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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« ESSERE E PENSAREIL FANTASMA DELLA LIBERTA' »

RAPPRESENTAZIONE IRREALE

Post n°1089 pubblicato il 04 Agosto 2011 da Praj
 

La presenza dell'Osservatore Testimoniante, quindi neutrale, impersonale, non può essere associata alla passività, ma solo al non coinvolgimento interiore. Tuttavia so anche che le parole sono elementi che riguardano la "superficie", ma non per questo non hanno effetti sulla dimensione della comunicazione. Con l'approccio non duale inteso in modo fuorviante, a mio parere, si rischia di sovrapporre i due piani: quello mondano e quello trascendente, non discriminando in maniera intuitiva dove comincia l'uno e finisce l'altro. Si rischia un pasticcio, si fa spesso confusione. In pratica si concettualizza una comprensione che è solo mentale ma che non è ancora divenuta carne e sangue. Si rischia di ascoltare la lettera e non percepire lo spirito. Si capisce qualcosa con la testa, ma ciò che è essenziale non è entrato ancora profondamente i noi. Per cui l'ego spirituale utilizza e assume questi nuovi concetti "non duali" per riproporsi in modo camuffato da pseudodistaccato, falsamente ridanciano. Gioca furbescamente con le nuove parole, con i principi non duali parzialmente compresi.
Trovo erroneo dunque sottovalutare la "superficie", quando la sua espressione è l'effetto, il riflesso, di uno stato interiore, la proiezione di una realtà emotiva di cui non si è pienamente coscienti e sulla quale invece c'è modo di "lavorare" quando l'occasione quotidiana te la presenta, in quanto scatenante umori che si vorrebbero rimuovere, dissimulare per poterci rappresentare per quello che non siamo. Tutto ciò per apparire altro da quel che interiormente non conosciamo e rifiutiamo di noi e che l'altro, direttamente o indirettamente, ci mette in condizioni di dover vedere.


 
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Commenti al Post:
devarishi
devarishi il 04/08/11 alle 10:03 via WEB
Ciao Praj Io mi riconosco in quello che scrivi, ma in termini leggermente diversi. Cioè….da una parte sono consapevole che l’identificazione è un illusione. E’ una consapevolezza da cui non posso più prescindere, ora. Nello stesso tempo mi rendo conto di essere ancora condizionata dall’identificazione. Non si tratta di “ riproporsi in modo camuffato da pseudodistaccato, falsamente ridanciano. Giocare furbescamente con le nuove parole, con i principi non duali parzialmente compresi. “ Cioè…non è qualcosa che riguarda l’immagine che vorrei dare di me, quanto la presa di coscienza che c’è ancora tanto, tanto “materiale” illusorio da riconoscere come tale e da lasciare andare. In fondo….questo processo non può che essere doloroso e difficile per certi versi. Per questo rimango un po’ perplessa da dichiarazioni solo entusiastiche (non mi riferisco a te Praj, è evidente che la tua consapevole è matura) dal momento che quello che di fatto deve avvenire è un radicale “smantellamento” delle identificazioni senza più le consolanti “fughe” in aspettative illusorie e sogni idealistici. Chiaro che alla base c’è la presa di coscienza della REALTA’ che è autentica GIOIA dell‘essere….ma come dici tu, per essere autentica deve diventare carne e sangue. ciao lara
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 05/08/11 alle 08:32 via WEB
Il post è nato dall'osservazione di atteggiamenti riscontrati, osservati. Non si riferiva a te, certamente, ma a coloro che banalizzano insegnamenti non duali profondi. La tua "serietà" nell'approccio alla ricerca invece è tutt'altro che superficiale, autoconsolatoririo, autogiustificante le forme dell'ego spirituale. Ciò che ho scritto non vuol essere un giudizio su chicchesia ma solo un invito a chi pensa di essere "arrivato" a scandagliare più in profondità la natura della sua mente, i luoghi reconditi dell'anima piuttosto che a inebriarsi in fuorvianti scorciatoie. Un saluto sorridente, cara Lara. :)
(Rispondi)
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