristiche psicologiche, capacità o bisogno di condivisione, coglierà comunque e sempre l'essenza di quegli insegnamenti, non si farà mai fagocitare dalla forma degenerata (superstizione), dalla lettera... L'onesta con se stessi è sempre basilare. Il motivo e lo spirito di fondo di una ricerca interiore autentica deve essere quello di andare incontro al Vero, anche se il prezzo da pagare può essere alto per le mire e ambizioni egoiche, per il nostro orgoglio e vanità. Solo il vero ci può rendere liberi. Ciao e buona giornata. :-))
(Rispondi)
 
 
devarishi
devarishi il 25/05/11 alle 10:02 via WEB
Si, sono d'accordo. Tempo fa mi sono iscritta ad un forum Buddhista, pur non appartenendo a questa dottrina (e a nessuna dottrina e religione istituzionalizzata) è sicuramente quella che sento più affine. E invece sono rimasta basita dalla superstizione che ci può essere anche in essa. Leggevo di forze del male che lottano contro le forze del bene, ma non in senso metaforico ma proprio concretamente nella forma di demoni e angeli. Mi sono permessa di dissentire da questa visione inquietante e mi è stato detto che parlando così rischiavo di attirarmi chissà quali sventure. Non ho più scritto in quel forum...non certo per timore delle sventure...eh...eh.. ciao lara
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Praj
Praj il 25/05/11 alle 12:28 via WEB
Anch'io nel mio lungo percorso ho avuto modo di constatare più volte quel fenomeno. L'ho riscontrato nei seguaci delle vie spirituali più disparate che ho avuto modo di conoscere e con cui mi sono confrontato. Ciò mi ha fatto riflettere: da cui ho dedotto ciò che lo stesso H.Esse nota. Ciao :-)
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devarishi
devarishi il 25/05/11 alle 13:31 via WEB
Effettivamente è così, ma credimi che se non avessi letto quello che ho letto, non avrei mai immaginato che all'interno del Buddhismo ci potesse essere tanta superstizione. Voglio dire...la dottrina del Buddha che si è allontanato da tutte le credenze per sperimentare e trovare la verità....come può essere distorta a tal punto...? mah... ciao lara
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Praj
Praj il 26/05/11 alle 09:52 via WEB
Lo sappiamo, purtroppo. Può, eccome se può! E ciò riguarda non solo quella religione. Ciao! :-)
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Ladyeone
Ladyeone il 25/05/11 alle 09:35 via WEB
Ognuno di noi deve essere capace di prendere il buono da tutte le cose per crescere in consapevolezza: lo stesso vale per le religioni. Ognuni religione ha in sè buoni principi ma sta a noi farne buon uso. Lady
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Praj
Praj il 25/05/11 alle 09:47 via WEB
Concordo con te, Lady. Infatti sta a noi incarnare quei principi che, se osservati e colti in profondità, essenzialmente sono sempre gli stessi per ogni religione, via o scuola spirituale. Le distorsioni, le deviazioni che possono essere accadute lungo i processi storici non dovrebbero però mai farci mai perdere di vista il succo degli insegnamenti comuni ad esse. Vivendo i principi che stanno alla base di tutti gli insegnamenti spirituali dovremmo convergere verso una unità di cuori. Altrimenti stanno nelle credenze formali, esteriori di ogni religione alimentiamo un pericoloso e dannoso quanto inutile senso di separazione. Un sorriso e buona giornata :-)
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