Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« INSULTAREUMANE CONTRADDIZIONI »

ALDiLA' DELLA DIVISIONE

Post n°973 pubblicato il 04 Giugno 2011 da Praj
 

Dobbiamo trovare il modo d’andare al di là della divisione interno/esterno, manifesto/non manifesto, non dualità/molteplicità. Per la maggior parte delle filosofie, o non c’è alcuna differenza o non c’è che la differenza.
Io dico che c’è unità, ma che in questa unità dobbiamo fare delle distinzioni. E andrò ancor più lontano; man mano
diventiamo meno egocentrici, abbiamo una naturale preferenza per il contrario del conflitto, per conoscere l’Unità, cioè la Vacuità. Si tratta di una preferenza naturale che non viene dalla mente. Si scopre semplicemente che, meno siamo distratti dall’ego, meno avremo ambizioni, sete di conquista, d’avere, di diventare, e più siamo attirati dalle nostre relazioni con la nostra esperienza, il mondo e gli altri. La nostra umanità stessa comincia a fare delle scelte, manifestando questa preferenza, che esprime il contrario dell’ego, cioè amore, non-dualità, semplicità, non egoismo, compassione, gioia d’essere o d’essere cosciente.
E’ un’esperienza silenziosa nella quale il mistero e la non-dualità si manifestano nel tempo, nello spazio, nel corpo, in mezzo al pensiero, alla sensazione, all’emozione, al piacere, al dolore, ecc. E’ lì. E’ sensibile, straordinario. C’è una risposta ad ogni domanda, non ci sono più perché , dove le cose sono come sono o come possono cambiare, e allora ci si riposa.
(Andrew Cohen)


 
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Commenti al Post:
teatROM
teatROM il 04/06/11 alle 13:33 via WEB
"dobbiamo","dobbiamo","dobbiamo"? è sufficiente un rilassamento profondo. almeno questa la mia esperienza...il dovere appartiene ancora ad una mente che lotta...meglio rilassarsi,qui,ora. tutto questo dovere e dovere,non fa che rendere difficile il risveglio, non fa che allontanarlo a domani, ad uno sforzo, a qualcosa che mi sembra cosi faticoso.....ma è davvero cosi faticoso????ahahhaa, ciao :)
(Rispondi)
 
kivon
kivon il 04/06/11 alle 14:38 via WEB
Sii ciò che sei e sarai il tathatà dei colori del tuo passato e del tuo futuro mescolato con gli infinithi infinithi che non puoi far altro che farti circondare.......
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 04/06/11 alle 15:02 via WEB
Concordo, Kivon: Sii ciò che sei. Il presupposto però per ritrovare la nostra natura essenziale è che ci accettiamo come siamo, senza giudicarci, qualsiasi manifestazione umana ci è dato d’essere: concretamente e semplicemente esprimere una individualità, essere unici come già siamo. Solo su questo fondamento di unicità pienamente accettata potremo dispiegare al meglio tutto il nostro potenziale in modo naturale e armonioso. Ed in questa semplicità riscopriremo quella naturalezza carica d’energia autentica che non fatica ad esprimersi: perché fluisce su una piattaforma psicofisica che le corrisponde, perché non è più divisa fra il dover essere fra ciò che non è, che crede di essere o diventare, e ciò che è realmente nel presente. Per cui Essere sé stessi, accettandosi così come si è, anche se in continua espansione, per me è il naturale compimento. Buon week end! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 04/06/11 alle 14:53 via WEB
Quel "dobbiamo" è un modo di dire equivalente all'entrare in certo spazio di consapevolezza. Non mi sembra da intendere come un "dovere", un fare... Per il resto, comprendo ciò che vuoi dire e lo condivido. Ciao! :-)
(Rispondi)
kivon
kivon il 04/06/11 alle 14:43 via WEB
Secondo me tutti questi discorsi girano tutti intorno alla non naturalezza cioè al senso di colpa che nasce dal dover accontentare esigenze altrui al diavolo i buddha i cristi siate voi stessi senza nessun dover essere in fondo ogni viso è la traccia della nostra originalità.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 04/06/11 alle 15:01 via WEB
Ciao Kivon... sì, essere se tessi. Forse la reale trasgressione alla ubriacatura imperante delle menti alla rincorsa della visibilità o dell'omologazione, alimentata dai media e dalle ideologie dominanti, è starsene tranquilli, fuori da questi giochi insani e non farsi prendere dal delirio narcisistico di volere lasciare comunque segni della propria follia. Un sorriso :-)
(Rispondi)
devarishi
devarishi il 05/06/11 alle 07:55 via WEB
ciao Praj devo dire che anche a me la frase "dobbiamo trovare il modo d'andare al di là..." non mi piace molto perchè, messa così, sarà sempre l'ego che si impegnerà a trovare il questo "modo"...e si impegnerà, aahh, quanto si impegnerà....ah..ah...ah... Invece trovo molto bella questa frase "dove le cose sono come sono ...O COME POSSONO CAMBIARE, e allora ci si riposa." Che bello...!!! quel "luogo " dove tutto accade, non certo per nostra volontà. ciao lara :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 05/06/11 alle 09:39 via WEB
Capisco ciò che vuoi dire, Lara. Anch'io non avrei usato quel termire che si presta a equivoci, ambiguità, incomprensioni, secondo coloro che hanno percepito il profumo dell'arresa. Ma tant'è che nell'insieme di quello scritto ci può anche stare: basta non fissarsi sulla lettera. Un sorriso e buona domenica. :-)
(Rispondi)
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