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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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L'ARTE DELLA MEDITAZIONE

Post n°1611 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Praj
 

Insieme alla meditazione, continuiamo l’auto indagine sulla nostra avidità spirituale che continua a fare capolino ogni volta che pensiamo di avere finalmente “trovato”. Come manipolo la realtà interiore ed esteriore? Cosa faccio quando non
ottengo quello che voglio? Quando rispondiamo a queste domande, queste ci rivelano alcune delle credenze più profonde e fondamentali che possiamo “smontare” con l’autoindagine.
Il desiderio per la liberazione, come ostacolo.
La più grande trappola è chiaramente il nostro desiderio profondo per la liberazione.
Domande come: “Cosa voglio realmente?”, “Cosa voglio più della vita?” sono state date da ogni insegnante a ogni studente. Inizialmente abbiamo bisogno di rispondere a queste domande per focalizzare la nostra mente, ma quando ciò è accaduto, quello di cui abbiamo bisogno è lasciare di nuovo tutto il nostro desiderare a Dio. E come possiamo arrendere il desiderio per la nostra liberazione?
Osservando, guardando la realtà diritta negli occhi e vedendo che non ci sono errori, in nessun luogo, che tutto è come dovrebbe essere. Che l’arrendersi stesso è parte dell’illusione. Tutto è ed è sempre stato nelle mani di Dio. Contemporaneamente arrendiamo la mente e ci lasciamo andare energeticamente nell’immobilità di Adesso. (Rani Willems)

Tratto da: http://www.innernet.it/nulla-da-fare-e-nessun-luogo-dove-andare/


 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 29/08/12 alle 10:59 via WEB
l'autoindagine è un processo che si autosviluppa e non ha bisogno di domande, quindi procede da sè sfruttando i riflessi mentali, finchè ne avrà bisogno...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/08/12 alle 19:57 via WEB
... :-)
(Rispondi)
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