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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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OMAGGIO ad ARNAUD DESJARDINS

Post n°1132 pubblicato il 28 Agosto 2011 da Praj
 

OMAGGIO ad ARNAUD DESJARDINS (che ha lasciato il corpo il 10 - Ago -2011)

... Un giorno a una domanda sulla morte mi si è presentata spontaneamente questa risposta: “Tu non hai paura della morte, hai paura della vita”. Ho riflettuto e mi è apparso con certezza quanto quella risposta fosse vera: la paura della morte è tanto più grande quanto più non si è osato vivere. Se davvero non avrete più paura del
la vita non potrete più avere paura della morte perché avrete scoperto in voi stessi cos’è veramente la Vita, non la vostra vita ma la Vita unica e universale che ci anima, e quindi vi apparirà evidente che quella vita è indipendente dalla nascita e dalla morte.
...
Osare vivere è osare morire a ogni istante, ma è ugualmente osare nascere, vale a dire superare le grandi tappe dell’esistenza in cui ciò che siamo stati muore per fare spazio ad altro, con una visione rinnovata del mondo, pur ammettendo che ci siano diversi stadi da superare prima dell’ultima tappa del Risveglio. Questo significa essere sempre più consapevoli che a ogni istante si nasce, si muore e si rinasce. Ma osare vivere significa anche semplicemente non avere più la paura di ciò che portiamo in noi stessi. E sono sicuro che molti di voi sono d'accordo con me, soprattutto quelli che hanno incominciato a scoprire il loro inconscio. Avete paura di quello che portate in voi perché sapete che non potete contare completamente su voi stessi, che potreste mettervi in situazioni per le quali poi vi mordereste le mani. Ma avete paura di quello che portate in voi stessi anche perché da bambini vi è capitato di essere brutalmente contrastati nelle vostre espressioni, e ciò che era una forma della vostra gioia di vivere e del vostro entusiasmo ha attirato su di voi una catastrofe: vi hanno coperto di rimproveri mentre ciò che stavate facendo vi rendeva felici.

Dal libro “L’Audacia di Vivere” di Arnaud Desjardins - Ubaldini Editore



 
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Commenti al Post:
Shalahba
Shalahba il 28/08/11 alle 20:42 via WEB
Sono molto dispiaciuta per la sua morte. Resterà il ricordo dei suoi libri.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/08/11 alle 21:38 via WEB
Ha lasciato il corpo, ma il suo spirito aleggia ancora e il suo insegnamento sta aiutando molti ricercatori. :-)
(Rispondi)
scorpione602
scorpione602 il 28/08/11 alle 21:32 via WEB
bellissime parole..non lo conoscevo..è vero, la morte fa paura perchè si perde quello che si ha, si perde l'identità, ma se non possiedi, se sei un tutto con la Natura..beh, allora questa paura è destinata a scomparire..ciao Praj, notte
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/08/11 alle 21:42 via WEB
E' stato detto che il sonno è una piccola morte e la morte è un grande sonno. In effetti è così. Ciò che non muore e non nasce è solo il Sé, l'Uno senza secondo. Nell'Oceano della Coscienza, gli organismi corpo-mente, come onde emergono e scompaiono, ma Solo l'Oceano Eterno rimane. Ecco perché chi avrà lasciato il senso dell'io in vita, quando sarà il momento di lasciare il corpo-mente, non avrà paura di morire, soprattutto se ha vissuto con pienezza. Serena notte, Monica! :-)
(Rispondi)
fioreselvatico3
fioreselvatico3 il 29/08/11 alle 21:56 via WEB
Sto fantastico tipo,anche lui lo scoperto da qualche giorno,,,,si una persona che veramente ha compreso,deve aver eliminato dal proprio vocabolario la paura,tutto il resto è ornamento.Non avere paura,è uno stato dell"essere,che nessuno ci potra mai insegnare
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/08/11 alle 23:39 via WEB
E' veramente stato un Maestro di non dualità, di Advaita Vedanta. Mi fa piacere tu abbia incrociato il suo insegnamento. Può dare molto. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 29/08/11 alle 23:44 via WEB
IL problema è che spesso non siamo in grado di accettare la paura: perché, per i modelli culturali che ci condizionano, dobbiamo essere sempre coraggiosi, dobbiamo dimostrare che non la temiamo, o che se anche la sentiamo è giusto agire lo stesso e fare come se essa non ci fosse. In pratica non rispettiamo il nostro vero sentire. Fingiamo di non averla per timore del giudizio, del biasimo sociale, parentale, amicale. Questo atteggiamento crea una scissione in noi, il quale ci fa sentire inadeguati con un disagio interno insostenibile, doloroso, che possiamo superare solo con un onesto e serio lavoro di auto comprensione e accettazione.
(Rispondi)
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