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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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CIELO E NUVOLE

Post n°1092 pubblicato il 06 Agosto 2011 da Praj
 

Noi siamo i temporali sia il cielo immacolato che li ospita.


 
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Commenti al Post:
lenteris
lenteris il 06/08/11 alle 09:57 via WEB
Cla, questa è una grande verità, una di quelle per cui vale la pena percorrere un sentiero. I nostri temporali (intesi come tristezze, rabbie, errori) sono le parti in fermento dentro il cuore ampio. Forse vanno amati, capiti, rassicurati, perchè forse è questo è il motivo per cui si scatenano. E sono le nostre bonacce, i nostri soli splendenti che possono accogliere le nostre turbolenze. Così dentro di noi così fuori di noi. Così in basso così in alto... Perchè l'uomo è parte di un disegno ampio e il processo è lo stesso: sentire, non capire ma sentire, riconoscere con un grande atto di umiltà, che noi per primi dovremo ampliare la luce che abbiamo per rassicurare le tempeste, quelle interne sì ma anche quelle esterne, quelle accanto a noi, quelle verso le quali puntiamo il dito, quelle che tanto ci fanno arrabbiare e che sentiamo tanto separate da noi. Ma noi siamo in quel disegno ampio, siamo il temporale e il sole, il mare e lo scoglio. Nessuno di noi è escluso. Non ci facciamo guerra fra noi fratelli e sorelle, facciamo squadra e chi può vada avanti anche per chi resta indietro. Il cattivo (cptivus= prigioniero) è un'anima bloccata, spesso non amata, in cerca d'amore... un sorriso umile :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 06/08/11 alle 15:34 via WEB
Gran bel post sarebbe questo tuo splendido commento. Non ho poco o niente da aggiungere a tali illuminanti parole. Soltanto se avessimo il coraggio e l’onestà di guardarci dentro fino in fondo vedremmo, oltre tanti rosei paesaggi emotivi, anche tutti i fantasmi oscuri ancora circolanti fra le pieghe del nostro pensare e sentire. Vedremmo le ombre che rifuggiamo e di cui ci vergogniamo, la polvere che non abbiamo mai ripulito, gli scheletri che nascondiamo agli altri. Non sarebbe probabilmente un grande spettacolo per il nosro orgoglioso senso d'identità. Vedremmo anche le nostre miserie umane che non vogliamo ammettere. Allora, prima di giudicare il mondo che pensiamo stia soltanto là fuori e sia più sporco di quel che noi anche siamo, riflettiamo. Se volessimo essere giusti, non ci illuderemmo di essere immuni dei mali che imputiamo al mondo, indicando colpevoli che invece potremmo essere proprio noi. Un caro saluto ;-))
(Rispondi)
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