Post n°1172 pubblicato il
22 Settembre 2011 da
Praj
E' vero quando si dice che più a lungo facciamo cose per essere senza egoismo, più a lungo rimaniamo individui egoisti. Resta però anche il fatto che quanto più a lungo facciamo cose nell'egoismo, identificati con esso, rimaniamo in esso comunque e forse lo ampliamo sempre di più a scapito da un Essenza zittita dall'assordante vociare della mente.
Inoltre, navigando con esso alla grande, giustificandolo con un "è ciò che è" si potrebbe anche pensare che questa modalità di ambigua accettazione sia una strategia ideologica di comodo, funzionale all'ego stesso, più che un ascolto della nostra Essenza, la quale, probabilmente, ci sta sussurrando altro.
Allora il punto è: quanto siamo onestamente interessati a liberarci dall'egoismo senza camuffarlo in altre forme? E poi: che strumenti abbiamo o usiamo per riconoscerlo? O dobbiamo solo tenercelo, senza farcene un problema facendo sì che la Coscienza faccia i suoi processi, aldilà delle nostre intenzioni consapevoli?
Il riconoscimento reale di questa importante faccenda, a mio parere, è di sottile comprensione e sfugge all'intuizione profonda, se non entra in campo uno stato meditativo intenso e profondo.
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