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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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ONORARE?

Post n°1308 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da Praj
 

Da una discussione in un gruppo nel quale sono iscritto leggo: NON ci e' stato insegnato ad onorare quello che sorge in noi stessi. Perche abbiamo perduto la nostra connessione di prima mano con l'azione pura e quindi con (di solito ) ogni altra azione che e' divenuta di seconda mano, cosi che siamo divenuto dei pupazzi del condizionamento senza mai seguire le azioni spontanee che sorgono in noi.
 
°°°
 
Mi domando allora: come è possibile "onorare" l'azione che sorge in noi se abbiamo perduto la connessione? Se si agisce partendo da ciò che è di seconda mano cosa possiamo dunque onorare? Non c'è spontaneità.
E' chiaro che è indispensabile prima riconnettersi con la consapevolezza di ciò che siamo per agire onorevolmente, altrimenti non si può che onorare una azione scatutita dall'ego. Non credo sia questo quel che si vuole, o tutto va onorato, comprese caz...te e orrori?
L''azione consapevole invece è onorevole di per sè: non ha dunque nessun bisogno di autonorarsi.
Allora bisogna riconoscere una intenzionalità, la presenza di un "soggetto" consapevole" della connessione. Se così non è, pur essendoci la connessione di fondo, noumenica, non c'è una azione scaturita da questa Coscienza di sè, ma solo una azione accidentale che non può essere "onorevole" e onorabile.
L'azione pura sgorga dalla consapevolezza. Non è "pura" se è frutto di pulsioni di cui non è consapevole. Quella è azione meccanica, reattiva, anche se non va giudicata egoicamente ed essere oggetto di sensi di colpa. La differenza fra un'azione consapevole e una inconsapevole c'è, a prescindere dall'idea successiva che la può giudicare.
E' la Presenza nell'azione, la visione nel ciò che sta accadendo, che la rende opportuna, funzionale, onorevole. Altrimenti è azione cieca.




 
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Commenti al Post:
antonella.2009
antonella.2009 il 31/01/12 alle 14:23 via WEB
Grazie Praj, Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/12 alle 13:46 via WEB
Un abbraccio, carissima Antonella. Namastè! ;-)
(Rispondi)
Animula2
Animula2 il 31/01/12 alle 20:35 via WEB
Praj carissimo, non so come inviare un messaggio direttamente sul tuo profilo quindi mi permetto di utilizzare questo spazio anche se l'argomento non è pertinente... Me ne scuso e spero che vorrai rispondermi ugualmente. Sto facendo l'esperienza che se in una relazione affettiva non ci si mette in testa di cambiare l'altro, è facile sia restare che andarsene, il che è giá una bella scoperta... Ma al di là di questo concetto, dopo (durante, forse?), cosa viene..? Puoi aggiungere qualcosa? Ti seguo con immensa gratitudine, grazie per avermi letto..!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/12 alle 13:56 via WEB
Ciao Animula. Questo è ciò che penso in merito. L'altro non deve mai essere cambiato. Il cambiamento riguarda sempre noi. Se l'altro cambia nel senso che si armonizza con il nostro essere tanto meglio, ma non è quello il punto. L’Amore non ha bisogni, perché è libero da ogni aspettativa. Dall’amore mondano fiorisce l’Amore Cosciente. In questa fioritura e Presenza c’è sempre meno coscienza di separazione. Ciò che è vissuto è una continuità d’Amore e non è più la cosa vissuta che è essenziale. Non sono più gli atti o l’atto d’amore che sono importanti. E’ semplicemente l’Amore che è vissuto in tutto. La manifestazione può prendere diverse forme, ma ciò che è vissuto resta l’Amore; il cuore allora non è più dipendente dall’esterno. Quando lo realizziamo, non possiamo più restare nella credenza che, lasciando che la mente controlli tutto, sarà possibile realizzare la propria ricerca d’amore, di Pace, del Sé... Quando siamo identificati con la mente, dietro ogni azione voluta, controllata da lei, si nasconde l’attesa, per quanto sottile. E quando c’è attesa, c’è desiderio di arrivare, di ottenere… La coscienza rivolta verso l’oggetto esterno oscura il discernimento. L’essere non vive più libero da ciò che arriva, da ciò che desidera e che attende. Finché c’è un io e un oggetto d’amore, c’è desiderio di possederlo, di unire l’io all’oggetto. Vivere l’Amore, la Pace profonda, la Pienezza, è non essere più separati, è realizzare che lo spazio tra l’io e l’oggetto è sofferenza o piacere, e ciò non è che una formazione mentale. Quando la mente tace, lo spazio, l’io, l’oggetto, sono assorbiti nella Pace. L’ego riconosce che si sente pronto a lasciare la sofferenza, ma non è lo stesso per il piacere. Non c’è da fare lo sforzo o da accettare di staccarsi dalla sofferenza o dal piacere, perché quello non sarebbe che controllo. C’è semplicemente da restare tranquilli, senza aspettativa, senza volere; lasciare fiorire la Grazia. E’ il nostro vissuto della Pienezza, della Pace, dell’Amore che tutto riempie, che assorbe ogni attaccamento. L’ego ha associato la sua ricerca d’amore al piacere e questa confusione del piacere-attesa che è legato al bisogno di essere amato, di essere riconosciuto, rinforza l’attaccamento al piacere. E’ quando viviamo la Pienezza che realizziamo che il piacere appartiene alla mente. Per molti è l’attaccamento più profondo e l’ego a volte crede di liberarsene rendendolo più sottile. Dietro il piacere la sofferenza è sempre in agguato. Il piacere associato al bisogno d’amore non può essere permanente e noi ne conosciamo la fragilità. Quando viviamo una totale espansione interiore, l’Amore assorbe il piacere. Non possiamo né desiderarlo, né cercare di appagarlo. Perché, pieno d’Amore, è scomparso. Ma non restano che parole quando è la mente che ascolta. E’ sperimentando, vivendo la nostra vera natura che conosciamo la Sorgente di ogni cosa. Spero di avere risposto, anche se so che quel che ho scritto riguarda una dimensione generale più che una risposta nel particolare. Un sorriso e agrazie te te per l'apprezzamento gradito. Ciao e Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
Animula2
Animula2 il 01/02/12 alle 15:24 via WEB
Grazie infinite, Praj... È quello che volevo sapere... la tua risposta è del tutto esauriente..! Un abbraccio : )
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 02/02/12 alle 11:52 via WEB
Un sorridente abbraccio e Namastè. :-)
(Rispondi)
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