RISVEGLIO INTERIORE

Forza del sentire... e il cuore ne è la fonte e la foce. Per sentire serve anche il silenzio e il coraggio di restare, di non cedere all'istinto della fuga, di posare la spada e guardare la vita dritta negli occhi e tendere la mano, con umiltà e grazia... La grazia, sì, la grazia è la più bella espressione della gratitudine d'amore... Claudio sono vicina a te... e sorrido e ringrazio :)

Il sentirci veramente forti nella grazia (una forza tenera e femminile, direi,) ci accade quando facciamo ritorno al nostro cuore e alla piena consapevolezza, quando riusciamo davvero a vivere con compassione amorevole. Quando siamo connessi al centro del cuore e nella consapevolezza, ci troviamo conessi al Silenzio da cui proviene ogni sentimento pulito: nel Cuore del Coscienza. La compassione, segno di autentica forza, dunque, si esprime sempre in assenza di giudizi, colpe e condanne. Si donna senza riserve. Si manifesta nell'animo soprattutto quando abbiamo perdonato noi stessi e poi sappiamo perdonare gli altri. E, affinché la Grazia dell'amorevolezza possa discendere e donarsi, è importante prima aver completato il percorso del perdono e dell'accettazione. Non possiamo dunque creare direttamente la forza dell'amorevolezza senza esserci spogliati dall'arroganza del senso dell'ego. Grazie per i tuoi toccanti e penetranti commenti, cara Silvia. In amichevole vicinanza, ricambio il sorriso e saluto. :-)

.. avere il cuore che accetta con un'apertura alare del cuore a 360 gradi, dopodichè il volersi bene è già avvenuto e la forza già è. Felice serata.

Eh sì, cara Ester, sarebbe auspicabile si imparasse davvero ad accettarci a percepirci come espressioni del Divino. Che si capisse che quel che ci accade è il volere del Divino in atto, per quanto possa piacere o meno al nostro ego; che si comprendesse il fatto che noi siamo sempre espressioni della sua volontà. Quindi, in questo spirito di accettazione non possiamo che sentici forti. Allora l'incontro con l'altro sarebbe davvero diretto, saremmo davvero capaci di apprezzarci per quello che siamo ora. Se abbiamo davvero compreso che noi siamo manifestazioni del Sé-Dio ecc... sempre e comunque, allora non avremmo più il dilemma di vedere o meno se siamo nella dualità del giusto o sbagliato con il nostro agire. Ci lasceremmo andare all'essere spontanei, senza più il giudice interiore che ci accompagna. E' questa spontaneità è energia fluente, è forza gentile. Serena serata, amica cara. :-)

Certi giorni è proprio cosi, certi altri invece mmmhhhh, vabbè questo è! Praj grazie . Namastè

Vogliti bene anche nei giorni "mmmhhh" e ti sentirai forte anche nella debolezza o vulnerabilità occasionale. Un caro abbraccio, cara Antonella. Namasté! ;-)