lenteris il 31/07/11 alle 13:29 via WEB
E pensare che l'etimologia della parola "candidato" (da candidatus in latino), deriva da persona con la toga candida, persona onesta, in grado di svolgere un ruolo di organizzazione e cura senza scopi personali ma per il bene del popolo. Bene, sappiamo quanti sono i "candidati" del nostro parlamento che hanno a che fare con la giustizia e quelli che sono riusciti a schivarla… ok. Dunque la sete di potere, la corsa all’accaparramento e l’individualismo tirano come argani le menti di chi vive per il potere e quindi nelle continue battaglie, conflitti e competizioni nei confronti del mondo. Ecco che il braccio di ferro o la truffa o la prevaricazione sembrano gli unici strumenti per garantirsi protezione del patrimonio (di qualsiasi genere materiale) alla faccia degli altri. Allora, fermiamoci qui. Questo è il quadro, il fermo immagine della realtà odierna, la diapositiva attuale … (…attuale…?). Comunque, fermiamoci e partiamo da qui. Questo è quello che vorrei dire: cosa possiamo fare? NOI. Vediamo, per esempio lavorare sulla parte sana del mondo, nutrire quel piatto di bilancia che pende con fette di fiducia, buoni propositi, incoraggiamento di stile e creatività per i nostri giovani che si affacciano tremando di fronte al quadro del futuro dal nome “catastrofico”. Credo molto nei campi magnetici, e anche nelle radiazioni dei nostri pensieri che sono poi quelle che colorano il nostro sguardo e spesso anche quello di chi ci sta accanto. Credo nel sorriso ottimista come antidoto alla resa. Questi “candidati” macchiati e con loro tutte le nostre macchie e quelle su Gaia, hanno bisogno di pulizia, ordine. E quindi, cosa possiamo fare noi! Ci possiamo dividere i compiti, per esempio. Ognuno è diverso e quindi ha diversi talenti…: qualcuno lavorerà sul piano della denuncia, altri sull’informazione, altri sulla natura, altri sulla cultura, altri sulla salute, altri sull’arte e altri sul recupero del gioco e dello sguardo benevolo. Serviamo tutti, assolutamente, nessuno escluso. Perfino le macchie possono dare forza e impulso all’energia e alla voglia di pulizia. Ma se ci facciamo distruggere la luce degli occhi dalle macchie, chi resta in campo a tenere alto lo sguardo? Come si diceva: la felicità, l’ordine è dentro di noi e se perdiamo il centro della stabilità invulnerabile ci fermiamo, non possiamo più costruire terre fertili e nuovi sentieri. Tiriamo fuori e coltiviamo quel buono che c’è dentro e fuori di noi… Urliamolo al mondo, cambiamo la diapositiva in qualcosa di superabile almeno a livello interiore… Claudio perdona l’enfasi ma questo è un tema che mi sta molto a cuore. Tu stai portando una luce bella con il tuo blog e comincio da te: grazie per il buono che hai e che dai. Questa è già azione concreta per il bene del mondo. Costruiamo, mattoncino su mattoncino, una nuova fiducia...:) Un abbraccio dopo la cavalcata… :)
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il 09/07/2023 alle 12:42
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