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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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VAMPIRISMO FINANZIARIO

Post n°1116 pubblicato il 19 Agosto 2011 da Praj
 

Chiedere alla finanza speculativa di avere un'etica è come chiedere a Dracula di diventare vegetariano.



La finanza speculativa fa ammalare il pianeta sempre di più con la sua rapacità incontenibile. Se non la si riforma, ci farà affondare in guai sempre più seri.
Siamo guidati e condizionati da schizofrenici operatori finanziari... drogati dai grafici che ogni giorno vanno su e giù in base alle loro scelte emotive e speculative. E' un totale delirio di scelte ondivaghe, irrazionali, che il mondo economico deve subire, con gravi conseguenze per tutti. Se non è patologico un sistema che ogni giorno e su ogni dato si mette in crisi e in discussione i suoi fondamenti, non saprei cosa lo sia.
La globalizzazione liberista, pilotata principalmente dal dio denaro e dai suoi sacerdoti, sta dimostrando di essere un cancro socio-economico-finanziario ormai in stato di metastasi. Purtroppo i molti che non contano in quelle piazze dove si decidono i destini di nazioni sono alla mercè di questo assurdo e cosiddetto libero mercato. Osservando l'andazzo del fenomeno sembra non ci siano antidoti e coraggio politico adeguato e interessato seriamente a fermare questo tumore finanziario, tantomeno di curarlo seriamente.
Si auspica una presa di coscienza di tutti, in paricolar modo dei governati, prima che sia troppo tardi.

 
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Commenti al Post:
Praj
Praj il 19/08/11 alle 09:27 via WEB
«Si conferma nella crisi attuale quanto è accaduto nella precedente grave crisi: la dimensione etica non è una cosa esterna ai problemi economici ma una dimensione interiore e fondamentale. L'economia non funziona solo con regolamentazioni mercantili, ma ha bisogno di una ragione etica per essere in funzione dell'uomo». Lo ha detto il Papa nell'aereo che lo portava a Madrid. Benedetto XVI ha ricordato in proposito «quanto affermato da Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica sociale: l'uomo deve essere il centro dell'economia e l'economia non si deve misurare secondo il massimo del profitto, ma secondo il bene di tutti e quindi include la responsabilità verso l'altro. L'economia funziona veramente bene solo se funziona in modo umano, nel rispetto dell'altro secondo diverse dimensioni».
(Rispondi)
 
skarma64
skarma64 il 19/08/11 alle 11:58 via WEB
mi viene in mente la comunità di damhanur con la sua moneta personalizzata, diversa dalla moneta corrente, e che circola all'interno della comunità per regolarizzare i rapporti di scambio... un modo di tirarsi fuori dalle banche centrali e dai loro giochi di potere. ci stanno schiavizzando.. al mattino si svegliano e ti annunciano che sono spariti 300 miliardi: ma cos'è la Borsa? il cappello magico del mago copperfield? si fanno giochi di prestigio? Il pianeta è un circuito chiuso, a meno che i soldi li hai lanciati nello spazio non possono essere spariti... Dove sono finiti? Il soldo rappresenta un'energia: regolarizza rapporti di scambio che fino a ieri si risolvevano con il baratto. Per comodità, per regolare al meglio i baratti, laddove le reciproche volontà non si incontravano, si è inventato un bene che fungesse da intermediario e compensasse lo sforzo energetico di chi prestava la sua opera o cedesse un prodotto. Oggi il denaro, quest'energia simbolica, ci viene sottratta e noi, pur di stare nel sistema ci stiamo facendo schiavizzare.. T'immagini se ci organizzassimo in comunità e se per moneta useremmo i disegni dei ns bambini? mi rallegro solo a pensarci! un abbraccio forte, caro amico Praj
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Praj
Praj il 19/08/11 alle 14:25 via WEB
Quella di Damhanur sembra una interessante proposta, una via pionieristica che potrebbe dare indicazioni molti utili per società più evolute, dove i rapporti di scambio sono regolati su altre basi che solo sulla moneta, sulla finanza... Si tratta però anche di vedere poi se la l'esperimento su scala un po' diversa di una piccola comunità è fattibile, può funzionare. Occorre per puntare a società di questo genere - anzi, è indispensabile - un livello di consapevolezza partecipativa e comunitaria, fatto in libera scelta, fondato su principi non egoistici, possibilmente etici e spirituali in senso lato. E' molto bello però che ci siamo queste testimonianze, questi esempi croncreti che ci aprono un po' la mente e il cuore a nuove prospettive e che non sono solo utopie. Restano poi da vedere mille altri aspetti con cui bisognerebbe fare i conti. Comunque, dato che il sistema attualmente dominante è al tramonto, è bene anche scorgere piccoli segni e semi di un alba nuova. In questo senso creativo allora e' magnifico anche sognare, cara amica. Ricambio di cuore il forte e fiducioso abbaccio. Un sorriso :-)
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scorpione602
scorpione602 il 19/08/11 alle 23:19 via WEB
ci hanno ridotti a consumatori di beni..quando riusciremo a pensare che siamo Acquirenti, cioè con una coscienza attiva, forse qualcosa cambierà...e poi riduciamo un po' i nostri desideri consumistici, caspiterina!! le cose veramente importanti sono altre..Buona notte, Praj..un sorriso..monica
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Praj
Praj il 20/08/11 alle 09:29 via WEB
Sono d'accordo, Monica: ci hanno ridotto a meri consumatori. E oggi anche il modello della società consumissta sta andando crisi per via delle contraddizioni intrinseche a questo sistema glogalizzato che si fa sempre più evidente. Se arrivano, come stanno arrivando, i tempi duri, di austerità, il che sembra possibile, osservando la realtà dei grandi fenomeni economici, ambientali... che ci stanno venendo incontro, si crea una grande occasione per riscoprire la sobrietà come valore, la rinuncia come disciplina, la semplicità come stile, la solidarietà come sostegno reciproco, oltre che un maggior equilibrio sociale come necessità. La sobrietà materiale, che comporta l'abbandono dell'effimero, del superfluo, la benevolenza scambievole come attenzione all'altro, una saggia giustizia, sono la solida piattaforma per il volo verso l'essenzialità spirituale, purtroppo molto carente carente in molti di noi. E' dalle difficoltà che nascono possibilità di crescita umana, interiore. S'impara e si evolve soprattutto quando s'incontrano il dolore, le difficoltà e il sacrificio. Non va mai dimenticato che niente succede per caso, sia agli individui che alle società. Se affrontassimo i possibili tempi duri con più sensibilità ed intelligenza, benevolenza, in misura delle nostre responsabilità e possibilità, potremmo uscirne un pò tutti migliorati, in ogni senso. Un sereno sabato sorridente. :-)
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