RISVEGLIO INTERIORE

fidati a volte è pure difficile distruggere determinate cose... del resto come si può creare qualcosa di nuovo su un rudere vecchio e decadente, è più opportuno radere al suolo quel rudere e li costruire un nuovo palazzo.. del resto "vino nuovo in otri nuovi..." o era l'olio!? uhm cmq... Ciao Alberto

Alberto, però mi sembrava implicito che non è quel distruggere necessario per poi costruire a cui alludo. Quello fa già parte in qualche modo, è il preliminare, del creare. Un sorriso e buona serata. :-)

Accidenti Praj..ciò che mi preoccupa maggiormente non è se si distrugge o si crea, ma come riuscire in quei momenti di non totale presenza, a essere cosciente che la presenza è solo parziale.Se Vivessimo in vita come ESSERI e noncome essere..il costruire si dirigerebbe in una , sola, e unica direzione. Il costruire così non avrebbe più distruzione. Ma vorrei capire quale distruzione qui intendevi, Forse non ho compreso. Il mio costruire è inteso come una ricerca a scopo evolutivo spirituale. Ho compreso male? Sono stata confusa? ;-) bhè se è così rimettimi in riga sulla retta via! ;-)

Io mi riferivo al distrruggere fine a se stesso; al rovinare, al lasciare andare allo sfacelo, non certo il distruggere preliminare ad una costruzione, ad un operare creativo. E' ovvio, che spesso per fare sapzio al nuovo, bisogna distruggere il vecchio. Ma la dimensione distruttiva a cui mi riferivo è da in intendere in senso lato e non solo da un punto di vista materiale, ma anche psicologico. Spero di averti reindirizzato su ciò che volevo dire. Di avere, almeno in parte chiarito il punto. Un abbraccio, Ester, e sorridente serata. ;-))

si..hai chiarito perfettamente. ;-)

ed è anche molto più faticoso costruire, perchè devi lasciare il vecchio, spazzare la polvere..notte :))

Eh, sì, è anche più faticoso e semplice. Forse è pure per questo che si prende la strada del distruggere, quando non ci si vuole impegnare in un progetto costruttivo. Notte serena, Monica! :))

Per essere costruttivi serve uno sguardo ampio che riesca a mettere insieme le parti in un ordine naturale e creativo. Serve apertura alla possibile collaborazione del gioco di squadra, serve una flessibilità creativa che doni flessibilità strutturale a ciò che costruiamo. La creatura, che sia parola, atto, relazione, progetto, cattedrale... vivrà del nostro operato, della qualità della nostra dedizione. Per essere distruttivi basta un temperino... Mio caro amico, costruttore, mio dolce e forte viandante che questa mattina ti indichi un sentiero di allegria :)

Condivido pienamente, Silvia, le tue armoniose visioni. Allora gioisco della meraviglia d’essere viaggiatore, creatore e spettatore di un pellegrinaggio misterioso, che fa di ogni fiducioso passo un atto costruttivo, un canto d’amore semplice e fresco come un ruscello che sgorga dalla sorgente e scorre cercando il dissolvimento nell'infinito Oceano. L'allegria è compagna inseparabile di viaggio, insieme alla compassione. Un caro sorriso e dolce giornata. :-)

distruggere è sufficiente,il creare viene da sè. chi deve costruire? l'esistenza basta e bada a se stessa. l'io è il solo impedimento; per creare o meglio co-creare armonicamente con l'esistenza è necessario un orecchio molto fino,ma potremmo dire che non siamo piu noi i creatori,quanto solamente i tramite,una danza ove noi siamo scomparsi nella Nuova Creazione

creare senza creatore è distruzione è inquinamento spirituale, è dolore...

Creare senza creatore equivale alla mancanza di Presenza (Spirituale)rispetto ciò che si sta creando. E' molto difficile che questo accada. E' forse piuttusto una simulazione del creare e, quindi, più affine al distruggere, anche se apparentemente... senza altro. Buona serata. :-))