Post n°1611 pubblicato il
29 Agosto 2012 da
Praj
Insieme alla meditazione, continuiamo l’auto indagine sulla nostra avidità spirituale che continua a fare capolino ogni volta che pensiamo di avere finalmente “trovato”. Come manipolo la realtà interiore ed esteriore? Cosa faccio quando non
ottengo quello che voglio? Quando rispondiamo a queste domande, queste ci rivelano alcune delle credenze più profonde e fondamentali che possiamo “smontare” con l’autoindagine.
Il desiderio per la liberazione, come ostacolo.
La più grande trappola è chiaramente il nostro desiderio profondo per la liberazione.
Domande come: “Cosa voglio realmente?”, “Cosa voglio più della vita?” sono state date da ogni insegnante a ogni studente. Inizialmente abbiamo bisogno di rispondere a queste domande per focalizzare la nostra mente, ma quando ciò è accaduto, quello di cui abbiamo bisogno è lasciare di nuovo tutto il nostro desiderare a Dio. E come possiamo arrendere il desiderio per la nostra liberazione?
Osservando, guardando la realtà diritta negli occhi e vedendo che non ci sono errori, in nessun luogo, che tutto è come dovrebbe essere. Che l’arrendersi stesso è parte dell’illusione. Tutto è ed è sempre stato nelle mani di Dio. Contemporaneamente arrendiamo la mente e ci lasciamo andare energeticamente nell’immobilità di Adesso. (Rani Willems)
Tratto da: http://www.innernet.it/nulla-da-fare-e-nessun-luogo-dove-andare/
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il 09/07/2023 alle 12:42
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