Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« PAURA DELLA MORTE?SU QUESTO SI TACE »

CURIOSE COMPETIZIONI

Post n°1153 pubblicato il 10 Settembre 2011 da Praj
 

A volte mi domando sul come mai parecchi (non tutti, chiaramente) dei cosiddetti ricercatori interiori sono così competitivi e antagonisti fra loro e hanno spesso così poca fiducia uno nell'altro. Mi chiedo anche se non è che i vari libri letti sulla liberazione interiore, i vari incontri e corsi spirituali, esposti poi come stellette, li hanno resi ancor più egoici di quanto fossero prima. Mi domando infine come mai è così raro vederli ritornare all'ordinarietà, senza più l'insopportabile vanità e sussiego di colui che crede di aver capito tutto.



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 10/09/11 alle 17:12 via WEB
Credo che interpretiamo male molte volte quelle stellette, che prendiamo e facciamo nostre senza capire che erano a disposizione di tutti. Le stellette viste da me come raggi di luce che ci possono penetrare o meno non sono materia e quindi non si possono raccogliere perchè il raggio è infinito. Quelle stellette sono comunque lì per essere lasciate nel mondo anche se non si vuole più partecipare totalmente vecchio mondo quando ci hanno penetrato. Cosa serve acquisire sempre più consapevolezza se usata solo per il "con-se-pevolezza?" I grandi Maestri non hanno mai tenuto le loro stellette, ma le hanno messe a disposizione degli altri ricercatori . L'uomo non torna all'ordinarietà perchè circondare la sua casa con maestri,stellette esposte,candele e quant'altro fà si che la sua mente dica sono salvo! ..Vero! si è solo salvato nella sua stanza della sua casa in prigione di se stesso! Mi sà che vado a vivere in una casa senza tetto, almeno lì una via d'uscita è permessa! ;-)) ;-)))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 10/09/11 alle 18:25 via WEB
C'è una positività ostentata ad oltranza che fa da contraltare alla negatività tout court. Si chiederebbe solo onestà, semplicità, equilibrio, fuori da schemi e dottrine, parrocchie... Si auspicherebbe si parlasse di esperienze dirette, oltre gli steccati ideolgico-spirituali. che ci tengono separati, divisi in tanti scompartimenti con la propria bandierina di riferimento. Insomma, un dialogo fra esseri umani con un percorso specifico, però pronti all'ascolto, all'incontro, alla condivisione reale, non all'indottrinamento. Un rapporto genuino calato nell'ordinarietà ritrovata dopo i voli e le ebbrezze pindariche della mente "religiosa" o spiritualizzata racchiusa su se stessa o dialogante solo con chi condivide il proprio stendardo. la via d'uscita tu ll'hai già trovata nella tua sincerità e modestia. Ciao, cara! ;-)
(Rispondi)
 
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 10/09/11 alle 19:22 via WEB
Sono convinta non con la mente ma con il cuore, che in quella via d'uscita ci abbia già deposto un passo...ora MI devo incontrare! Ed è la cosa più difficile ;-) viaggio con gli occhiali e i tappi nelle orecchie molte volte per paura ancora di soffrire! ;-) Lo so lo so..soffre il mio ego! Ma fà male lo stesso!! ;-) Che bello leggere sopra le parole, onestà,semplicità,equilibrio, rapporto genuino. Ma sopratutto leggere fuori da schemi e dottrine! Perchè Vedo un mondo che gioca anzi combatte a scherma! Sai con quelle maschere sul Viso che attraverso i buchi i loro occhi possono controllare ma non farsi controllare! ;-)) Buona e serena domenica Praj .
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 11/09/11 alle 10:00 via WEB
La vita, che ci obbliga a vivere molte situazioni, che c'impone di confrontarci con molte realtà e persone, è la grande palestra che ci serve per ritrovare quel Centro essenziale in noi che è il vero Tesoro industruttibile, inattaccabile. Ecco perchè non bisogna mai fuggire di fronte ad essa: è la nostra scuola. Non possiamo eluderla. Si proporrà continuamente finchè non oltrepassiamo il punto che dobbiamo apprendere. La via d'uscita corrisponde anche alla via d'entrata. Occorre alla fine imparare ad essere nel mondo ma non del mondo. Questa è la Via e la Meta. Onestà, semplicità, equilibrio, rapporto genuino sono le basi per poter percorrere un cammino interiore che non deluderà colui che l'intraprende. Un abbraccio e buona domenica anche a te, cara Ester. :-)
(Rispondi)
scorpione602
scorpione602 il 10/09/11 alle 18:05 via WEB
forse perchè non hanno capito niente sul percorso delle anime?? e sull'umiltà?? Sì, lo so, sto dando un giudizio, cosa che odio per principio, ma non l'ho mai capita neanch'io questa cosa..Se lo scopo è la ricerca interiore, il se, che senso ha la competizione?? Tutto ci riporta lì!!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 10/09/11 alle 18:32 via WEB
No, non è giudizio, amica... è semplice osservazione e constatazione. La prevedibile insopportabilità, spesso fastidio, per la "crescita" o evoluzione spirituale altrui è una delle caratteristiche, in misura abbastanza diffusa, più evidenti e strane che si possono riscontrare nell'ambiente dei ricercatori spirituali. Ciò è abbastanza osservabile per chi è disposto a vedere con sufficiente obbiettività, realismo... Bisogna dire che è prevedibile perché basata sui sentimenti pilastro dell'ego: invidia, sfiducia, rabbia, gelosia, ambizione. Cambieranno mai questi atteggiamenti fino ad essere capovolti in: contentezza, fiducia, gioia, soddisfazione, ammirazione? No, non è possibile, perché in qualche misura, questa positività può averla solo chi è già aperto e fiducioso verso un altro apero e fiducioso. Può averla solo il Sé che si è riconosciuto che riconosce il Sé in un altra forma della manifestazione. In realtà e in genere accade solo che questi sentimenti positivi e negativi saranno mischiati; emergeranno in varia misura, contraddittoriamente, a seconda dei momenti che si stanno attraversando e degli stimoli che producono nella mente. Ancor di più agiteranno i punti non risolti che vanno a toccare e i nodi sensibili che il senso dell'ego sostiene, alimentando l'invidia spirituale. Infatti, come ben dici, lo scopo è ben altro che una assurda competizione. Monica, un sorriso e buona serata. Ciao! :-))
(Rispondi)
 
 
scorpione602
scorpione602 il 10/09/11 alle 19:32 via WEB
io spero che i ricercatori in futuro si sosterranno..c'è comunque una voglia di spiritualità nell'uomo, una nuova vita.. anch'io nel mio piccolo ho iniziato un cammino spirituale, dove mi porterà non lo so..so solo che da quando ho iniziato il mio mondo è cambiato..in meglio...ciao :))
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 11/09/11 alle 09:36 via WEB
Me lo auguro anch'io: c'è molto bisogno di una spiritualità matura, non dogmatica, competitiva, consolatoria... Il tuo approccio è molto positivo e ti sta conducendo verso Casa. Lo conferma il fatto che il tuo mondo cambia in meglio. Questo è sempre un bel segno. Felice domenica, cara Monica. :-)
(Rispondi)
antonella.2009
antonella.2009 il 10/09/11 alle 23:22 via WEB
La mia curiosità va oltre ogni ragionevole rispetto della discrezione.Amico mio che succede? Mi domando il mio caro amico Praj che combina? :-) Ti abbraccio con affetto e profondo rispetto, Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 11/09/11 alle 09:31 via WEB
Ciò che ho espresso nel post, cara Antonella, è un qualcosa che ho potuto riscontrare in altri ambienti virtuali (F.B.). Non è una cosa che è inerente al mio blog e alla mia persona in particolare. Non è niente di problematico che mi riguarda direttamente. Avevo solo voglia di comunicare una impressione. Niente di più. No problem. Le tue gentili parole sono sempre apprezzate, ma ti assicuro che sono in pace con me stesso e con gli altri. Ricambio sinceramente l'affettuoso abbraccio, cara amica. Namastè! :-))
(Rispondi)
devarishi
devarishi il 11/09/11 alle 07:51 via WEB
ciao Praj immagino che si comportino così semplicemente perchè sono ancora immersi nell'illusione egoica...quindi..non possono fare altrimenti. Non credo sia una colpa...ma sono uno stato di fatto. Buona domenica :-) lara
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 11/09/11 alle 09:45 via WEB
Certo, Lara, non è una colpa, ma solo una deviazione, spesso "necessaria", per poi ritrovare una linearità che guarda più dentro che fuori. Accade a molti, direi quasi a tutti, perdersi per un pò nei giochi di potere egoico-spirituali, quando si hanno fatto certe esperienze, imparato certi insegnamenti. La mente tende ad usare tutto ciò per riemergere in forma nuova, con una maschera diversa. Ecco perchè, come ammonivano i Maestri, bisogna fare attenzione, a non farsi catturare dalla seduzione e dalla vanità che questo nuovo " ruolo" potrebbe offrirci. Una bella domenica sorridente. :-)
(Rispondi)
Ladyeone
Ladyeone il 12/09/11 alle 15:04 via WEB
Sapessi quante volte me lo sono chiesta partecipando come spettatrice, l'unica conclusione a cui sono arrivata è che chi veramente ha compreso agisce in sordina al punto di non farsi riconoscere...tanto non è dall'uomo che deve farsi riconoscere. Un saluto Lady
(Rispondi)
treblo
treblo il 12/09/11 alle 16:07 via WEB
evviva i canguri... ;)
(Rispondi)
teatROM
teatROM il 13/09/11 alle 11:55 via WEB
a mio avviso ogni uno porta e sviluppa una qualità particolare nel mondo,ogni uno la propria...poi sorge la necessità,se lo si vuole, di integrare le qualità e gli insegnamenti che anche gli altri portano,qui sorge una scelta ulteriore,se mantenere i residui di un ego,che tuttavia come puoi constatare anche tu,si manifesta in molteplici e sottili forme,dinamiche o dimensioni.solamente restare aperti all'altro,puo giovare alla nostra crescita, ma ognuno poi sta nell'onestà con se stesso,dove nessuno puo entrarci. il conflitto puo sorgere,cosi come un bimbo,sano e spontaneo si puo arrabbiare....ma la rabbia cosi come appare poi scompare, o puoi portarti dietro inutili rancori. se sei aperto, sei nel presente,nel presente ogni cosa accade,e poi ti lascia. giudicare fatti accaduti nonpiùora,è come vedere un film del 1948 e credere che sia il mondo di oggi. io questo ho compreso,nel presente le cose accadono e poi ti lasciano,in un certo senso,nulla è mai accaduto...ma dipende da te,se ti porti dietro una valigia colma di passato...o no....in questo spazio, amico-nemico sono uno,ogni uno puo esserlo,l'importante è vivere e stare con totale onestà,oltre in uno spazio nonduale. se invece si sceglie di portarsi dietro il rancore ...beh pegggio per sè,meglio essere leggeri.ciao
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/09/11 alle 15:13 via WEB
Condivido le tue preziose osservazioni, amico. Infatti, ciò che conta essenzialmente è ciò che è qui e adesso. Non c’è niente da comprendere. E’ questo che si riflette come leggerezza, che sembra nascere quando gli eventi sono in accordo alle mie idee e che sembra scomparire quando le situazioni non corrispondono al mio modo di vedere, a ciò è giusto per me. Questa accoglienza si infonderà piano piano nella mia vita, fino al giorno in cui vorrò quello che c’è, perché ciò che c’è, è quello che deve esserci. Sarò arreso al ciò che è, finalmente. La manifestazione di questa leggerezza può essere terrificante se necessario. Ma è leggerezza, verità. Questo senso di leggerezza accade invece solo se non ho un’idealità che riguarda il modo in cui deve essere il mondo, se non ho la vanità di voler migliorare la creazione, lo svolgersi del reale. Non è indifferenza, ma sottomissione alle leggi universali che trascendono il mio relativo punto di vista, il mio circoscritto bisogno. Questo però non impedisce al mio organismo di muoversi, di contemplare... è nella natura della vita esercitare il movimento, l'osservazione. Però non esiste che io sappia meglio di Dio ciò che deve essere. Non c’è meglio o peggio, tranne se vivo in modo idealistico, competitivo, fantasticando. Se sarò capace di lasciarmi andare alla libera espressione delle imperscrutabili leggi e forme della manifestazione, non avrò più pretese e non sarò più affaticato da queste. Abbandonando ogni pretesa sulle cose, sulle situazioni, sugli altri, sulla leggi di natura... scoprirò la leggerezza dell'essere... qui e adesso. Ciao! :-)))
(Rispondi)
skarma64
skarma64 il 14/09/11 alle 12:24 via WEB
per qualche lontano motivo, ci siamo assunti il compito, faticoso e sempre controproducente e dannoso, di essere perennemente in opposizione agli altri. Se incanalassimo positivamente tutta l'energia che invece usiamo per stare in opposizione, quante cose belle potremmo fare. un bacio caro praj
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/09/11 alle 21:20 via WEB
Sono d'accordo con le tue osservazioni, cara Skarma. Quella della competizione è energia specata, fuori luogo. Infatti, ogni "Anima" presente in questo mondo, che se lo ricordi o meno, desidera qualcosa che è impossibile manifestare. Quest’unico desiderio dovrebbe agire come combustibile per tutti i desideri. Ogni Anima-Spirito desidera essere una sola cosa con il Divino, pur rimanendo nell’illusione, cioè vivendo sotto il velo di Maya. Dal più semplice degli uomini al più arrogante, da coloro che hanno le devozioni religiose più disparate a quelli hanno i controlli sulle leve di potere e comando, o semplicemente a quelli bramano qualsiasi piacere e si dichiarano atei e materialisti, tutti noi siamo qui perché desideriamo essere una sola cosa con Dio, il creatore e distruttore e sostenitore di tutto. Ma non lo sappiamo. Almeno moltissimi non lo sanno o ricordano ancora. Dio conosce questo desiderio nel cuore di ogni Anima: e così, per venire incontro a tutte, concede a ogni forma senziente la capacità di focalizzare e sfocare le possibilità di riconoscerlo... e questo ha molto a che fare con la sensazione di poter controllare gli eventi della nostra vita. Questa impressione è quella che ci da un senso di libertà. Pur riconoscendo anche che alla fine tutti comprenderanno la futilità intrinseca a questa illusione di controllo, il Divino tuttavia lascia che ciascuno muoia e si reincarni ripetutamente, permettendo all’illusione di persistere finché gli esseri continuano a subirne l’incanto, a rimanere sedotti dal fascino di questo mondo, in cui dominano le leggi della competizione invece che quelle dell'unione. Un sorriso e serena serata. :-)
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963